Auto cinesi in Europa: quando la "sicurezza Made in China" incontra i ladri britannici

Auto cinesi in Europa: quando la "sicurezza Made in China" incontra i ladri britannici
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I costruttori cinesi scoprono che dominare il mercato globale richiede più di batterie potenti e prezzi stracciati: servono anche serrature a prova di… britannici creativi
22 settembre 2025

Chi avrebbe mai immaginato che la grande invasione automobilistica cinese si sarebbe scontrata con un nemico tanto prosaico quanto efficace? Non le tariffe doganali europee, non la concorrenza tedesca, ma i ladri d'auto del Regno Unito. E mentre BYD, MG e i nuovi arrivati Omoda e Jaecoo si preparano a conquistare l'Europa, Italia inclusa, hanno dovuto imparare a tue spese che produrre auto per Pechino è molto diverso dal farlo per Londra.

Omoda 9
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Il risveglio amaro: 11 furti all'ora

La lezione è arrivata dura e chiara per i colossi dell'automotive cinese, e i numeri raccontano una storia che fa riflettere. Nel Regno Unito si registrano in media 11 furti d'auto ogni ora, per un totale devastante di 102.000 veicoli rubati in Inghilterra e Galles solo nell'ultimo anno fino a marzo 2025. Per mettere questi dati in prospettiva, significa che ogni giorno spariscono dalle strade britanniche quasi 280 automobili, più di una ogni cinque minuti. In Cina, al contrario, questo tipo di criminalità è praticamente inesistente, non certo per una maggiore onestà innata, ma per il pugno di ferro del regime di Pechino che rende il furto d'auto un'attività decisamente poco conveniente.

Il paradosso diventa ancora più evidente quando si considera il successo commerciale cinese: le auto del dragone rappresentano già circa una su dodici di tutte le vetture nuove vendute in Gran Bretagna, con i nuovi arrivati come Chery che ha piazzato ben 20.000 unità dal lancio dei brand Omoda e Jaecoo. Il risultato è che marchi come BYD, che in soli due anni ha superato Tesla nel mercato britannico, si sono trovati di fronte a una realtà scomoda: le loro auto, perfette per le strade sorvegliate della Cina, erano praticamente un invito a nozze per i ladri britannici. Non a caso, l'auto più rubata nel Regno Unito rimane un'icona un tempo britannica: la Ford Fiesta, con oltre 4.000 esemplari sottratti solo l'anno scorso.

 

BYD Dolphin Surf
BYD Dolphin Surf BYD

La risposta cinese alla criminalità britannica

Ben Townsend di Thatcham Research, società specializzata nell'intelligence automobilistica, ha spiegato senza giri di parole la situazione: "In Cina il crimine automobilistico non rappresenta la stessa sfida che viviamo nel Regno Unito e in Europa, quindi certe caratteristiche anti-furto come immobilizzatori, protezioni per le portiere e software di rilevamento intrusioni non sono mai state prioritarie."

La soluzione? Una corsa contro il tempo per rendere le auto cinesi "britannicamente sicure". Le modifiche sono andate dal puramente meccanico come dadi antifurto, strati extra di acciaio attorno alle serrature al tecnologicamente avanzato software per rilevare accessi non autorizzati. Il tutto mentre i costruttori cinesi continuavano a martellare il mercato con prezzi imbattibili, grazie anche a settimane lavorative di sei giorni e salari che fanno impallidire i sindacati europei.

Chery Tiggo 4
Chery Tiggo 4 Chery

Test di "attacco" da due minuti

Il processo di valutazione include un brutale "attack test" di due minuti che ha fatto tremare più di un prototipo cinese. I risultati hanno portato a un massiccio rafforzamento delle misure di sicurezza, con i produttori cinesi che si sono dimostrati "altamente reattivi e agili nell'implementare miglioramenti", una necessità quando ti rendi conto che il tuo modello di punta può essere rubato più velocemente di quanto ci metta a caricarsi.

Oli Lowe di Chery UK ha ammesso candidamente che "semplici ma cruciali adattamenti, come l'aggiunta di bulloni antifurto, garantiscono che i veicoli non solo soddisfino i requisiti locali, ma offrano anche maggiore sicurezza e fiducia ai nostri acquirenti nel Regno Unito."

Jaecoo 7
Jaecoo 7 Jeacoo

E l'Italia? Il prossimo campo di battaglia

Mentre i costruttori cinesi affinano le loro armi anti-furto per conquistare definitivamente l'Europa, sorge spontanea la domanda: riusciranno BYD, MG e Omoda/Jaecoo a conquistare questo primato anche in Italia? Il nostro paese, con la sua creatività non solo artistica ma anche automobilistica involontaria, potrebbe riservare sorprese simili a quelle britanniche.

La lezione britannica è chiara: conquistare l'Europa richiede più di prezzi competitivi e tecnologie avanzate. Richiede anche la capacità di adattarsi alle "peculiarità locali", che siano queste i ladri londinesi, i parcheggiatori abusivi o qualsiasi altra sfida che il vecchio continente saprà riservare ai nuovi conquistatori a quattro ruote.

La prossima volta che vedrete una BYD o una MG parcheggiata per strada, ricordatevi che dietro quella carrozzeria lucida si nasconde una storia di adattamento culturale tanto pragmatica quanto necessaria. E chissà, forse anche voi contribuirete involontariamente alla prossima rapida curva di apprendimento dei costruttori cinesi.

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