“La squadra sfavorita ha sempre un vantaggio psicologico”: Wolff svela il segreto della rimonta di Verstappen

“La squadra sfavorita ha sempre un vantaggio psicologico”: Wolff svela il segreto della rimonta di Verstappen
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La Formula 1 vive un finale di stagione da brividi. Wolff spiega perché Verstappen, da inseguitore, può diventare il favorito
23 ottobre 2025

Siamo giunti alla vigilia del Gran Premio di Città del Messico 2025. Dopo questo appuntamento mancheranno ufficialmente quattro gare e due Sprint al termine della stagione, che segnerà anche la fine dell’era ad effetto suolo: una delle più accese e altalenanti degli ultimi anni in Formula 1. Un campionato che, con altissime probabilità, vedrà assegnare il titolo mondiale all’ultima curva di Abu Dhabi.

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Il merito di questa lotta a cardiopalma è sicuramente di Max Verstappen, che ha saputo mantenere vivo il confronto con Lando Norris e Oscar Piastri, nonostante un importante vantaggio iniziale dei due piloti McLaren. A sottolinearlo è stato anche Toto Wolff. È risaputo che chi parte da sfavorito ha un “booster” in più, perché non ha nulla da perdere. Quando sei davanti, invece, hai tutto da perdere. Ed è proprio questo ad aver reso il finale di stagione 2025 veramente al cardiopalma, con una lotta a tre tanto inaspettata quanto desiderata, non solo dai tifosi, ma anche all’interno del paddock.

A inizio anno la McLaren si è imposta sugli avversari con un netto vantaggio tecnico, che ha permesso prima a Norris e poi a Piastri di collezionare punti importanti, garantendosi una posizione di forza nella lotta al mondiale. Il britannico, lo scorso anno, aveva già assaporato il sogno del titolo, avvicinando Verstappen nelle ultime gare prima di perdere ogni chance in Brasile. Per l’australiano, invece, si tratta della prima vera occasione mondiale. La pressione, inevitabilmente, ha iniziato a giocare brutti scherzi al duo di Woking, che deve anche fare i conti con un clima interno sempre più teso. Le “papaya rules”, infatti, hanno in alcune occasioni – come con la speronata di Singapore – alimentato qualche dissapore tra i due piloti. L’obiettivo fissato da Andrea Stella e Zak Brown era invece chiaro: costruire un sistema ben oliato di protezione reciproca, con Norris e Piastri liberi di lottare ma tenuti a riportare le vetture intatte al traguardo e a mantenere sempre un fair play esemplare.

A lungo andare, però, questo approccio ha finito per favorire più la Red Bull che la McLaren. Dopo una prima parte di stagione sottotono, Verstappen ha sfruttato al massimo gli aggiornamenti portati dopo la pausa estiva, che hanno reso la RB21 più docile e prevedibile, migliorandone le prestazioni. Il distacco, che a Zandvoort era di 104 punti, si è così ridotto a soli 40 punti da Piastri. Da quel momento in poi, l’olandese ha cambiato marcia: vittoria a Monza, poi a Baku, dominio ad Austin e secondo posto a Singapore. Una rimonta che lo ha rilanciato apertamente nella corsa al titolo. E con il vantaggio psicologico di essere il predatore e non la preda, il suo quinto mondiale consecutivo appare tutt’altro che impossibile.

A riconoscere questo vantaggio, soprattutto sul piano mentale, è stato Toto Wolff: “La squadra sfavorita ha sempre un piccolo vantaggio psicologico, perché se le probabilità sono alte, sono decisamente contro Max – ha dichiarato al termine della gara texana ad Autosport. Non lo so, l'ho già calcolato, ma è il 19% o il 21%, qualcosa del genere. Quindi, se si considera la probabilità, è molto bassa: un DNF può cambiare tutto”. Il riferimento è al comportamento molto più conservativo dei piloti McLaren rispetto a Verstappen. Norris, ad esempio, ha avuto una partenza prudente la domenica per evitare contatti – come accaduto a Piastri nella Sprint, terminata con un doppio ritiro per la squadra – e ha attaccato Charles Leclerc solo quando il monegasco ha iniziato a soffrire di degrado gomme. Questo è un limite che Verstappen non ha: non avendo nulla da perdere, può permettersi di rischiare. I papaya boys, invece, sanno che un solo errore o ritiro potrebbe spegnere definitivamente il loro sogno mondiale.

Penso che questo influisca sulla guida, su quanto sei aggressivo, su quanto riesci davvero a tentare un sorpasso – ha spiegato Wolff –. Forse lo si è visto con Lando in gara: ci è riuscito alla fine, ma a volte è stato difficile decidere se metterci il naso o no”. Incalzato poi sulle prestazioni della Red Bull e di Verstappen in questo finale di stagione, ha aggiunto: “Penso che Max sia fantastico. Hanno appena cambiato la macchina e, al momento, è la più competitiva. Lui sta ottenendo punti importanti: è semplicemente al massimo come pilota”.

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