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Era solo questione di tempo, e quel tempo è arrivato. Mentre il mondo sognava auto volanti che solcano i cieli metropolitani come nei film di fantascienza, la realtà ha deciso di fare il suo ingresso in scena con il sottile della grazia di un elefante in una cristalleria. Due auto volanti Xpeng AeroHT, quelle che sembrano droni giganti progettati da qualcuno che ha visto troppi episodi de "I Jetsons" si sono scontrate durante le prove del Changchun Air Show nella provincia cinese dello Jilin.
🇨🇳 Two Xpeng Aeroht flying cars collided during rehearsals for the Changchun Air Show in China, with one catching fire after landing.
— Lord Bebo (@MyLordBebo) September 17, 2025
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Il primo incidente ufficialmente documentato tra auto volanti è ora realtà, immortalato da foto e video che stanno facendo il giro del mondo più velocemente delle stesse auto volanti coinvolte. Due modelli Xpeng AeroHT, dal modico prezzo di 250.000 euro ciascuno, praticamente il costo di una casa, ma con le ali, stavano testando passaggi ravvicinati e acrobazie per lo show quando la fisica ha deciso di ricordare a tutti che la gravità non perdona mai.
Il risultato? Un pilota ferito fortunatamente non in modo grave, un atterraggio di emergenza seguito da un incendio e la conferma che anche nel 2025 far volare le macchine rimane una sfida leggermente più complessa di quanto speravano gli ingegneri.
Mentre il Presidente Trump spinge per accelerare lo sviluppo delle auto-drone negli Stati Uniti, la Cina e la Corea del Sud sono già in fase avanzata di testing. E quando diciamo "avanzata", intendiamo che stanno letteralmente facendo schiantare i loro prototipi per capire cosa non funziona.
La Cina, in particolare, ha fatto delle auto volanti una priorità nazionale attraverso il suo ambizioso piano della "low-altitude economy". L'obiettivo? Creare un mercato del valore di oltre 400 miliardi di euro entro il 2035. Perché quando hai già conquistato la terra con le tue fabbriche, il passo successivo logico è conquistare anche i cieli.
Le auto volanti protagoniste dell'incidente non sono esattamente quello che ci aspetteremmo. Le Xpeng AeroHT assomigliano più a giganteschi droni che a eleganti veicoli futuristici. Possono decollare verticalmente da un pickup che ricorda stranamente il Cybertruck di Tesla perché evidentemente nel futuro tutto deve avere quell'estetica "sono stato disegnato con un righello" e nonostante l'incidente, ne sono già state ordinate 3.000 unità.
Questo ci dice due cose: primo, c'è davvero gente disposta a spendere un quarto di milione di euro per una macchina che può cadere dal cielo; secondo, la fiducia nel futuro della mobilità aerea è così alta che un piccolo schianto non scoraggia nessuno. O forse è proprio perché sanno che i crash fanno parte del processo di sviluppo.
L'incidente di Changchun ci ricorda una verità fondamentale: innovare è difficile, e quando stai letteralmente reinventando il modo in cui ci muoviamo aggiungendo una terza dimensione al traffico, qualche intoppo è inevitabile. Le auto volanti sono nel limbo del "quasi-pronte-per-il-mercato" da decenni, con progetti che fioriscono e spesso muoiono prima ancora di decollare.
Ma forse questo incidente, paradossalmente, è un segno di progresso. Significa che siamo abbastanza avanti nello sviluppo da poter finalmente sbagliare in modo spettacolare, imparare dagli errori e migliorare. Dopo tutto, i fratelli Wright non hanno costruito il primo aeroplano funzionante al primo tentativo, e dubito che si fossero preoccupati delle implicazioni assicurative.
Nonostante lo spettacolare "incontro aereo" di Changchun, il settore delle auto volanti continua a volare, metaforicamente parlando, dato che letteralmente ha qualche problema. La Cina rimane la locomotiva del settore, spinta da investimenti governativi massicci e da una popolazione che sembra disposta a sperimentare con tecnologie che il resto del mondo considera ancora troppo rischiose.
Il vero test non sarà solo far funzionare questi veicoli senza che si scontrino tra loro, ma convincere le autorità di regolamentazione, le compagnie assicurative e soprattutto i comuni mortali che volare al lavoro la mattina è una buona idea. Perché se pensate che sia stressante essere bloccati nel traffico, immaginate essere bloccati nel traffico a 100 metri di altezza.
Infine, l'incidente di Changchun potrebbe essere ricordato come il momento in cui le auto volanti sono diventate davvero reali, non perché hanno funzionato perfettamente, ma perché hanno fallito in modo così umano da renderle improvvisamente credibili. Dopotutto, quale tecnologia di trasporto può dirsi davvero matura finché non ha il suo primo incidente spettacolare?
Il futuro della mobilità ha appena imparato a cadere. Ora deve imparare a non farlo più.
XPeng
(--) - Cina