Covid: cosa cambia con le Regioni in bianco

Covid: cosa cambia con le Regioni in bianco
Pubblicità
Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Da giugno ci saranno nuovi colori per le Regioni e cambieranno anche le misure di contenimento della pandemia
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
20 maggio 2021

L’Italia intera si tinge di giallo, con alcune zone in bianco: non è un omaggio alla bandiera del Vaticano, quanto piuttosto la fotografia di una nazione che finalmente pare uscire dall’emergenza della pandemia.

Come anticipato dal Governo, dal prossimo primo giugno diventeranno Regioni bianche Molise, Friuli Venezia Giulia e Sardegna, seguite sette giorni dopo da Liguria, Umbria, Abruzzo e Veneto, scendendo così al grado più basso di restrizioni in Italia, finora toccato solo dalla Sardegna, passaggio reso possibile grazie ai numeri positivi dei parametri per tre settimane, vale a dire meno di cinquanta casi ogni centomila abitanti.

Non è ancora un “libera tutti”, ma almeno lo avvicina un po’: nelle regioni in zona bianca valgono solo le regole di comportamento generale, dunque mascherina e distanziamenti, ma viene abolito il coprifuoco.

Nel dettaglio, nelle zone bianche restano alcune restrizioni, come detto a partire dall’uso obbligatorio della mascherina all’aperto, coprendo sempre bocca e naso insieme, ad esclusione dei soggetti che stanno svolgendo attività sportiva, bambini di età inferiore ai sei anni, soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.

Ancora, è fortemente raccomandato non ricevere a casa persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza e nel caso, si consiglia l’uso delle mascherine; i soggetti con sintomi respiratori e febbre maggiore a 37,5° C devono restare a casa e contattare il proprio medico di base; occorre mantenere il distanziamento fisico di almeno un metro tra le persone, igienizzare frequentemente le mani con lavaggi ed applicazione di gel disinfettanti, mentre per strade o piazze dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta per tutta la giornata o in fasce orarie la chiusura, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali aperti e alle abitazioni private.

Altre misure prese dal Governo riguardano dal 22 maggio la possibilità per tutti gli esercizi commerciali presenti nei mercati, centri commerciali, gallerie e parchi commerciali di restare aperti anche nei giorni festivi e prefestivi; da quella stessa data sarà possibile riaprire gli impianti di risalita in montagna, nel rispetto delle linee guida di settore, mentre per le palestre viene anticipata l'apertura al 24 maggio rispetto al 1° giugno in precedenza indicato; dal 1° giugno, infine, sarà possibile consumare cibi e bevande all’interno dei locali e anche oltre le 18, fino all’orario di chiusura dettato dal coprifuoco.
.

Argomenti

Pubblicità