La nuova identità BMW passa dalle auto ibride, ma non HEV senza emozioni: Plugin prestanti su tutta la gamma

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La Casa di Monaco affonda sull’elettrificazione a tutto campo, per questioni ambientali, puntando però alle ibride prestazionali: PHEV benzina, per lasciare viva l’impronta di guida sportiva. Molti i formati per tutti i gusti con qualche convenienza per città e commuting
1 agosto 2020

Durante gli Electric Days BMW 2020 in svolgimento a Monaco di Baviera nell’ultima settimana di luglio, non solo si sono riavviate le attività internazionali media di BMW, cosa non da poco in tempo di Covid19, si sono anche chiarite alcune cose. Almeno per noi amanti di certe tradizioni tecniche o di guida dei marchi. E' noto il percorso di assolute efficienza e sostenibilità intrapreso da BMW per la proporia produzione, parlando con molti tecnici e uomini della Casa, a Garching, ci hanno spiegato come l’identità BMW rimarrà tale, anche spingendo su elettrificazione e guida autonoma.

Mentre l’altro giorno eravamo a Wolfsburg per provare la tanto annunciata rivoluzione EV della VW ID.3, qui si parla di evoluzione ibrida, insieme ad alcuni BEV non certo democratici. Perché BMW è marchio premium e, se pur ha perso in strada alcune emozioni dei sei cilindri messi davanti con trazione dietro, mantiene sensazioni forti al volante.

Allora giù a provare novità 2020 e 2021 connotate dalla “e” che sono magari a tre o quattro cilindri, di cubatura che manco la vedevi in giro così piccola su una berlina dell'Elica anni Novanta, ma con potenze combinate di tutto rispetto e autonomie in “zero emissioni” ormai prossime ai 40/60 Km, su moltissimi modelli.

Che sia una berlina classica, un SAV o un macchinone di rappresentanza, come la serie 7. “Scegliamo per ogni modello la combinazione di ibrido migliore, sempre Plugin - ci spiegano a Garching – non riteniamo interessante e utile per noi la scelta dei semplici HEV”. In effetti è un bel gusto quello di salire su una BMW come X1 Xdrive 25e Plugin (a breve pubblicheremo la prova) e andarci per decine di Km, oltre 50, molto prestanti (fino a 135 Km/h) potendo poi scoprire un piccolo 1.5 turbo che allunga e dona 220CV combinati.

Elettrificazione motori BMW: non classico HEV
Elettrificazione motori BMW: non classico HEV

Obiettivo 100 (KM in EV su Plugin)

Ecco, quello che ci spaventa è la rincorsa all’elettrico a scapito delle sensazioni forti di un termico. Meno cilindri, meno cubatura, cadremo forse a 1000cc con tanta potenza combinata, solo per autostrada? “No, almeno non nell’immediato - ci dice Uwe Seitz, project leader PHEV compact class BMW - Daremo 100 Km di range in elettrico e magari scenderemo con frazionamenti e cilindrate su alcuni modelli di auto, ma non perderemo mai la sensazione di guida sportiva termica di una BMW, sulle ibride”.

Meno male, perché se pensiamo alla storia delle berline sportive, ormai ridimensionata dagli anni ma viva nella reattività dei modelli tedeschi, verrebbe da piangere pensando a una serie 3 futura che ha oltre 250 CV combinati ma un “motorino” che senti solo ogni tanto.

“Il nostro obiettivo è dare ai clienti la libera scelta, essendo sempre riconoscibili, dallo stile, dai contenuti e dalla guida. Il motore diesel non lo abbiamo elettrificato con Plugin perché non avrebbe dato vantaggi, a noi e ai nostri clienti. Con il benzina invece sì e lo applichiamo a tutti i modelli garantendo una spinta eccezionale quando serve ma anche il fatto di poter accedere alle ZTL”.

Nel cassetto, o meglio nei padiglioni di applicazione degli sviluppi e su strada in prova, BMW ha già vari EV anche Fuel Cell capaci di fare 600 Km come autonomia (WLTP) e di farsi guidare molto, molto bene. È però quello un futuro ancora da raggiungere, l'idrogeno, adesso il focus è sulle ibride plugin con benzina + elettrico, magari a quattro ruote motrici. Solo nel 2030 le stime della Casa danno 7 milioni di veicoli elettrici (EV+PHEV) e a quel punto la “garetta” dei piccoli numeri, che vede BMW, VW e Tesla appaiate al 10% di quota (vendite auto BEV+PHEV) sarà molto pesante in tutti i sensi, dati i volumi. Delle tre case, quella di Monaco ora è la meglio messa in termini di scelta per guida ancora emozionale, pur dando elettrificazione vera e non Mild, con effettiva riduzione di CO2 sul prodotto e nel ciclo di vita.

Se iNext, i4 e iX3 sono alle porte ma ancora per pochi, le molte Plugin, come Serie3, Serie5 o X1 e X3, fanno davvero mercato e piacere a chi servano quei chilometri a zero emissioni. Nella sezione prove di Automoto.it, leggerete a breve alcuni articoli dedicati a X1 e Serie 5 (545e) PHEV, ma anche un confronto tra Mini e i3 BEV. Oltre alla guida ci sono i conti economici a valle, da fare. Uno studio su utente medio tedesco con X2 che faccia solo communting (15 + 15 Km) giornalieri e un giro nel weekend, piuttosto che vacanza annuale, mostra risparmi potenziali di 600 euro annui rispetto a un modello benzina. Solo 150 euro verso un diesel, questo va detto. Ovviamente, se si fanno lunghe distanze più spesso è ancora il semplice gasolio che stra-vince, ma ciò che mostra il potenziale del costruttore di Monaco è averle in gamma, certe opzioni tecniche, senza togliere le altre.

Quest’anno BMW arriva a 13 vetture disponibili ibride Plugin e non hanno tutte lo stesso motore o combinazione, come invece accade per alcuni costruttori e non hanno molto di asiatico nell'elettrificazione, anzi "solo le celle della batteria, non gli involucri, l'elettronica o altro del sistema Plugin: è tutto made in Germany".

 

OMF

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