Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Il Gran Premio di Monaco 2025, ottavo appuntamento stagionale di Formula 1, si è concluso negativamente per la Mercedes. Non accedere alla fase finale delle qualifiche a Monte Carlo rappresenta un peso ancora maggiore rispetto ad altri circuiti, data la quasi impossibilità di effettuare sorpassi e tentare una rimonta. Il team di Toto Wolff sperava di risalire la classifica grazie alla strategia – complice anche la doppia sosta obbligatoria introdotta per aumentare lo spettacolo – ma le cose non sono andate secondo i piani.
Le qualifiche della Mercedes sono state molto complicate con Andrea Kimi Antonelli che ha avuto un incidente alla chicane del porto mentre George Russell ha avuto un problema al motore nel Q2 dopo un’improvvisa perdita di potenza fritto di un passaggio troppo violento su un dosso. Questo ha costretto i due piloti a scattare nelle retrovie con il britannico in quattordicesima posizione davanti all’italiano, quattordicesimo. Con le attuali monoposto riuscire a sorpassare sul tracciato di Monte Carlo è diventato veramente impossibile, motivo per cui la Formula 1 e la FIA hanno deciso di introdurre la doppia sosta obbligatoria per cercare di aumentare lo spettacolo in pista.
Mercedes sperava di attuare un colpaccio con la propria strategia estendendo al massimo il proprio stint iniziale ritardando solamente sul finale l’ingresso ai box di Russell ed Antonelli, in attesa di una neutralizzazione che non è mai arrivata. Tuttavia, questa scelta non ha pagato, anzi. A penalizzare ulteriormente il weekend del team di Grove è stata la mossa fuori dal regolamento del britannico che alla Nouvelle Chicane ha superato Alexander Albon andando oltre i confini della pista. La sua mossa è stata frutto della frustrazione di aver passato tutta la gara dietro il thailandese che procedeva più lentamente rispetto al suo passo naturale per aiutare il compagno di squadra Carlos Sainz ad aprire la finestra per il pit-stop.
Già lo scorso anno i piloti avevano commesso queste infrazioni consapevoli di poter recuperare i tradizionali cinque secondi – massimo dieci – che vengono loro comminati. Tuttavia, la direzione gara ha deciso di punire duramente Russell con un drive through. La FIA nel briefing pre-gara con i piloti aveva avvisato di questa eventualità nel coso di sorpassi al di fuori della pista. “Abbiamo voluto provare qualcosa di diverso per la gara di Monte Carlo facendo un esperimento con queste due soste ma comunque non ci sono stati dei miglioramenti”, ha commentato Toto Wolff. “Chi era davanti aveva aria pulita mentre chi era a centro gruppo si trovava a lottare per i punti”.
“Ci sono stati dei team, come la Racing Bulls, che aveva i propri piloti che si aiutavano nella strategia per proteggere la propria posizione. Anche la Williams l’ha fatto e probabilmente noi siamo stati una loro vittima”, ha proseguito il team principal della Mercedes. “Questo è successo perché non abbiamo avuto una buona qualifica. La vettura era veloce ma Kimi ha avuto il contatto con le berriere ed è anche normale per un rookie. Poi con Russell abbiamo avuto il problema con la potenza del motore. Potevamo raggiungere la seconda fila con il passo che avevamo ma ci siamo persi nella terra di mezzo”.
“Anche se fosse stata una gara senza pit-stop, Monaco resta un luogo incredibile e rimane il fatto che è la qualifica del sabato a contare. Secondo me si potrebbe pensare di creare un regolamento specifico per avere il massimo back-off che si può avere, tipo non puoi fermati per montare questo set di gomme o cose del genere. Forse se alcuni team non fossero andati più lenti determinanti secondi dal gruppo di testa avremmo avuto una situazione più compatta. La doppia sosta ha favorito i sorpassi? Non credo sia possibile. Dovremmo parlare con l’organizzatore per vedere se si può cambiare qualcosa con il tracciato anche se è complicato essendo in città, siamo limitati dalle montagne e dal mare”.
Toto Wolff ha poi ammesso di aver ricevuto un messaggio da James Vowles, attuale team principal della Williams e suo ex braccio destro in Mercedes, per aver danneggiato la gara della squadra anglotedesca per favorire, naturalmente, quella di Albon e Sainz. “Anche due punti sulla superlicenza sono eccessivi. Quando sei 5,5 secondi più lento, diventa una pista totalmente diversa, con punti di frenata diversi. Diventa difficile frenare ed infatti è andato dritto, è stato un momento di frustrazione e per provare qualcosa di diverso. Sapevamo che era un colpo a vuoto, speravamo fosse magari solo 10 secondi, ma non ha cambiato nulla. Anzi, ha cambiato qualcosa, perché George, anche se ha preso la penalità di 65 secondi, è comunque arrivato undicesimo, perché poi Kimi ha fatto la stessa cosa degli altri. Quindi avrebbe potuto forse farlo un po’ prima, giocare il gioco, e magari poteva essere almeno un punto”.
Già tra pochissimi giorni la Formula 1 tornerà in pista per il nono appuntamento stagionale. Il Gran Premio di Spagna segnerà un cambio regolamentare con la nuova direttiva tecnica riguardo alla flessibilità delle ali. Secondo Frédéric Vasseur questo potrebbe essere un game changer ma Toto Wolff ha dichiarato che “in Ferrari sono sempre stati molto conservativi in questo. Secondo me non cambierà molto ma sarà un nuovo aspetto di curiosità”. Nel mentre, Mercedes ha comunque portato delle importanti novità. “Abbiamo provato la nuova sospensione a Imola, torniamo come possiamo, e forse tornerà in Spagna. Abbiamo visto, non solo noi, ma anche Red Bull, Ferrari… sembra di perdere un po’ la direzione, entri in uno stato dove non sei più sicuro se un aggiornamento funziona, o se sono le condizioni del motore. Le gare bagnate erano il nostro tallone d’Achille l’anno scorso, e quelle fredde le dominavamo. Quindi elaboriamo il tutto, vediamo come va Barcellona e le gare successive. Sicuramente è una prestazione inferiore a quella che avevamo prima di Miami”.
Manca sempre meno alla pausa estiva, momento in cui i team inizieranno a pensare concretamente al 2026, al prossimo regolamento tecnico, mollando il colpo sugli sviluppi delle vetture attuali. La seconda posizione in classifica Costruttori influenzerà questa scelta? “Non ci interessa. Siamo fondamentalmente tra P2 e P4, tutti nello stesso pacchetto di punti. Non vedo una grande differenza tra P2 e P4. Conta la prestazione di ogni singola gara, capire le gomme, sviluppare questa macchina per il prossimo anno, e capirla meglio, più che inseguire una posizione nel campionato. Raramente si parla del P2 nel campionato costruttori, né in quello piloti…Non ci sto pensando”, ha chiosato Wolff.