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Il viaggio della Formula 1 prosegue a gonfie vele e siamo già arrivati al sedicesimo appuntamento stagionale: il Gran Premio d’Italia 2025. Il Circus farà tappa all’Autodromo Nazionale di Monza per un weekend che vede la McLaren pronta a confermarsi protagonista, mentre la Ferrari spera di poter ripetere l’exploit dello scorso anno. Oscar Piastri, dal canto suo, vuole sfruttare il momento positivo per allungare ulteriormente in classifica sul compagno di squadra Lando Norris, staccato di 34 punti dopo il ritiro di Zandvoort.
«Ho vissuto un campionato in cui avevo un vantaggio molto più ampio di questo e praticamente l’ho visto svanire prima dell’ultima gara. Ho esperienza personale di quanto questo margine non sia affatto comodo» ha spiegato l’australiano, commentando il divario con Norris. Trentiquattro punti sono tanti, ma non abbastanza per abbassare la guardia: tutto può succedere, come dimostrato dal ko del britannico a Zandvoort per un problema alla MCL39. «È ancora troppo presto per fare calcoli o accontentarsi di posizioni che non siano la prima. Per me l’approccio resta esattamente lo stesso: non cambierà finché il vantaggio non sarà molto più grande o le gare rimaste molte meno» ha aggiunto Piastri.
Il pilota della McLaren non si aspetta cambiamenti nemmeno nel confronto diretto con il compagno di squadra: «Non credo che cambierà molto. Non è affatto fuori dalla lotta. Certo, ora è un po’ più difficile, ma non mi aspetto grandi differenze. Continueremo a gareggiare nello stesso modo, con lo stesso livello di rischio. Stiamo entrambi cercando di andare il più veloce possibile, non è che ci siamo trattenuti da quel punto di vista» ha sottolineato il numero 81.
Ad accompagnarlo nella gestione del campionato e della preparazione, soprattutto mentale, c’è un manager d’eccezione: Mark Webber. Ma Piastri non nasconde che il suo approccio nasce soprattutto dalle proprie esperienze: «Per me conta molto di più l’esperienza personale nei campionati che ho disputato e, in generale, il mio modo di pensare. È così che ho sempre cercato di correre: cogliere le opportunità quando si presentano, ma senza correre troppi rischi. Credo di avere un approccio abbastanza misurato al rischio e questo non cambia in base alla situazione in campionato».
Tra i temi caldi del weekend brianzolo ci sono anche le parole di Stefano Domenicali, che ha evidenziato uno scarso interesse da parte dei giovani fan della F1 a seguire gare molto lunghe, preferendo eventi Sprint. Piastri, però, non sembra convinto della necessità di cambiare il formato: «Non ho un’opinione molto forte a riguardo. Dipende dalla gara: ci sono GP in cui la corsa potrebbe durare sei ore senza che accada nulla, e altri in cui si vorrebbero venti giri in più per far succedere qualcosa. Non credo che ci sia bisogno di cambiare radicalmente. La Formula 1 è così da tantissimo tempo e i tifosi sanno cosa aspettarsi quando guardano una gara. Quindi non penso ci sia davvero bisogno di modificare il formato».