Diess loda Musk, Elon apprezza le ID: dirigenti auto meglio dei politici

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Inediti messaggi mediatici tra il gran capo del colosso tedesco VW, che rivoluziona l’auto europea (e un po' anche americana) con l’elettrico e il fondatore Tesla, che stravince per capitalizzazione. Rivali ma con un target comune: battere davvero Apple un domani, o solo attrarre investimenti subito? E per farci cosa...
25 luglio 2020

I messaggi che più o meno direttamente mandano certi personaggi, hanno tutti uno scopo concreto che non è solo fare volume sui social. Uno scopo spesso politico, se parliamo di aspetti socio economici e di soggetti parlanti al popolo ma che poi siedono in parlamento, o nelle poltrone di comando presso enti e associazioni che “pesano” nelle decisioni di un Paese. Il nostro caso automobilistico odierno, sembra avvicinarsi a questi, forse. O forse no, perché questi capitani d'industria sono ancor più “sottili” nell’operare e concreti nello scopo del loro parlare, se udibile da chiunque.

Di certo quando il CEO del Gruppo Volkswagen elogia pubblicamente Elon Musk, fondatore Tesla criticatissimo da sempre in ogni angolo della terra (anche da parecchie persone in Germania e in VW, ndr)… Qualcosa si è mosso, rispetto al recente passato. Cosa avrebbero di comune interesse le due parti? Forse una rivalità pompata dai media sull’auto elettrica, che in realtà ha bisogno di essere ancora molto promossa? O forse un target comune da spartirsi sui mercati finanziari?

Il peso e l’esempio di immagine popolare divenuta solida per Tesla, tra gli EV, quanto prima si criticava per aspetti finanziari e industriali assurdi a monte, ora è un supporto. A qualcuno piace citare come Porsche (parte di VW) e Tesla, siano tra le poche Case auto che stanno degnamente “a galla” nella tempesta della Pandemia. In un momento dove mezzo mondo (quello che ragiona e sa pensare a lungo termine) ha seri dubbi e incertezze per il futuro e il dove mettere risorse, specialmente per l’industria automotive, Diess e Musk possono dare speranze, visioni propositive.

Azioni Tesla, da sempre sull'altalena ma capitalizzazione record in rapporto alla quantità di vetture, pure se c'è il Covid
Azioni Tesla, da sempre sull'altalena ma capitalizzazione record in rapporto alla quantità di vetture, pure se c'è il Covid

Attrarre finanze

Ovviamente lo fanno a loro vantaggio. Elon è il riferimento per le auto elettriche top, di immagine e prestazione. Diess al vertice della rivoluzione elettrica con EV di marchi europei che stenta a convincere, pur trattandosi di auto sia democratizzanti, sia premium. L’affermazione forte? "Elon Musk ha fatto risultati che si credevano impossibili. Tra cinque o dieci anni l'azienda di maggior valore al mondo sarà nella mobilità, che sia Tesla, Apple o Volkswagen".

Ecco, non siamo in politica ma nell’industria e allora certe citazioni hanno peso, non dici Tesla ed Apple a caso, quando sei il numero uno di un colosso pieno di regole e vincoli che lo tengono in piedi. Un colosso che ha motorizzato la Germania con il Maggiolino nel dopoguerra e ora domina il mercato con tutti i suoi marchi anche Top, incluso il Toro Lamborghini. Si deve affrontare il dramma industriale del post-pandemia che non pare per nulla vigoroso come il dopoguerra. Un colosso che ha puntato tanto, oltre 30 miliardi (troppo?) sulle auto elettriche parlandocene con largo anticipo, rispetto alla reale vendita (ricorda qualcuno?).

Non è la prima volta in assoluto, che dalla Germania Diess parla positivamente di Tesla. E proprio Elon, dagli USA, ha ammesso che è il gruppo VW quello che più si è dato da fare nella transizione verso auto elettriche. Cosa questa che, leggendo i comunicati di altre Case rivali impegnatissime sul fronte, ridimensiona le parole di altra dirigenza, facendo debite proporzioni.

Il tema è anche finanziario, di risorse e valore. Da sempre Tesla ha alti e bassi da paura ma ora, ancora una volta, è stabilmente ben sopra i colossi storici dell’auto. Pandemia o no, Tesla quota oltre 280 miliardi di dollari pur vendendo molte, ma molte, meno auto di chi finanziariamente pesa un decimo. Giustamente qualcuno che si avvicina al fare prodotti non distanti da quelli californiani, oops, ora anche texani, vorrebbe che certi investimenti piovessero anche in Europa. Meglio se in Germania, dove ci sono gli headquarters di chi vende più macchine di tutti.

Le azioni VW con il lockdown hanno pagato molto
Le azioni VW con il lockdown hanno pagato molto

Essere primi (tra gli EV autonomi)

Messaggi, titoli finanziari, investimenti istituzionali soprattutto, pesanti e piazzati a medio termine (non solo le 4 azioni da comprare per vederle salire). Questo serve per dare un appoggio che guardi davvero oltre i 5 anni al mondo automobilistico. Quello che si è ben connesso ed elettrificato esibendone a modo ogni motivazione, talvolta imposta contrariamente a Elon a suo tempo, ma naviga in mezzo al dramma della pandemia. Di certo Tesla ha i propri eccessi ma anche alcuni vantaggi, con quella gamma definita e quel formato industriale, con quel benedetto autopilot. I colossi del ferro e della benzina, in parte convertiti, stanno calando gli assi ma con qualche rischio.

Staremo a vedere, chi sarà primo, magari in coppia, ad affermarsi nella guida autonoma. Intanto settimana prossima voliamo a Wolfsburg per provare in anteprima la ID3. State sintonizzati per conoscere almeno la realtà del momento, il giudizio a caldo in trasparenza e senza peli sulla lingua, circa il mezzo definitivo erede del Kafer chiamato ad aprire la rivoluzione elettrica.

Perchè la base tecnica di quasi tutte le prime auto elettriche VW, ma anche Audi, Cupra, Seat, Skoda e molte rivali che si compreranno il MEB (vedi Ford e Fisker) è quella: se la dovranno far durare e saper gestire. Dei giochi di potere e degli equilibri, siete in piccola e grande parte voi stessi attori: qualora sceglierete o meno un’auto che abbandona per sempre benzina e gasolio per andare solo a corrente elettrica.

IF

Elon Musk, da molti idolatrato, da qualcuno criticato e forse, anche un po' invidiato
Elon Musk, da molti idolatrato, da qualcuno criticato e forse, anche un po' invidiato
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