Ken Block: «Non sarai mai abbastanza veloce se non hai paura» [Video]

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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Riproponiamo la nostra intervista a Ken Block realizzata nel 2014 al Monza Rally Show dove ci svelò aspetti inediti della sua complessa personalità
  • Matteo Valenti
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3 gennaio 2023

Per ricordare Ken Block, scomparso a soli 55 anni in seguito a un incidente in motoslitta, vi riproponiamo un'intervista raccolta dal nostro Matteo Valenti in occasione del Monza Rally Show del 2014. Un dialogo da cui emerge la personalità mai banale di una delle icone dell'automotive. Eccola di seguito.

Monza - Da anni manda in delirio milioni di appassionati in giro per il mondo con i suoi Gymkhana,   ma è diventato famoso per aver fondato DC Shoes, il celebre marchio di streetwear americano. Stiamo parlando di Ken Block, personaggio poliedrico che per un motivo o per l'altro è sempre sulla bocca di tutti. Imprenditore, rallista, pilota o stuntman a seconda degli impegni della giornata, Block riesce sempre a far parlare di sé e trascina folle oceaniche ogni volta che annuncia una sua apparizione.

Siamo riusciti ad intervistare Ken Block al Monster Energy Monza Rally Show 2014

 

Lo abbiamo visto quest'anno al Rally di Monza, dove ha partecipato insieme a Valentino Rossi e altri big dello sport, attirando un pubblico che non è mai stato così numeroso alla classica brianzola di fine stagione. A Monza Block non si è trovato a suo agio sin dal primo giorno e ha chiuso la sua esperienza monzese con un risultato in ombra, che ha fatto storcere il naso a più di un appassionato. In molti si sono affrettati a giudicare Block un pilota privo di un raffinato talento sportivo, più abile a driftare e a realizzare filmati spettacolari che a portare a casa risultati quando c'è di mezzo un cronometro.

 

Ma forse non sono in molti a sapere che l'americano, classe 1967, quest'anno è arrivato secondo, sfiorando peraltro per un soffio la vittoria assoluta, nel Global Rallycross e che dietro la facciata da star e imprenditore si nasconde un uomo che coltiva fin da quando è bambino un'autentica passione per le auto.

“Il mio più grande idolo è sempre stato Colin McRae, un talento eccezionale a cui mi sono sempre ispirato”

 

Lo abbiamo incontrato da vicino al rally di Monza e siamo riusciti a fargli qualche domanda. Un'occasione che non potevamo lasciarci scappare e che ci ha permesso di scoprire il volto più umano di questa complessa personalità.

«La mia specialità è la terra, il mio idolo Colin McRae» 

«È la mi prima volta qui a Monza, un circuito leggendario, che ha ospitato per anni la Formula 1. È davvero bello essere qui, sono molto contento di gareggiare con Valentino. Non sono un pilota specializzato in circuito, la maggior parte della mia carriera si è svolta su terra, il terreno su cui adoro guidare. È davvero difficile invece per me guidare qui, stiamo cercando continuamente di trovare un setup adatto al mio stile di guida e per le chicane, ma abbiamo ancora problemi».

Ken Block ha richiamato a Monza un pubblico mai visto al rally di fine stagione

 

«Sono sempre stato un grande appassionato di rally, fin da quando ero bambino. Il mio più grande idolo è sempre stato Colin McRae, un talento eccezionale a cui mi sono sempre ispirato».

«WRC? Il mio problema sono le note!»

«La cosa più difficile per me nel WRC sono le note. Abbiamo partecipato a molti eventi dove non eravamo mai stati prima e abbiamo dovuto ricavare le note per l'intero rally. Quando partecipi al mondiale solo in poche occasioni diventa davvero difficile. Ci vogliono molti anni per partecipare a tutte le tappe del WRC e imparare a realizzare note perfette. So guidare la macchina abbastanza bene, ma non abbiamo la capacità sufficiente per le note».

«Valentino? Vuole sempre parlare di rally con me»

«Ho incontrato Valentino Rossi davvero tante volte. Ogni volta che ci incontriamo parliamo di rally e di Gymkhana, perché a lui piacciano moltissimo i nostri video. Io vorrei parlare anche di MotoGP ma vedo che lui prefersice parlare di rally. Lo conosco, ma non è che ci frequentiamo al di fuori di un evento sportivo. E' davvero un ragazzo eccezionale, sono contento ogni volta che ci troviamo a parlare insieme. Ed è bellissimo condividere lo stesso box qui, ovviamente vorrei gareggiare anche con lui questo weekend, ma non mi è possibile. In ogni caso sono contento di essere qui insieme a lui».

“So guidare la macchina abbastanza bene, ma non abbiamo la capacità sufficiente per le note nel WRC”

 

«Amo le sfide e la competizione, adoro i rally, Gymkhana e il rallycross. Ho sempre sognato di correre in auto fin da bambino. Queste auto sono fantastiche ed è così bello portarle fuori dal loro contesto. All'inizio della mia carriera mi sono reso conto che non mi piaceva guidare queste magnifiche auto solo all'interno dei rally. È per questo che per me è così divertente realizzare i video di Gymkhana e partecipare ad ogni tipo di evento in giro per il mondo. Sono un pilota molto fortunato perché non partecipo solo a delle gare, ma posso guidare le auto e divertirmi anche in altri momenti».

Ken Block ci ha scattato una foto...

«Se non sei spaventato non sarai mai abbastanza veloce»

«Per relizzare Gymkhana 7 abbiamo girato per cinque giorni a Los Angeles in diverse location, utilizzando qualcosa come 40 pneumatici. Non li abbiamo utilizzati fino alla fine però perché quando erano a metà dell'usura dovevamo cambiare l'intero set. Sono davvero fortunato ad avere degli ottimi sponsor, primo fra tutti Pirelli!»

 

«Io dico sempre che se non sei spaventato non andrai mai abbastanza veloce. Mi piace cercare il limite di un'auto da corsa per andare più forte possibile. Cercare il limite del mezzo e ma anche il mio limite personale come pilota. Per me la paura è soltanto il limite alle proprie capacità».

... E poi ci ha condiviso sul suo profilo Instgram (siamo sulla sinistra)

«Amo i rally, non il motorsport americano»

«Sono diventanto un grande appasionato di rally quando ero ancora un bambino. Anche se non avevo una mia macchina né la possibilità di guidare il mondo dei rally è quello che ho sempre voluto. Non mi sono mai interessati gli sport motoristici americani come la Nascar o le drag racing. Ovviamente rispetto queste discipline, ma non mi attirano, la mia passaione è sempre stata quella dei rally. Questo è stato lo sport che ho cercato di praticare non appeano ho potuto avere una macchina. Il rally però pensavo che in pratica non esistesse negli Stati Uniti, perché nasceva in Europa. Solo nel 2004 Travis Pastrana inizia a praticare rally negli Usa e mi fa notare che invece si poteva fare rally anche nel mio Paese. Ho iniziato a frequentare una scuola di rally, a partecipare ad alcuni eventi e ho scoperto di avere una sorta di talento naturale. Così, ho preso la palla al balzo!»

 

«La Dakar mi affascina veramente molto ma onestamente non ho già abbastanza tempo per dedicarmi a tutti gli eventi a vui voglio partecipare ora. Ho anche una moglie e tre bambini che voglio sempre rendere contenti, quindi fino a quando non si tranquillizzerà questa situazione non posso prenderla in considrazione. Ma la Dakar è davvero interessantissima, mi piacerebbe prenderla in considerazione un giorno così come la Baja 1000».

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