CIVM 2015, Gubbio: salita breve ma veloce. Da pilotare con razionalità e cuore

CIVM 2015, Gubbio: salita breve ma veloce. Da pilotare con razionalità e cuore
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Emiliano Perucca Orfei
Nell'attesa di toccarla con mano il nostro Emiliano Perucca Orfei ci parla di come ha studiato il percorso che si snoda tra i 4.150 metri che dividono Gubbio dalla Madonna della Cima
20 agosto 2015

Il percorso di avvicinamento ad una corsa non è mai semplice ma nel caso della nostra partecipazione al 50esimo Trofeo Fagioli si aggiungono alcuni dettagli che rendono ancor più emozionanti le ore che precedono il via. 

 

La tipologia di corsa, innanzitutto, é completamente nuova per me. Come dicevo nel precedente pezzo adoro questo genere di corse ma mai e poi mai avrei pensato di ritrovarmici in mezzo con un'auto che oltre ad essere molto bella e veloce avrà tutti gli occhi addosso: gli organizzatori della corsa ed i responsabili del CIVM, infatti, hanno dimostrato grande calore in comunicazione nei confronti della nostra Citroen C3 Max e questo fa grande piacere ma porta con sé anche un (piacevole) carico di responsabilità in più. 

 

Oltre a non conoscere minimamente tempi e modalità di corsa, quello che mi manca delle gare in salita è il contatto con la realtà che differenzia questo genere di percorsi da quelli a cui normalmente è abituato chi corre in pista. All'asetticità dei cordoli o delle vie di fuga in asfalto, infatti, in un percorso di montagna rimane quasi tutto quello a cui si è abituati percorrendo la stessa strada in un normale giorno di normale circolazione automobilistica. Rail, marciapiedi, cartelli stradali e quant'altro vengono per quanto possibile protetti ma i margini sono comunque ristretti e quindi non c'è spazio per errori grossolani. Bisognerà guidare gestendo in giuste dosi razionalità e cuore. 

Rail, marciapiedi, cartelli stradali e quant'altro vengono per quanto possibile protetti ma i margini sono comunque ristretti e quindi non c'è spazio per errori grossolani. Bisognerà guidare gestendo in giuste dosi razionalità e cuore

 

La Gubbio-Madonna della Cima è un percorso breve, sono solo 4.150 metri con un dislivello di 270 metri ed una pendenza media del 6,5%, ma questo non significa che sia facile: la strada ha le sue belle insidie ma soprattutto è molto veloce sin dal via e questo potrebbe essere un problema con le gomme posteriori che per natura delle trazioni anteriori rimangono sempre molto fredde.

 

Cercheremo quindi di compensare questo "limite" con l'uso di termocoperte (utilizzabili sotto la tenda ma non nelle fasi precedenti al via) e con ogni probabilità di un assetto meno estremo rispetto a quello che normalmente si usa come base di partenza per le gare in pista. Ma questo lo decideremo con l'ingegnere in corso d'opera. 

ipad video gubbio civm
Per studiare il percorso su cui non ha mai corso, Emiliano si è dotato di iPad, sul quale guarda e riguarda la salita di una monoposto di F.3 alla Gubbio-Madonna della Cima

 

La salita, come dicevamo, è molto veloce ed ha alcuni passaggi molto interessanti. Per impararla a memoria mi sono armato di iPad ed ho guardato almeno 200 volte il video che vedete anche in questo articolo scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo: la scelta di una monoposto di F3 guidata nel 2012 da Gino Pedrotti non è casuale ma voluta perché da un lato le marce che andremo ad utilizzare saranno grosso modo le stesse e dall'altro la visuale aperta offerta dalle ruote scoperte é molto utile nello studio di alcuni passaggi. 

 

Dopo la partenza si sale subito a "cannone" e si affrontano una serie di curve in sequenza da quarta, inframezzate da un rettifilo da quinta, in cui mi sono rimasti impressi alcuni riferimenti: un ponte prima, sotto a cui si passa in una lunga percorrenza a destra, ed una staccionata poi che anticipa due destra in sequenza da pelo. 

 

 
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Posted by AutoMoto.it on Martedì 18 agosto 2015

Si sale ancora un po' si inizia a vedere del pubblico in una difficile sinistra che porta ad un'altra sequenza di destra sinistra in cui le destre hanno bisogno di qualche attenzione in più. Poi si sale ancora e si arriva al tornante che divide sostanzialmente le tre fasi della corsa. Da qui in avanti sino al tornante successivo, levate due sinistre "da gestire" appena dopo il tornante, si fa apparentemente tutto in pieno fino all'ingresso della terza parte tenendo gli occhi aperti sugli avvallamenti.

 

Bella frenata, giù marce fino alla terza e poi alla seconda, il primo dei tornanti dell'ultimo troncone, quello guidato, è a sinistra ed è preceduto da una piega apparentemente dolce verso destra, che va guidata bene per non perdere tempo. Si sale ancora, qui la pendenza è più interessante, e dopo una breve sequenza di tornanti si incontra finalmente l'arrivo. 

 

Breve, intensa, entusiasmante, dopo averla studiata per bene si capisce perché la Gubbio Madonna della Cima sia così amata da piloti e pubblico. A tutto questo si aggiunge anche la bellezza di una città che a pochi km dall'altrettanto bella Perugia si presenta come una delle perle del nostro Paese. 

 

Questo weekend, insomma, Gubbio merita una visita. Noi e la C3 Max vi aspettiamo sotto la nostra tenda. 

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