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Chi l’avrebbe mai detto che i fari di un’auto sarebbero diventati più chiacchieroni del conducente? Eppure Opel, al fianco di Stellantis e dell’Università tecnica di Darmstadt, ha presentato al Simposio Internazionale sull’Illuminazione Automobilistica un Grandland sperimentale che trasforma i proiettori in veri e propri strumenti di comunicazione. Non si parla più soltanto di illuminare la strada, ma di creare un linguaggio fatto di segnali visivi e animazioni in grado di interagire con pedoni e altri automobilisti.
Colori inediti come ciano e magenta, un display frontale che può mostrare simboli o avvisi e persino la capacità di “mettersi in pausa” per far attraversare in sicurezza un pedone: il risultato è un SUV che assomiglia più a un vigile urbano digitale che a un’auto tradizionale. Il tutto con tecnologia SAE di livello 3, che consente di togliere le mani dal volante e gli occhi dalla strada, lasciando all’intelligenza artificiale il compito di gestire la situazione.
E se l’algoritmo va in crisi? Niente panico, si torna al caro vecchio volante, perché nemmeno le AI possono fare i supereroi 24 ore su 24.
Il segreto di questa novità sta in un mix di telecamere avanzate, sensori e algoritmi predittivi che permettono all’auto di riconoscere non solo la presenza di un pedone, ma anche le sue intenzioni. Se qualcuno compare sulla traiettoria, l’illuminazione del Grandland cambia improvvisamente: firma luminosa magenta, display frontale che segnala il pericolo e decelerazione automatica. Una volta fermo, il SUV diventa un semaforo mobile: tutto si colora di verde con tanto di omino stilizzato che invita ad attraversare.
Quando invece il veicolo procede in autonomia, gli indicatori lampeggiano in ciano, un colore scelto proprio perché non è ancora associato a nessuna funzione automobilistica tradizionale. L’idea è quella di evitare qualsiasi malinteso e garantire messaggi chiari a chiunque, senza dover conoscere manuali tecnici o app dedicate. Una rivoluzione silenziosa ma luminosa, che potrebbe cambiare il modo in cui ci fidiamo delle auto a guida autonoma: perché se una macchina ti avvisa con chiarezza e poi ti incoraggia a passare, beh, forse ti fidi più di lei che di certi automobilisti distratti al telefono.
Questa non è l’ennesima trovata futuristica fine a sé stessa, ma il naturale proseguimento di una tradizione che in Opel è lunga decenni. Dai sistemi Intelli-LED di Corsa e Mokka, ai Matrix Intelli-Lux e ai più sofisticati Pixel Light, fino all’ultima evoluzione HD Light sulla nuova Grandland: il marchio con il Blitz ha fatto della tecnologia di illuminazione un vero biglietto da visita. Con questa nuova ricerca sviluppata insieme a Stellantis e TU Darmstadt, e con il supporto di dottorandi dedicati al tema, si apre un capitolo in cui la luce diventa linguaggio universale delle auto autonome.
L’obiettivo è duplice: aumentare la sicurezza stradale e costruire fiducia nei confronti di veicoli che, per molti, restano ancora oggetti misteriosi e poco rassicuranti. Se tutto andrà come previsto, presto potremmo vedere strade illuminate non solo dai fari tradizionali, ma da un sistema di segnalazioni intelligenti capace di far dialogare macchine, pedoni e traffico urbano in tempo reale. Una sfida ambiziosa, che trasforma la luce in messaggio e che potrebbe rendere il futuro della mobilità un po’ meno freddo e un po’ più… luminoso.
Opel
Piazzale dell'Industria, 40
Roma
(RM) - Italia
06-54652000
https://www.opel.it
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