Quanto vale davvero un team di Formula 1 oggi? La risposta arriva dalla mossa di Toto Wolff con le sue quote Mercedes

Quanto vale davvero un team di Formula 1 oggi? La risposta arriva dalla mossa di Toto Wolff con le sue quote Mercedes
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I valori dei team di Formula 1 sono aumentati esponenzialmente negli ultimi anni: ecco quanto costerebbe acquistare un top team
13 novembre 2025

Quanto vale un top team di Formula 1 oggi? La risposta arriva dall’indiscrezione lanciata da Sportico riguardo alla cessione da parte di Toto Wolff del 5% delle sue quote della Mercedes. Il team principal e CEO della scuderia di Brackley al momento è azionista principale insieme al gruppo Mercedes-Benz e a INEOS, con una ripartizione uguale delle quote per ciascun azionista al 33,3% del totale. Il 5% della Mercedes F1 oggi vale 300 milioni di dollari, il che porta il valore della scuderia alla cifra incredibile di 6 miliardi di dollari.

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Il valore delle scuderie di Formula 1 continua ad aumentare in maniera sensibile. Un anno fa, Sportico aveva calcolato che la Mercedes valesse 3,94 miliardi di dollari. Una cifra, questa, che la rendeva la seconda scuderia per valore alle spalle della Ferrari. Già nel 2024 tutti i team valevano oltre un miliardo di dollari, compresa la Haas, la scuderia con il valore più modesto dell’intero lotto. Ma l’aumento del valore dei team di Formula 1 si vede anche a centro classifica, dati alla mano.

Nel giugno del 2023, Otro Capital, una cordata di investitori che includeva anche l’attore Ryan Reynolds, aveva acquistato il 24% delle quote dell’Alpine, con una valutazione della scuderia fissata a quota 900 milioni di euro. Oggi, secondo quanto riporta Sport Business Journal, Otro Capital sarebbe pronta a rivendere la sua quota, beneficiando del sensibile aumento di valore della scuderia, lo stesso delle sue rivali di centro classifica. Stando a Joe Saward, Red Bull avrebbe recentemente rifiutato un’offerta per l’acquisto della Racing Bulls per 2,3 miliardi di dollari.

Il team di Formula 1 di Aston Martin, invece, è stato valutato 2,4 miliardi di dollari in occasione della cessione di una quota di minoranza della scuderia per circa 145 milioni di dollari lo scorso luglio. Ma che la F1 tutta goda di una certa solidità finanziaria si capisce anche dall’andamento del titolo della categoria, FWONK, alla Borsa di New York. Negli ultimi cinque anni è cresciuto del 157%, con una progressione  che dimostra l'evoluzione della stessa categoria, capace di catturare un pubblico diverso per genere e età grazie all’aumento delle donne e dei giovani.

Ma l’interesse arriva anche dai circuiti, visto che negli ultimi tempi abbiamo assistito all’annuncio di diversi contratti a lunghissimo termine, con alcune piste addirittura destinate a essere in calendario fino al 2040. È un modo per la F1 stessa di capitalizzare su questo momento di espansione e sull’interesse che ne consegue da parte di nuovi circuiti che vorrebbero entrare a far parte di un mondo sempre più dorato. E molto lontano dalle difficoltà del periodo del COVID, in cui alcune scuderie rischiarono seriamente il fallimento.

Il valore in costante aumento dei team di Formula 1, a ben vedere, potrebbe portare anche a dei passaggi di proprietà. Le tribolazioni di Andretti prima e Cadillac poi nell’entrare in F1 come undicesimo team mostrano chiaramente che la via più semplice per l’ingresso nella categoria è l’acquisto di una scuderia già esistente. È il percorso intrapreso da Audi, che ha acquisito le quote della Sauber, beneficiando così del know-how di chi già era inserito nella categoria da anni ed evitando di dover cominciare davvero da zero così come sarà per Cadillac nel 2026.

Non ci stupiremmo a tendere se l’Alpine dovesse passare di mano. La dolorosa chiusura dell’esperienza come costruttore in F1 è anche un modo per rendere la scuderia più vendibile rispetto a quanto non lo fosse con il reparto motori di Viry-Chatillon a traino. Dal prossimo anno, l’Alpine sarà motorizzata Mercedes, e i benefici potrebbero non vedersi solo in pista, ma anche in termini di appetibilità per nuovi investitori. In fondo, bisogna approfittare della bolla speculativa della F1 di oggi. Perché un giorno scoppierà.

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