Formula 1: GP Miami 2025, le pagelle

Formula 1: GP Miami 2025, le pagelle
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I promossi e i bocciati della Florida nelle pagelle del Gran Premio di Miami 2025 di Formula 1
5 maggio 2025

Chi sono i promossi e i bocciati di Miami? Scopriamolo sfogliando le pagelle del Gran Premio di Miami 2025 di Formula 1.

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Oscar Piastri, voto 10

A Norris serviva disperatamente ribaltare subito la classifica del mondiale rispetto a Piastri, se non altro per dare un segnale: invece a Miami l’australiano ha allungato ancora, mentre l’inglese ha subito l’ennesimo duello con Verstappen, pagandolo caro. Il mondiale naturalmente resta apertissimo, ma per un pilota già di suo con qualche pensiero troppo pesante la situazione si fa ora più complicata. Sorride invece Piastri, voto 10, che la domenica si riprende con gli interessi la vittoria sfumata sabato per l’uscita della safety car che aveva regalato il successo a Norris. Piastri costruisce il suo capolavoro, e forse lancia un preciso messaggio alla squadra, sicuramente al resto del mondo, nel duello con Verstappen, dove a differenza del compagno di squadra fatica sì, ma evita di mettersi in situazioni difficili, per poi affondare il colpo alla prima vera occasione. A quel punto costruisce un vantaggio che lo mette al riparo da ogni idea di rimonta da parte di Norris. Voto 10, nervi saldi oltre che gran piede.

Lando Norris, voto 8

Voto 8 invece a Norris, che esce bastonato più del dovuto da Miami, però ancora una volta subisce Verstappen, che ormai ha capito che in caso di duello al limite sarà sempre l’inglese a sterzare per evitare il contatto. La vittoria del sabato, dove è soprattutto fortunato, è una magra consolazione. Urge un riscatto vero soprattutto per ritrovare serenità.

George Russell, voto 7,5

Voto 7,5 a Russell, che coglie un altro bel podio ma frutto soprattutto delle circostanze (il pit stop durante la virtual safety car), mentre sul piano velocistico per la prima volta ha subito il debuttante Antonelli. La sua rimane una prestazione solidissima, sia chiaro, ma per lui è già ora di guardarsi dal compagno di box.

Max Verstappen, voto 10

Solo 4° Verstappen, ma avrebbe meritato la vittoria per come ha artigliato la pole e ha difeso il primo posto dalle McLaren finché gli è stato possibile. La beffa del pit stop quasi “gratis” di Russell lo priva anche del podio, dopo che l’unsafe release sabato lo aveva estromesso dai piani alti (anche quello con la beffa dei 5 secondi di penalità da scontare però in safety car, dunque con tutte le auto in fila indiana). Voto 10 per quello che ha mostrato in pista, a dispetto della sfortuna.

Alex Albon, voto 9

Voto 9 ad Albon, autore di un gran 5° posto dopo avere subito il compagno Sainz in qualifica. Lo spagnolo ha capito come sfruttare la Williams, ma un po’ di concorrenza in casa evidentemente ha galvanizzato il thailandese.

Kimi Antonelli, voto 9

Voto 9 anche ad Antonelli, un altro che potrebbe iscriversi al club dei piloti che lasciano Miami in credito con la fortuna. Al via della Sprint commette l’unico vero errore, ma il suo rimane un week end di gara solidissimo, con tanto di “mini pole position”, due volte su due davanti Russell in qualifica e anche in gara ha sempre mostrato di tenere il passo dei migliori. Finisce solo 6° per la tempistica non ottimale del pit stop (con il famoso senno di poi), ma l’italiano ha dimostrato di essere già a livello dei migliori.

Charles Leclerc, voto 6,5

Voto 6,5 a Leclerc, 7° in gara, addirittura 8° in qualifica, giustamente frustrato per una Ferrari che a Miami non valeva nemmeno la Williams. Senza dimenticare la perla della mancata partecipazione alla gara sprint, causa muro preso nel giro di installazione con le intermedie su una pista allagata: qui però la responsabilità è tanto sua quanto della squadra (ma su questo ci torneremo). Resta il fatto che, nonostante questo bollettino di guerra, è il primo ferrarista al traguardo, e questo la dice lunga sulla situazione a Maranello.

Lewis Hamilton, voto 6,5

Restando nello stesso box, voto 6,5 anche a Hamilton per il podio nella Sprint, anche se è più che altro frutto della strategia, perché l’inglese per tutto il fine settimana si mostra più lento di Leclerc, pretendendo tra l’altro lo scambio di posizione che però poi non riesce a far valere. Sempre in affanno.

Carlos Sainz, voto 7,5

Voto 7,5 a Sainz, bravissimo fino al doppio sorpasso subito dalle Ferrari: un piccolo “lungo” in fase di duello con Leclerc che gli è costato carissimo. Lo spagnolo però conferma di avere finalmente preso le misure della Williams e ora il team inglese dopo molti anni può nuovamente contare su due piloti entrambi di altissimo profilo.

Yuki Tsunoda, voto 7

Infine un punticino per Tsunoda, ingenuo a commettere un eccesso di velocità rientrando ai box ma a punti in entrambe le gare e bravo a entrare comunque ancora una volta in Q3 seppure con un distacco siderale dalla pole di Verstappen. Il giapponese sta facendo quello che il team chiedeva e siccome più di così è difficile pretendere: voto 7 e avanti così.

Esteban Ocon, voto 7,5

Fuori dai punti, voto 7,5 a Ocon, bravo a centrare la Q3 anche se in gara non riesce a confermarsi in top 10.

Ferrari, voto 4

Per il resto, voto 4 alla Ferrari, che a Miami si è presentata in una condizione di forma tecnica anche peggiore del solito, aggiungendo al tutto una grossa ingenuità nel mandare in pista Leclerc sotto il diluvio con le intermedie, per non parlare del pasticcio del cambio di posizioni tra Hamilton e Leclerc e poi viceversa, un teatrino che non è servito a niente: l’inglese accusa il team di aver deciso troppo tardi, ma difficilmente avrebbe avuto la forza di andare a prendere Antonelli, quindi va anche detto che qualsiasi decisione avesse preso il muretto probabilmente sarebbe sembrata sbagliata a fine gara. Cose che capitano quando l’auto è lenta.

F1, voto 0

Voto 0 comunque a questa F1 che si ostina a non voler usare le gomme full wet nemmeno quando la pista è un lago, preferendo invocare la sospensione o rinvio della gara: ancora una volta non si capisce cosa le produca e le porti a fare la Pirelli. Certo, con il budget cap nessun team vuole rischiare costosi incidenti, ma non si può non pensare che alcuni dei gran premi più leggendari semplicemente non si sarebbero mai corsi con le “usanze” - perché regole non sono a guardar bene - attuali.

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