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Giunti al diciannovesimo appuntamento stagionale, il Gran Premio degli Stati Uniti in Texas, possiamo ormai definire il 2025 della Scuderia Ferrari come un anno fallimentare. Nessuno sprazzo di prestazioni è riuscito a rilanciare la squadra, non solo in ottica mondiale, ma anche sotto il profilo carismatico in vista della prossima era tecnica della Formula 1. Una situazione complicata che il team principal Frédéric Vasseur deve gestire con estrema cautela, prima che a Maranello imploda il delicato equilibrio che sta cercando di costruire.
Photo Credit Copertina: ANSA
Sono passati ormai quasi tre anni da quando ha messo piede per la prima volta nel quartier generale del Cavallino Rampante: un ambiente tanto storico e ambito dall’esterno quanto complesso da comprendere e gestire. Riuscire a mettere insieme i pezzi è un lavoro complesso, duro e lungo, e Vasseur sta cercando di capire — come ripeteva spesso il suo predecessore — come far “oliare” un sistema rimasto sostanzialmente immutato negli anni. La filosofia di Maranello, per anni vincente, non basta più per la Formula 1 moderna. E il francese lo sa fin dal principio, da quando John Elkann e Benedetto Vigna lo hanno chiamato a sostituire Mattia Binotto.
Una delle sfide più complicate da affrontare è stata quella di dover convivere con un modus operandi, interno ed esterno alla squadra, che nessun altro team principal è costretto a gestire: la pressione mediatica di essere a capo di un team storico come la Ferrari. “Sono in questo settore da 30 anni – ha raccontato Vasseur a The Athletic nel caldo torrido di Singapore – Sapevo perfettamente che sarei stato smascherato e che mi avrebbero trattato male”, ha proseguito, riferendosi all’attenzione costante nei confronti della Scuderia, sia quando le cose vanno bene – come lo scorso anno – sia quando, come in questo mediocre 2025, tutto sembra andare storto.
Ora più che mai, infatti, la Rossa è nel mirino dei media, degli appassionati e persino della FIA. Le prestazioni della SF-25, nonostante le grandi aspettative, si sono dimostrate mediocri, senza picchi significativi. In un anno dominato dalla McLaren emergere è stato complicato, ma quando l’occasione si è presentata Red Bull e persino Mercedes hanno saputo coglierla, mentre la Ferrari ha arrancato nelle retrovie. Una situazione opposta rispetto a come si era concluso il 2024, quando solo 14 punti avevano separato il team di Woking da un titolo Costruttori che la Scuderia cercava dal 2008. “Stiamo tutti oscillando, ma direi che anche quando sono in calo, sono ancora lì. E quando sono in rialzo, volano”, ha dichiarato Vasseur, indicando la costanza come chiave del successo della McLaren e di Andrea Stella.
Una qualità che la Ferrari, invece, continua a rincorrere senza trovarla. La SF-25 è una vettura concepita da un direttore tecnico, Enrico Cardile, che ha abbandonato il progetto lasciandolo incompiuto, fino a quando nell’ottobre 2024 il suo successore, Loic Serra, ha iniziato a lavorare a Maranello. La continuità, dunque, è mancata, e gli effetti si sono visti subito in pista: la vettura ha sofferto di problemi cronici, come la ridottissima finestra di utilizzo e l’eccessiva sensibilità all’altezza da terra. Difetti che la squadra ha tentato di risolvere con gli aggiornamenti, senza riuscirci. “Se all'inizio hai un grosso problema, perdi un po' del percorso, devi stare sul sicuro e perdi un po'... la fiducia e tutto il resto”, ha spiegato Vasseur.
Il 2025 ha comunque regalato alcuni podi a Charles Leclerc, risultati che però non sono bastati a garantire al francese la serenità necessaria per gestire la squadra secondo la propria visione. Prima dell’estate, in concomitanza con il Gran Premio del Canada, si sono moltiplicate le voci sul suo possibile addio a Maranello. L’intervento di Vasseur è arrivato puntuale — e anche piuttosto duro nei confronti della stampa — nel tentativo di arginare speculazioni che avrebbero potuto alterare gli equilibri interni. “Questo è un aspetto estremamente negativo per noi. So che dobbiamo lavorare sotto pressione e dobbiamo gestirla. È nel DNA del nostro sport. Ma credo che in pista ci sia già abbastanza pressione per non averne anche in casa. Sappiamo che dobbiamo dare il massimo, ottenere risultati. Questo è alle nostre spalle: concentriamoci sul futuro”, ha dichiarato Vasseur.
Rimane, tuttavia, il nodo principale: nulla di concreto sembra aver cambiato la situazione della Ferrari, che sarà guidata — salvo imprevisti degni del miglior regista di Hollywood — da Vasseur ancora per molti anni, visto il rinnovo annunciato prima della pausa estiva. A Maranello sono stati sviluppati aggiornamenti alle sospensioni posteriori, introdotti in Belgio a luglio per risolvere i problemi di altezza da terra. I miglioramenti ci sono stati — come dimostrano la pole e i primi due stint dominanti di Leclerc in Ungheria — ma non abbastanza. Non un buon segnale in vista del futuro della Rossa, soprattutto considerando che la squadra guidata da Loic Serra, responsabile del nuovo corso tecnico, è già al lavoro sulla vettura 2026.
“Penso che il problema principale sia che abbiamo perso delle buone opportunità. In un weekend come quello di Baku, credo, ad esempio, che avessimo il ritmo per fare molto, molto meglio. Dobbiamo prestare maggiore attenzione all'esecuzione, per fare un buon weekend”, ha aggiunto Vasseur. Tra gli aspetti positivi del 2025 restano le ottime prestazioni di Charles Leclerc, che ora però esige a gran voce una vettura da titolo mondiale per la prossima era tecnica della Formula 1. In caso contrario, potrebbe decidere di chiudere la propria parentesi in Ferrari e accasarsi altrove. “Quello che mi sorprende di lui è la perfetta comprensione del team. A volte non abbiamo nemmeno iniziato a parlare, ma so esattamente cosa sta pensando. E credo che sia vero anche il contrario. Abbiamo piena fiducia reciproca. So che a volte, quando è duro con la squadra, è sempre per aiutare. Questa sensazione è costruttiva, va nella giusta direzione per cercare di costruire qualcosa”, ha spiegato Vasseur.
Resta poi il punto interrogativo sull’anno da esordiente di Lewis Hamilton in Ferrari: una stagione lontana dalle aspettative, non solo per le performance della vettura, ma anche per le dinamiche interne di Maranello. “Lewis è arrivato con grandi aspettative, grande motivazione e tutto il resto. Penso che con lui, all'inizio... in francese diciamo 'tout neuf' – tutto bello, tutto nuovo. E dobbiamo calmarci. La Mercedes sta facendo meglio su alcuni aspetti, e noi su altri”, ha sottolineato il francese, che è stato determinante nel suo ingaggio.
L’unica vera nota positiva del 2025 di Hamilton resta, per ora, la vittoria nella Sprint in Cina. Manca però ancora un podio in gara, e questo ha inevitabilmente portato a un calo di motivazione. “Direi che intorno a Barcellona, a fine maggio, è tornato forte. Sta migliorando nella composizione della squadra, e la squadra sta migliorando nella composizione di Lewis. Quindi ora dobbiamo creare una sorta di ‘maionese’! Dobbiamo migliorare passo dopo passo. So che posso fidarmi di lui e lui sa che può fidarsi di me, e questo è importante. Sa che mi impegnerò al massimo per la prestazione della squadra”, ha affermato Vasseur.
Per consentire a entrambi i piloti di poter ambire concretamente ai titoli mondiali, il team principal deve ora mettere sul piatto gli ingredienti giusti per la “maionese perfetta”. “C’è bisogno di continuità, perché stiamo cercando di costruire qualcosa”, ha ribadito. “Stiamo costruendo qualcosa con Loic, con Jérôme (d’Ambrosio, vicedirettore del team) e con i ragazzi ai loro posti. Penso che l'umore nel team sia molto positivo e sappiamo cosa vogliamo ottenere. Sappiamo cosa vogliamo fare. E credo che questa dinamica sia importante, sia per il presente che per il futuro. Mi sento a mio agio in questa squadra”. Sul 2026 e la nuova sfida tecnica, Vasseur ha concluso con il suo consueto sorriso: “Penso che sarà emozionante, a meno che non ci sia qualcuno che domina. E se non siamo noi… beh, se siamo noi, va benissimo!”.