F1, Ecclestone attacca la Ferrari: "Senza un dittatore non vinceranno mai, Vasseur troppo debole". E su Hamilton avverte...

F1, Ecclestone attacca la Ferrari: "Senza un dittatore non vinceranno mai, Vasseur troppo debole". E su Hamilton avverte...
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Bernie Ecclestone critica duramente la Ferrari: per l’ex patron manca una figura forte al comando e Vasseur non sarebbe abbastanza autoritario. Nel mirino anche Lewis Hamilton, protagonista di un progetto che secondo lui rischia di fallire
6 novembre 2025

Manca sempre meno all’inizio del Gran Premio del Brasile 2025. Dopo ventuno appuntamenti, la Ferrari è ancora ferma a quota zero vittorie, chiaro sintomo di come questa stagione si sia rivelata fallimentare rispetto agli obiettivi posti a inizio anno. Risuonano infatti ancora le parole pronunciate alla vigilia del campionato da Frédéric Vasseur, affiancato dai suoi due piloti, Charles Leclerc e Lewis Hamilton, sul palco di Piazza Castello: “Vogliamo vincere, puntiamo al mondiale”. Ora, però, la situazione è chiara: la SF-25 è una vettura dalle prestazioni mediocri e la squadra di Maranello sembra in balia delle onde. A dirlo senza mezzi termini è stato anche Bernie Ecclestone.

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Con solamente quattro gare e due Sprint ancora da disputare, si può dire che il dado sia tratto e che tutti i nodi siano venuti al pettine. Le ambizioni coltivate dalla Scuderia del Cavallino Rampante a inizio 2025 sono svanite dopo pochi Gran Premi. Una situazione difficile da digerire, non solo per i tifosi, ma anche per gli stessi piloti. Dopo un titolo Costruttori perso per sole quattordici lunghezze — andato alla McLaren, capace di chiudere la pratica con ben sei appuntamenti d’anticipo — non è arrivata alcuna conferma. Pesano sicuramente le scelte tecniche prese nella gestazione della SF-25, una monoposto scesa in pista senza il suo direttore tecnico, colui che l’aveva ideata e sviluppata, Enrico Cardile. Con problemi strutturali — in particolare la sensibilità all’altezza da terra, che ha limitato fortemente la competitività — emersi fin dalle primissime gare, il subentrato Loïc Serra ha potuto fare ben poco. Gli aggiornamenti hanno migliorato la piattaforma, ma ormai era troppo tardi per sperare in un recupero concreto in classifica, soprattutto a fronte di una McLaren volata via fin dall’inizio del campionato.

Le novità al fondo e alla sospensione posteriore, però, hanno permesso a Lewis Hamilton di trovare un feeling migliore con la SF-25. Un dato incoraggiante soprattutto in vista del prossimo anno, quando, insieme a Charles Leclerc, il sette volte campione del mondo debutterà con la prima vettura della nuova era tecnica della Formula 1 targata Scuderia Ferrari. Sarà un nuovo inizio per lui e per l'intero reparto corse di Maranello, che per la prima volta potrà portare in pista un progetto inedito, frutto dell’impronta data da Frédéric Vasseur sin dal suo arrivo nel 2023. Solo allora si potrà giudicare con chiarezza l’operato del francese, che ha raccolto l’eredità di Mattia Binotto, intervenendo su ciò che — a suo avviso — non funzionava, portando una ventata d’aria fresca e oliando una macchina già di per sé complessa come la Ferrari.

A sottolineare questo aspetto è stato anche l’ex patron della Formula 1, grande conoscitore dei giochi di potere all’interno del Circus. Per Ecclestone, il problema principale è l’assenza, al vertice della Scuderia, di una figura realmente autorevole — punto messo in evidenza anche da Luca Cordero di Montezemolo qualche settimana fa — capace di traghettare la squadra verso il titolo. “Il problema è che la Ferrari ha bisogno di un dittatore al vertice per avere successo. Lì non parlano italiano, parlano Ferrari. Tutti in Italia hanno voce in capitolo e interferiscono, decidendo cosa è giusto e cosa è sbagliato”, ha dichiarato Ecclestone a RTL/ntv e sport.de. Su Vasseur ha poi rincarato: “È troppo debole, non è un dittatore”.

Ecclestone — dopo le accuse sui presunti favoritismi in McLaren — ha poi puntato il dito anche su Lewis Hamilton e sul suo ingaggio in Ferrari. “Gli sta sfuggendo tutto. Voleva diventare campione del mondo e ora è sorpreso di non poterlo fare. Il suo è più un progetto di marketing. Tra qualche anno credo proprio che si occuperà di moda”. Lapidario anche sull’apporto del britannico alla Formula 1: “Potrebbe essere uno dei migliori degli ultimi dieci anni, ma non il migliore”.

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