Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Oggi a Mirafiori si celebra un evento storico. Quelli che c’erano, dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo alle autorità regionali e ai vertici di Stellantis, l’hanno chiamata “la rinascita di Mirafiori”. Il tono era quello delle grandi occasioni, e in effetti un motivo per tirare un sospiro di sollievo c’è: da novembre lo stabilimento torinese tornerà a produrre in serie una vettura Fiat. E in grandi numeri: si tratta della 500 Hybrid, la nuova versione mild hybrid con motore termico basata sulla 500e che finora era uscita dalle linee soltanto a batterie. Il prezzo annunciato è di 17.000 euro - probabilmente in versione base - e già quest'anno la produzione toccherà le 5.000 unità, per andare a regime nel 2026.
Un ritorno all’endotermico, verrebbe da dire ok grazie, ma soprattutto un ritorno al lavoro per un impianto simbolo della storia industriale italiana, rimasto negli ultimi mesi quasi vuoto, tra cassa integrazione e silenzi imbarazzati. Oggi, con la presentazione alla stampa di questo nuovo modello, Fiat prova a lanciare un messaggio chiaro: non tutto è perduto.
La nuova 500 Hybrid è un esercizio ingegnoso, ma anche profondamente pragmatico. Tecnicamente, si tratta di una rielaborazione della 500e, costruita sulla stessa piattaforma e con lo stesso design, ma modificata per ospitare il motore 3 cilindri 1.0 Firefly mild hybrid da 79 cavalli. Una scelta dettata dalla necessità più che dalla visione: se la 500e non vende quanto sperato (complice un mercato elettrico stagnante e gli incentivi che vanno e vengono), ecco che arriva la versione a benzina con sistema ibrido leggero, più abbordabile e adatta ai clienti meno “green” ma ancora affezionati al marchio. Per lo sa apprezzare, è anche un rovesciamento storico: è la prima volta, per quel che ricordo, che da una pura elettrica nasce una termica, e non il contrario.
Lo diciamo subito: non è un’auto nuova, ma un adattamento. Però è un adattamento intelligente. L’auto mantiene le proporzioni da city car modaiola, il look vintage-rivisitato che ha fatto la fortuna della 500 moderna, ma guadagna in semplicità e accessibilità. E soprattutto dà nuova linfa allo stabilimento torinese.
Mirafiori, negli ultimi anni, è diventata la cartina di tornasole delle difficoltà industriali del nostro Paese. Un luogo che ha dato lavoro a migliaia di persone, e che oggi si ritrova a essere, nel migliore dei casi, un laboratorio sperimentale o un centro logistico. Portare qui la produzione della 500 Hybrid significa dare un senso a un’architettura che non merita di rimanere vuota, ma anche fare una scelta economica precisa: Torino ha ancora un senso nella geografia Stellantis. Almeno per ora. Certo, non bisogna farsi illusioni. Non è la svolta definitiva, non è il boom economico degli anni ‘60, e nemmeno l’euforia del 2007 con la seconda "Nuova 500". È una manovra di sopravvivenza, certo. Ma anche un segnale di resilienza. La volontà di far sì che il nome Fiat, il nome Torino e il nome 500 siano ancora parte del nostro futuro industriale. E se oggi abbiamo bisogno di una 500 a benzina per tenere accese le luci di Mirafiori, ben venga. Purché non sia l’ultima fiammata prima dello spegnimento.
Fiat
Corso Giovani Agnelli, 200
Torino
(TO) - Italia
800 342 800
https://www.fiat.com
Fiat
Corso Giovani Agnelli, 200
Torino
(TO) - Italia
800 342 800
https://www.fiat.com