Tesla, è boom in Borsa: +112% da inizio anno

Tesla, è boom in Borsa: +112% da inizio anno
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Daniele Pizzo
La Casa di Palo Alto ha guadagnato il 36% nelle sole due ultime sedute, spinta da conti positivi e previsioni degli analisti
5 febbraio 2020

Un rialzo del 400% da giugno, quando il titolo viaggiava intorno ai 200 dollari, del 100% dall’inizio dell’anno. E’ l’incredibile rally che stanno attraversando in Borsa le azioni di Tesla, che adesso vanta una capitalizzazione di ben 158 miliardi di dollari.

Per capire la portata di questo evento, eccezionale per un costruttore che ancora deve dimostrare di poter fare stabilmente profitti, basti pensare che, per rimanere negli USA, General Motors vale 49 miliardi, Ford 36 miliardi, Fiat-Chrysler 19 miliardi. Detta in un altro modo, significa che le Big Three messe tutte insieme sfiorano i 100 miliardi di dollari, il 60% in meno della sola Casa di Palo Alto.

A mettere il turbo alle azioni di Tesla sono stati i risultati del Q4, per la seconda volta di fila in verde dopo anni di rosso. La giornata borsistica del 30 gennaio si era chiusa con un clamoroso +10%, ma a far schizzare le quotazioni sono state soprattutto le ultime due sedute, concluse con un impressionante +20% il 3 febbraio al quale è seguito un +13% il 4 febbraio.

A infondere grande ottimismo nei confronti dell’azienda di Elon Musk sui mercati finanziari non ci sono solo i bilanci che pian piano si colorano di verde, ma anche le previsioni degli analisti e l’andamento delle aziende collegate.

Qualche analista si spinge su previsioni strabilianti, da prendere comunque con le pinze. L’americana Ark Invest, broker di New York, in una ricerca ha detto che il titolo in 5 anni, ovvero a fine 2024, potrebbe superare una quotazione di 15.000 dollari nella migliore delle ipotesi e 1.500 dollari nella peggiore, che sarebbe comunque quasi il doppio dell’attuale quotazione di circa 990 dollari. Secondo gli specialisti, questa informazione ha spinto parecchi ad investire su Tesla per paura di perdere il treno.

Più concretamente è il contesto della filiera a far ben sperare: il rally del 3 febbraio è stato innescato infatti da Panasonic, che ha diffuso dati positivi sulla sua joint venture negli USA con Tesla alla quale i giapponesi forniscono le batterie insieme ai coreani di LG Chem e ai cinesi di CATL.

«Stiamo recuperando terreno mentre Tesla sta rapidamente espandendo la produzione. L'aumento del volume di produzione sta contribuendo a ridurre i costi dei materiali e cancellare le perdite», ha dichiarato Hirokazu Umeda, Chief Financial Officer di Panasonic, a un briefing sugli utili, riferendosi alla produzione di batterie.

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