Porsche-Museum: un viaggio nel cuore della Casa di Zuffenhasuen

Porsche-Museum: un viaggio nel cuore della Casa di Zuffenhasuen
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Emiliano Perucca Orfei
Ripercorriamo le diverse sale del Museo Porsche di Stoccarda, dove si possono ammirare 80 modelli che hanno resa leggendaria la storia del marchio tedesco
30 gennaio 2014

Tutti i più grandi e prestigiosi costruttori automobilistici mondiali si sono regalati un museo dove ripercorrere e celebrare la propria storia. A tal proposito Ferdinand Porsche doveva avere le idee molto chiare se è vero che un giorno esclamò: «Coloro che hanno la fortuna di trasformare un sogno in business hanno l’obbligo, di fronte al mondo, di continuare a curare questi sogni».

 

Il fondatore della Casa di Zuffenhaseun oggi sarebbe davvero orgoglioso di veder realizzate le proprie convinzioni visto che dal 2009 gli appassionati possono visitare il Porsche-Museum, uno spazio futuristico di 5.600 metri quadri, dove vengono esposte circa 80 delle vetture più leggendarie e rappresentative della storia del marchio tedesco.

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La P1, prima auto, peraltro elettrica progettata da Ferdinand Porsche, apre la collezione permanente del museo

Porsche-Museum: dove se non a Zuffenhausen

Nel primo anno dopo la sua inaugurazione in data 31 gennaio 2009, il Porsche-Museum ha saputo richiamare agli ingressi 700.000 visitatori provenienti da tutto il mondo, mentre a dicembre 2013 già due milioni di persone avevano visitato il museo. Il Museo, che si affaccia sulla Porscheplatz, si trova in un luogo che ha giocato un ruolo importante nella storia delle auto tedesche. Già nel 1938 lo studio di progettazione Porsche di allora si era trasferito dal centro di Stoccarda nello stabilimento numero 1 di Zuffenhausen. Nello stesso anno nacquero i precursori del futuro “Maggiolino” Volkswagen, e, nel 1939, l’antesignana di tutte le auto sportive Porsche, la Typ 64, la cosiddetta auto “Berlino-Roma”. Dal 1950 si costruiscono a Zuffenhausen le auto sportive con lo stemma Porsche ormai diventato fa mo so in tutto il mondo.

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In secondo piano la Typ 64, la cosidetta "Berlino-Roma, antesignana di tutte le auto sportive Porsche

 

L’area espositiva vera e propria è costituita da una struttura in acciaio avanguardistica che, essendo in appoggio meramente su tre basamenti di calcestruzzo, sembra essere sospesa nello spazio. Effettivamente essa si sviluppa su campate fino a 60 metri. Al suo interno, le vetture storiche sono state collocate, insieme a circa 200 altri oggetti, in base ad un percorso studiato accuratamente. Il file rouge, che guida il visitatore attraverso la mostra, nasce dalla storia del prodotto dell’azienda.

La "P1" al Museo Porsche

A cinque anni dall'inaugurazione il Museo Porsche ha modificato in modo definitivo la sua esposizione permanente. Oltre alla ristrutturazione delle aree dedicate alla storia dei prodotti e delle isole tematiche, ai pezzi in mostra sono stati aggiunti molti nuovi esemplari. Nella prima parte del museo, il cosiddetto "prologo", la "P1" fa da preludio al percorso espositivo. Un film d'animazione illustra le innovazioni tecnologiche di questo modello elettrico. Un nuovo filmato del settore descrive l'attività del professor Ferdinand Porsche fino alla realizzazione della prima vettura sportiva Porsche nel 1948.

Il file rouge, che guida il visitatore attraverso la mostra, nasce dalla storia del prodotto dell’azienda

 

Quello che finora era stato il pezzo d'apertura dell'esposizione, ossia la carrozzeria in alluminio per la "tipo 64", cioè l'autovettura chiamata "Berlino-Roma", è stato trasferito nella cronologia del settore "Porsche prima del 1948". Ulteriori modifiche riguardano l'area dedicata all'automobilismo sportivo, che ora non è più articolata essenzialmente per gare ed eventi, bensì per epoche dei concetti di vettura. Così, ad esempio, le auto da corsa dell'epoca della 356 o delle prime vetture da competizione in vetroresina vengono presentate insieme in uno spazio riservato agli anni Sessanta. Nell'ambito della storia dei prodotti, gli amanti del sistema "transaxle" (con cambio al retrotreno in blocco con il differenziale) apprezzeranno le nuove acquisizioni nelle linee di modelli di vettura sport dalla 924 alla 928.

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Una serie di scale mobili collegano i diversi livelli della struttura del Porsche Museum

L'innovazione oggi: 918 e Panamera SE-Hybrid

Il museo però oggi accoglie anche i modelli che meglio incarnano lo sviluppo tecnologico del marchio, che sempre più si sta indirizzando verso sistemi ibridi plug-in, capaci di garantire maggiore efficienza senza comunque rinunciare comunque alle prestazioni inimitabili dei classici motori a benzina ad alte prestazioni. Nelle sale si può ammirare quindi la nuovissima 918 Spyder, la prima vettura con omologazione internazionale da strada a migliorare, grazie a un tempo di 6:57, il precedente record dell'anello nord del Nürburgring, pari a sette minuti e prestazioni massime, grazie a una potenza complessiva di 887 CV e al consumo dichiarato pari a 3 litri di carburante ogni cento chilometri (NCPE). Il costuttore però mette in bella mostra anche la Panamera SE-Hybrid, la prima auto a introdurre il concetto di ibrido plug-in nel segmento di lusso. Questa granturismo, coerente evoluzione del concetto Full-Hybrid parallelo, è dotata di un motore elettrico, di una batteria ad alte prestazioni e può essere ricaricata esternamente dalla rete elettrica. Già dal 2010 è inoltre sul mercato la Cayenne S Hybrid.

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La MItica Porsche 961, che debutta alla 24 Ore di Le Mans nel 1986 con il suo sei cilindri boxer sovralimentato 

 

Al di là delle novità da poco introdotte il Museo Porsche continua a mettere in mostra tutte  quelle auto leggendarie, sia modelli di serie che versioni da competizione, che hanno reso grande il marchio tedesco. Il museo è diviso per aree tematiche o “concept”, che radunano una serie di modelli che hanno in comune determinate caratteristiche.

Il prologo: la Porsche prima del 1948

L’area espositiva “La Porsche prima del 1948” descrive l’attività di Ferdinand Porsche suddivisa in vari episodi, dalla “P1” al motore elettrico nei mozzi delle ruote della Lohner-Porsche del 1900 fino all’inizio della produzione propria di automobili a Gmünd nel 1948. Oltre al motore per aviazione e al carro dei pompieri “Austro Daimler Motorspritze” sull'Austro-Daimler “Sascha” si vede la carrozzeria del leggendario “Tipo 64”, l'antenata di tutte le Porsche. La ripresa delle attività nel dopoguerra è rappresentata dall’auto da corsa Grand Prix Typ 360 “Cisitalia” progettata da Porsche, e dal modello di cui, con 21,5 milioni di unità è stato realizzato probabilmente il maggior numero di esemplari nel mondo: la Volkswagen “Maggiolino”. La parte finale di questo prologo è riservata alla cosiddetta “Numero 1”, il primo proto tipo della Porsche 356 del 1948. Gli oggetti esposti rappresentano le varie fasi della vita di Ferdinand Porsche e quindi anche le visioni che hanno caratterizzato l’azienda.

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Il museo conserva anche vere chicche, come questa Porsche C88, un prototipo realizzato nel 1994 e pensato per il mercato cinese

Il concept della leggerezza:  la 356 America Roadster

Da sempre il fattore determinante della costruzione delle auto sportive consiste nel cosiddetto rapporto peso/potenza, vale a dire, il peso della vettura rapportato alla potenza del motore. Pertanto, fin dall’inizio, la Porsche ha fatto ogni sforzo per ridurre i pesi e realizzare costruzioni leggere. Il concept della “leggerezza” presenta la costruzione leggera come una delle competenze fondamentali della Porsche. Infatti, in occasione della Targa Florio, il circuito di gara più rinomato nelle alte colline siciliane, le auto da corsa Porsche erano superiori alle altre e conseguivano successi grazie soprattutto alla loro costruzione leggera e agile. Già allora la 356 America Roadster era la Porsche più leggera del suo tempo. Anche la carrozzeria estremamente snella in materia plastica della Coupé a coda corta Porsche 908, illuminata dall’interno, che risale al 1968 e pesa soltanto 130 chilogrammi, è emblematica per questa filosofia.

Il concept della “leggerezza” presenta la costruzione leggera come una delle competenze fondamentali della Porsche

Il concept dell’intelligenza: 356 B 2000 GS Carrera GT

Fin dal 1971 gli ingegneri di questa casa automobilistica si occupano nel Centro di Ricerca e Sviluppo di Weissach (EZW) dello sviluppo e dell’ottimizzazione delle soluzioni  tecnologiche. Il freno Porsche Ceramic Composite Brake (PCCB), il sistema di fasatura delle valvole VarioCam oppure anche il Porsche Doppelkupplungsgetriebe (PDK) sono soltanto alcuni esempi delle tecnologie sviluppate dalla Porsche. In questo modo, la Porsche 356 B 2000 GS Carrera GT era già nel 1960 dotata di un sincronizzatore a manicotto bloccato del cambio. Il concept della “velocità”: Porsche 911 Carrera RS 2.7 Coupé e la 24 Ore di Le Mans. La sofisticata aerodinamica è uno dei fattori determinanti della velocità. Infatti, nel 1973 la 911 Carrera RS 2.7 Coupé con il suo tipico spoiler posteriore “ducktail” era l’auto da strada più veloce che proveniva dalla Germania e raggiungeva una velocità massima di 240 km/h.

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La Porsche 917LH "coda lunga" del 1970. Il suo motore arrivo a toccare i 5.0 litri di cilindrata e i 630 CV di potenza

 

Nello sport automobilistico è la gara di Le Mans che fa da riferimento per la velocità. La 24 Ore può essere vinta soltanto da coloro, che hanno un’auto robusta con elevata velocità massima. Sul lungo rettilineo Hunaudières la velocità massima è più determinante di quanto non lo sia quasi in alcun’altra competizione. Grazie al know-how avanzato nel campo dell’aerodinamica – rappresentato dalle auto leggendarie che hanno vinto la corsa – la Porsche ha ottenuto numerosi primi posti in classifica e ben 16 vittorie complessive. Il record della distanza più lunga percorsa nel 1971, che la Porsche 917 KH ha stabilito con 5.335 chilometri e una velocità media di 222 km/h, è tuttora in vigore. Il modello di riferimento tecico per il concept della “velocità” è la Porsche 956 sospesa in modo spettacolare sotto il soffitto del museo. In questo modo si intende dimostrare come essa possa teoricamente viaggiare sul soffitto ad una velocità di 321,4 km/h.

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La Porsche 936 con cui Jacky Ickx vinse più volte la 24 Ore di Le Mans

Il concept della potenza: 911 Turbo 3.0 Coupé e l’epoca delle 917

All’inizio degli anni Settanta emergeva una nuova consapevolezza tecnologica: la Porsche, da tempo leader nelle costruzioni leggere, iniziava a sviluppare anche i motori più potenti. Questa parte della mostra mette quindi al centro dell’attenzione i propulsori ad alto rendimento e il progetto su cui essi si basano. Nello sport automobilistico primeggiava la Porsche 917, il cui potente motore si presenta al visitatore in ogni dettaglio. L’oggetto esposto è in questo caso un motore Boxer a dodici cilindri scomposto nelle sue parti. Questa generazione dei motori raggiungeva il suo livello massimo nel 1973 con la 917/30 che, dotata di un motore Turbo da 1.200 CV, fu la Porsche più potente di tutti i tempi. Le tecnologie sviluppate per aumentare la potenza dei motori ai fini delle competizioni sono poi state trasferite con successo nelle auto sportive da strada. Infatti, il motore Turbo ha poi “fatto carriera” nella 911 Turbo – oggetto di riferimento per la storia dei prodotti all’interno dell’esposizione.

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All'interno dell'esposizione non può mancare la Porsche Carrera GT, la "mamma" dell'attuale 918 Spyder

Il concept dell’intensità: lo sport automobilistico

Gli ingegneri Porsche sono alla costante ricerca di nuove sfide. Su ogni circuito. E celebrano l'ebbrezza del successo. In occasione di ogni gara. Chi vince a Le Mans, alla Mille Miglia, alla Parigi-Dakar, alla Carrera Panamericana, al Nürburgring, a Monte Carlo o a Sebring è pronto ad affrontare qualunque situazione. Pertanto il concept dell’intensità mette in risalto l’aspetto emozionale del motorsport. Le competizioni danno alla Porsche lo spunto per nuovi progetti e migliorie nelle auto di serie, ma costituiscono nel contempo anche la fonte di successi, vittorie, emozioni. La passione dell’azienda, dei suoi ingegneri, meccanici, piloti e tifosi fa la differenza che si concretizza in oltre 28.000 vittorie nelle corse. Gli oggetti tecnici in esposizione da soli non bastano per raffigurare il fascino dello sport automobilistico. Pertanto il concept dell’“intensità” viene trasmesso al visitatore non soltanto grazie alla presenza delle leggen darie auto da corsa, ma anche con alcune icone d’impatto emotivo, comela bandiera storica dello starter della 24 Ore di Le Mans e le oltre 150 Coppe particolarmente ambite.

Le competizioni danno alla Porsche lo spunto per nuovi progetti e migliorie nelle auto di serie, ma costituiscono nel contempo anche la fonte di successi, vittorie, emozioni

Il concept della coerenza: la 911 e la sua evoluzione

La Porsche 911 ha fatto della tradizione progettuale attraverso cui si è evoluta con continuità e coerenza la sue vera essenza. Dal 1964 la “Novecentoundici” è inconfondibile, indipendentemente dalla sua generazione e dall’anno di costruzione. Il concept della “coerenza”, che trae origine dall’attuale 911 Carrera, mette in primo piano le caratteristiche stilistiche della Porsche. Le linee dell’auto sportiva Porsche si distinguono, in via di principio, per la loro essenzialità. Una filosofia questa che è stata trasferita da Ferdinand Porsche al figlio Ferry e al nipote Ferdinand Alexander. Il linguaggio progettuale delle auto sportive Porsche si esprime attraverso i modelli della Volkswagen Maggiolino, della Porsche 550 e della Porsche 904. Inoltre, le sagome dei vari modelli 356 e 911 proiettate in sovrapposizione evidenziano il linguaggio progettuale che è comune a tutte le vetture Porsche. In questo contesto viene presentata l’evoluzione della Porsche 911 che ha continuato ad evolversi fino all’odierna settima generazione. I modelli 911 sono esposti su alcune pedane che girano di volta in volta in modo sincronizzato a passi di 180 gradi permettendo un confronto diretto da tutti i lati.

Indirizzo Porsche-Museum

Porscheplatz 1

70435 Stuttgart-Zuffenhausen (Germania)
E-Mail: info.museum@porsche.de

Orari di apertura

Da martedì a domenica dalle 9:00 alle 18:00

Biglietti acquistabili fino alle ore 17:00
Chiuso il lunedì

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Corso Stati Uniti 35
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    a 868.367 €
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    a 1.750 Kg
  • Segmento Cabrio
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