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Pochi giorni e la Formula 1 tornerà in pista per il diciannovesimo appuntamento stagionale: il Gran Premio degli Stati Uniti d’America 2025 ad Austin. Un tracciato iconico, il COTA, attende il Circus, che si avvia verso il gran finale, visto che mancano solamente cinque gare al termine. Ancora cinque weekend per Lewis Hamilton per cercare di conquistare il suo primo podio da pilota Ferrari nel suo anno di debutto con la Scuderia di Maranello.
Ad Abu Dhabi si concluderà ufficialmente uno degli anni più complicati del sette volte campione del mondo in Formula 1. Un record negativo per lui restare a secco di podi dopo diciotto gare disputate, un risultato certamente molto diverso da quanto atteso all’inizio della stagione, sia da Hamilton sia dalla squadra. Basta ricordare quanto dichiarato lo scorso marzo, prima dei test prestagionali in Bahrain, quando Lewis Hamilton, affiancato da Charles Leclerc e Frédéric Vasseur, parlava di concrete aspirazioni mondiali. Oggi, mesi dopo, la situazione si è rivelata completamente opposta.
Con una SF-25 priva di picchi prestazionali capaci di sfruttare le rare difficoltà delle McLaren – come hanno fatto Max Verstappen e George Russell – la Ferrari fatica a difendere la terza posizione nel campionato Costruttori. Un bilancio pressoché negativo che sta influenzando gli animi, dai tecnici ai piloti, in particolare quello di Hamilton. La sua avventura in Ferrari era iniziata con un sogno: non tanto conquistare l’ottavo titolo in carriera, quanto vincere il primo con il Cavallino Rampante. Un sogno che il britannico spera di realizzare nel più breve tempo possibile, approfittando anche del cambio regolamentare previsto per il prossimo anno. Ma quanto tempo gli resterà prima di appendere il casco al chiodo?
“Lewis può fare tutto ciò che vuole, ma credo che voglia concludere la sua carriera possibilmente con buoni risultati e con l’ottavo titolo – ha dichiarato a Escapist Magazine Riccardo Patrese– l’anno prossimo, con nuovi regolamenti e una nuova auto, potrà giocarsi le sue carte. A quel punto credo che si concederà ancora un anno, poi forse dirà addio”. Patrese ha poi voluto dare un consiglio al numero #44: “Fossi nella sua posizione, cercherei fino all’ultimo di tornare a ottenere i migliori risultati. Spero che, con la sua esperienza, possa dare buoni consigli su come organizzare meglio il team internamente. Lo spero davvero, perché sono italiano e ho un figlio che corre con la Ferrari, quindi sono legato alla Scuderia. Non sono mai stato un pilota Ferrari, ma sono un po’ tifoso della squadra, quindi spero davvero che trovino una soluzione”.
