Obiettivi CO2: tempi lunghi puntando solo alle vetture elettriche

Obiettivi CO2: tempi lunghi puntando solo alle vetture elettriche
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Uno studio francese rivela che sarebbero necessari più di quaranta anni per raggiungere gli standard fissati dalla UE: occorre puntare anche sulla eco-manutenzione
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
23 marzo 2021

Per raggiungere gli obiettivi di abbattimento della CO2 puntando solo alla mobilità  elettrica potrebbero servire almeno quarant’anni: come informa l’Ansa, l’allarme arriva dalla Francia dove Jacques Rifflart, presidente dell’AEE (Association Eco Entretien, che rappresenta i professionisti post-vendita automobilistici francesi ed europei) ha parlato di un arco temporale molto ampio per arrivare ad un parco circolante tutto “verde”, in quel mercato pur immatricolando un milione di veicolo BEV ogni dodici mesi.

Le vendite di modelli elettrici e ibridi, che nel 2020 sono state in Francia 350.000, valgono il 20% delle vendite annuali, ma sono costituite per due terzi da modelli ibridi, che mantengono un motore termico.

«Anche se le vendite di veicoli elettrici al 100% aumentassero dalle attuali 110.000 ad un milione all'anno - ribadisce Rifflart che ha pubblicato lo studio sul settimanale “L’Usine Nouvelle” specializzato in economia e tecnologia - ci vorrebbero quarant’anni per convertire interamente la flotta e arrivare ad emissioni zero. Se i francesi usano ancora auto con motore benzina o diesel è perché ne hanno bisogno. Se non la cambiano, non è per ribellione. È semplicemente perché non possono permetterselo».

Rifflart lancia la sua proposta: oltre al rinnovo del parco circolante, per proteggere davvero l'ambiente occorre agire sulla manutenzione dei milioni di auto e di mezzi commerciali che circolano sulle strade: la cosiddetta eco-manutenzione, per supportare quanti (e sono la maggioranza) che non possono acquistare un Bev ma che hanno la coscienza civica di voler sostenere e condividere gli obiettivi di riduzione della CO2 e di emissioni inquinanti.

Il principio della eco-manutenzione in Francia è sancito dalla legge 992 del 2015 (consultabile in Italia nella biblioteca della Camera dei Deputati, a questo link): ma ad oggi, come segnala il rapporto dell'AEE, il decreto attuativo non è stato ancora pubblicato ed è quindi urgente che la manutenzione ecologica diventi un elemento centrale nella lotta alle emissioni di CO2.


In Francia, secondo Rifflart, l'eco-manutenzione consentirebbe ogni anno di ridurre le emissioni di CO2 di quasi un milione di tonnellate, quelle di particolato di oltre 1.000 e gli NOx di circa 25.000 tonnellate, mentre a causa dell’intenso utilizzo e della riduzione delle spese in tempo di pandemia, il 60% dei veicoli in circolazione in Francia è in cattive condizioni, provocando più inquinamento rispetto ai valori di omologazione.

Punto centrale dell'eco-manutenzione è la sistematica analisi dei gas di scarico, che permette di effettuare una diagnosi, identificare le cause dell'inquinamento e trattarle: un veicolo sottoposto a screening e mantenuto sotto l'etichetta di manutenzione ecologica può ridurre il consumo di carburante e di CO2 di quasi il 10%, le emissioni di NOX fino al 50% e quelle di particolato dell'80%.


A questo scopo la AEE ha lanciato l'etichetta “Eco Maintenance” per trasferire a tutta la filiera dei controlli e della manutenzione l’impegno post-vendita per contribuire con interventi rapidi, economicamente sostenibili e attuabili sulla maggioranza dei veicoli in circolazione, alla riduzione delle emissioni di CO2. 
 

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