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In occasione di una conferenza stampa congiunta tenutasi ieri, il presidente e fondatore Wang Chuanfu e il primo ministro ungherese Viktor Orbán hanno annunciato l’apertura del nuovo quartier generale europeo del colosso cinese dell’auto, che sorgerà nel distretto XI della capitale Budapest. A completare il progetto, anche un centro di ricerca e sviluppo di ultima generazione, che segna un passo decisivo nel processo di europeizzazione del marchio.
L’iniziativa è parte di un accordo di cooperazione strategica firmato tra BYD e il governo ungherese, siglato dalla vicepresidente esecutiva Stella Li e dal ministro degli Esteri Péter Szijjártó. Secondo le dichiarazioni ufficiali, il nuovo hub sarà fondamentale per adattare i veicoli BYD alle esigenze specifiche del mercato europeo, con un’attenzione particolare all’elettrificazione avanzata e alla mobilità intelligente.
Nella sede di Budapest saranno coordinate le attività di vendita, assistenza post-vendita, test, omologazione e sviluppo dei veicoli, rendendo la capitale ungherese il fulcro delle operazioni europee del marchio cinese.
L’ambizioso piano di BYD prevede anche la creazione di circa 2.000 posti di lavoro ad alto valore aggiunto, un'opportunità significativa per l’economia locale. Inoltre, il gruppo cinese ha annunciato che collaborerà con università, startup tecnologiche e fornitori locali, contribuendo così alla crescita di un vero e proprio ecosistema automotive in Ungheria.
Questa nuova sede si aggiunge alla fabbrica di autobus elettrici di Komárom e al futuro impianto di produzione di auto a Szeged, creando una rete industriale integrata che punta a trasformare l’Ungheria in una delle principali piattaforme europee per i veicoli elettrici.
BYD, attualmente il più grande produttore cinese di NEV (New Energy Vehicle) — categoria che include auto elettriche, ibride plug-in, a idrogeno e con range extender — ha già iniziato a consolidare la propria offerta sul mercato europeo. La gamma comprende modelli come Dolphin, Atto 2, Atto 3, Sealion 7, Tang, Seal U e Han, tutti elettrici o ibridi plug-in. A questi si aggiungerà presto anche la Dolphin Surf, una compatta low-cost destinata a rivoluzionare l’accesso alla mobilità elettrica.
Oltre al mercato delle auto, BYD è attiva anche nella produzione di autobus, camion elettrici, treni monorotaia e carrelli elevatori, settori in cui l’azienda mira a portare innovazione e sostenibilità. La creazione del nuovo centro a Budapest è quindi solo l’ultima tappa di un’espansione globale che guarda con crescente interesse all’Europa, oggi più che mai al centro della strategia BYD.
L’Ungheria, grazie alla sua posizione geografica e alla favorevole politica industriale, si conferma un partner chiave per i progetti cinesi nel settore automotive. E BYD, con questo nuovo investimento, punta a diventare un attore protagonista della transizione ecologica in Europa, sfidando i grandi costruttori storici sul loro stesso territorio.