Formula E, cinque cose da tenere d’occhio per l’E-Prix di Berlino 2023

Formula E, cinque cose da tenere d’occhio per l’E-Prix di Berlino 2023
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Silvia Giorgi
  • di Silvia Giorgi
La Formula E torna in Germania per il secondo doubleheader della stagione il 22 ed il 23 aprile
  • Silvia Giorgi
  • di Silvia Giorgi
20 aprile 2023

Dopo tre novità presentate consecutivamente, con Hyderabad, Città del Capo e San Paolo, la Formula E torna con un punto fermo: l’E-Prix di Berlino. L’evento, che si disputerà sabato 22 e domenica 23 aprile sarà il secondo doubleheader della stagione 9 e proseguirà anche lunedì 24 con i test per i rookie. Ecco cosa possiamo aspettarci.

1. E-Prix di Berlino: il punto fermo della Formula E

Dopo tante novità, il campionato full-electric torna a presentare un appuntamento ben noto agli appassionati. Su nove stagioni di vita della Formula E, infatti, le monoposto tornano a Berlino nel weekend che va dal 21 al 23 aprile, allungandosi anche lunedì 24. Ecco quindi che l’aeroporto di Tempelhof, su cui la pista è adibita, diventa il luogo ideale per fare “volare” diverse valutazioni importanti. Abbiamo già ribadito come le monoposto di questa stagione siano diverse ed in un certo senso sconosciute, in quanto si tratta del primo anno delle Gen3. Una pista ben nota come quella di Berlino si prospetta come un banco di prova importante per testare i limiti e le differenze delle auto rispetto a quelle precedenti, e per i team è importante anche fare un confronto sui punti su cui lavorare maggiormente.

La pista su cui si corre oggi non è rimasta invariata dalla prima stagione: dalla prima volta, il layout ha conosciuto diverse modifiche. Quella originale si snodava lungo 17 curve per 2.470 metri prima di essere modificato la stagione successiva. Quell’anno, Berlino ebbe un circuito semplificato che prevedeva solo 10 curve e 2.250 metri di lunghezza. Le modifiche al layout di Tempelhof non sono però finite qui: nel 2020, a causa del Covid, Berlino ospitò le ultime sei gare della stagione per sopperire all’impossibilità di correre nei circuiti cittadini, lasciando correre le monoposto in tre soluzioni diverse: i due sensi di marcia ed una terza versione della lunghezza di 2.505 metri. I due round del double-header, come le ultime dal 2021 in poi, anche nel 2023 vedranno la Formula E correre nei due sensi, rendendo il circuito di Tempelhof uno dei pochissimi a poter essere usato sia in senso orario che antiorario.

2. Pronti per i rookie test

La Formula E si distingue per il suo essere incentrata sul futuro. La sua stessa nascita punta a costruire passo dopo passo un domani sempre più sostenibile per il motorsport. Dal 2018, inoltre, si sta impegnando anche ad offrire delle opportunità per il futuro ai piloti con i rookie test. Seguendo il percorso iniziato dalla F1, infatti, anche il campionato full-electric ha indetto una giornata per fare provare le vetture ai piloti professionisti che non l’hanno mai fatto. Le caratteristiche richieste? Almeno una Licenza Internazionale della FIA di Grado B, 20 punti, non avere mai guidato una monoposto di FE e per finire essersi preparati sulla sicurezza di questa categoria.

L’occasione che si terrà a Berlino lunedì 24 aprile per la prima volta dopo lo stop del 2020 si prospetta interessante per ex piloti di F1 alla ricerca di una nuova avventura agonistica, sulla scia del successo ottenuto vincendo dei campionati di mondiali di piloti come Jean-Eric Vergne e Stoffel Vandoorne, attualmente entrambi nella line-up di DS. Ecco quindi comparire Daniil Kvyat fra i piloti che faranno il test, in pista con NIO 333, ma anche Roberto Mehri. Non mancherà nemmeno l’italiano Luca Ghiotto, il quale guiderà per la Nissan. Saranno in pista, fra gli altri, anche Will Stevens, Felipe Drugovich e Robert Schwartzman.

I test per i rookie servono per testare il terreno dei potenziali piloti di Formula E, in quanto anche Stoffel Vandoorne, attuale campione del mondo in carica, e Nyck De Vries, campione del mondo di FE della stagione precedente ed ora pilota ufficiale in F1 con AlphaTauri vi hanno preso parte. Proprio l’olandese si offre come esempio della importanza della categoria per farsi notare e per migliorarsi, essendo il primo pilota che arriva in F1 dalla FE.

3. Mahindra: cercasi miglioramento

Mahindra dovrà sfruttare al massimo il double-header per cercare di recuperare le sue prestazioni. Ormai quasi due mesi fa, a Cape Town, la monoposto del team cliente ABT Cupra aveva mostrato dei problemi alle sospensioni. La situazione aveva reso necessario il ritiro dalle qualifiche e dalla gara di entrambi i team con tutte le monoposto, sia quelle di ABT Cupra che quelle ufficiali di Mahindra. Il team indiano aveva avuto quasi un mese di stop per prepararsi all’E-Prix successivo, quello di San Paolo per verificare se si fosse riusciti ad arginare il problema ma le prestazioni sono state decisamente sottotono, anche a causa di un errore da parte di di Grassi.

Il pilota originario di San Paolo, infatti, già nelle qualifiche ha impattato contro un muro in Curva 8 ed è dovuto partire ultimo. Di Grassi è riuscito a mettere in atto una rimonta che gli ha permesso di arrivare tredicesimo da ventiduesimo. Qui a Berlino, Mahindra di chances ne avrà due: potrà quindi sfruttare al meglio i due round per inviare un bel segnale agli avversari se va bene ma anche un rischio, per via del doppio appuntamento, di mettere alla prova le sospensioni. Spetterà al team indiano mettersi alla prova.

4. Un'occasione di redenzione per Dennis

Il doubleheader di Berlino potrebbe essere un’occasione di riprendere molto terreno perso anche per Andretti. In particolar modo quella di Jake Dennis. Il pilota aveva iniziato alla grande la Stagione 9 vincendo l’E-Prix del Messico e si è poi trovato a duellare nel corso degli altri round con la Porsche di Pascal Wehrlein. Entrambi si sono spesso ritrovati a dover costruire una gara non partendo da ottime qualifiche e, sebbene Wehrlein avesse superato il britannico quasi subito nella classifica, la gara di San Paolo ha cambiato le carte in tavola.

Dennis si è trovato costretto a dover ritirare la sua Andretti, perdendo punti preziosi per il campionato. La macchina ha già mostrato ottime capacità di performance ed il pilota inglese ha le carte in regola per provare a riconquistare la leadership ma per farlo serve qualcosa che finora non abbiamo visto da Andretti: la costanza. Berlino, però, con le sue due gare in due sensi di marcia può riaprire la partita, anche se non sarà facile fermare Porsche e Wehrlein, specialmente nell’E-Prix di casa per pilota e scuderia.

5. Jaguar alla ricerca di conferme

Un altro elemento da tenere assolutamente d’occhio è il comportamento di Jaguar su questa pista. Durante l'ultimo E-Prix, il team ha dimostrato uno stato di forma assolutamente perfetto, monopolizzando il podio.

È stato Mitch Evans sulla vettura ufficiale ad assicurarsi la vittoria in Brasile. Il neozelandese ha il merito di essere riuscito a raddrizzare una stagione iniziata con diversi DNF, con il suo compagno di squadra Sam Bird a concludere il piazzamento sul podio con una terza piazza. Sul secondo gradino troviamo un’altra Jaguar, quella del team clienti Envision guidata da uno scatenato Nick Cassidy. Le due gare di Berlino potrebbero riproporre questo spettacolo, aiutando Jaguar a scalare la classifica.

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