Mobilità post-Covid: tanta voglia di cambiare

Mobilità post-Covid: tanta voglia di cambiare
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
La pandemia modifica le abitudini di spostamento: una ricerca Doxa conferma la voglia di una mobilità più a misura d’uomo
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
11 maggio 2021

Prepariamo ad un’epoca di cambiamento: lo studio svolto da Bva-Doxa dedicato a delineare le principali tendenze che nei prossimi dieci anni guideranno le abitudini di vita degli Italiani, rivela che oltre la metà del campione esaminato (53%) si dichiara pronto a cambiare, per rivolgersi a forme di trasporto e veicoli meno impattanti per l’ambiente.

Una dinamica sulla quale ha molto influito il Covid: infatti, "la pandemia mette in crisi le vecchie abitudini e apre a nuove forme di mobilità”, come si legge nell’abstract dell’indagine.

La trasformazione più evidente è quelle in corso nella fascia di età compresa tra i 18 e i 25 anni: le risposte rivelano che si è "disposti a cambiare tutto" e si accetta la condivisione di un veicolo; la maggioranza del campione (6 su 10 intervistati) dichiara di preferire il car sharing.

Ed irrompe fortissima la voglia di tornare a vivere in contesti più a misura d’uomo: la richiesta di città più verdi, per esempio, o l’impiego di carburanti non inquinanti, in cima ai desideri della quasi totalità (90%) degli intervistati, mentre il 36% si dice disposto ad avvalersi solo di mezzi ecologici.

Ancora, per "l'85% rimane irrinunciabile l'auto di proprietà" anche tra dieci anni (oggi lo è per il 93%), tanto che sei su dieci non smetteranno di usarla ogni giorno; ma cresce la fascia degli utilizzatori di bici, monopattini, veicoli in sharing e mezzi pubblici.

Oggi, il 90% degli italiani non rinuncia alla propria auto: il 72% dice di usarla come mezzo di trasporto preferito nella quotidianità e solo il 7% ritiene possibile rinunciarvi, ma tra dieci anni, la situazione sarà ben diversa: il 18% del campione prevede di non avere un solo mezzo di trasporto principale, ma di scegliere di volta in volta quello più adatto in base alle necessità: la macchina resterà il più utilizzato (76%), precedendo bici (23%) e mezzi pubblici (15%).

Ad oggi, il 29% dice di aver provato almeno una volta il servizio di car sharing, ed in percentuali minori lo scooter sharing e il bike sharing; e se la quasi totalità del campione (94%) si definisce pienamente soddisfatta del servizio di sharing per le auto, per il bike sharing il livello di soddisfazione è più basso (86%). 

La diffusione dei mezzi di mobilità leggera (bici, e-bike, scooter elettrici e monopattini) è ancora disomogenea; dal 65% del Nord Italia si arriva al 38% di Sud ed Isole, passando per un 50% del Centro.

Infine, tutti d’accordo sulla necessità di tutelare l'ambiente: per il 35% lo si farà limitando o addirittura abolendo l'uso di veicoli inquinanti in città; per il 36% utilizzando solo mezzi di trasporto ecologici, mentre nei prossimi dieci anni, il 48% del campione indica come obiettivo per il 2030 l’aumento delle piste ciclabili e una maggiore efficienza dei mezzi pubblici (47%); accanto all’adozione di carburanti% ecologici (89%) e auto full electric (81%), mentre il 30% degli intervistati arriva a chiedere di vietare  in ambito urbano la circolazione dei veicoli privati, per ridurre lo smog cittadino (30%).

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