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La settimana di pausa successiva al weekend brianzolo è ormai agli sgoccioli e la Formula 1 si prepara a tornare in pista per il diciassettesimo appuntamento stagionale: il Gran Premio d’Azerbaijan 2025. Il Circus arriva a Baku con una nuova consapevolezza: anche la McLaren ha un punto debole, che potrebbe riaffiorare anche sul tracciato azero.
Fin dal primo Gran Premio in Australia, la MCL39 si è affermata come la monoposto più performante del lotto in ogni condizione, sia di pista che atmosferica. Tuttavia, a Monza è emersa una difficoltà già intravista in Canada. Pur mantenendo un livello di competitività molto alto, la vettura papaya soffre i circuiti a basso carico aerodinamico. “Per come è progettata la nostra monoposto, la massima efficienza si raggiunge con un’ala posteriore più carica. Ridurla, come abbiamo fatto a Monza, comporta una perdita di efficienza aerodinamica rispetto ad altri team”, ha ammesso Andrea Stella. “La macchina è molto competitiva in curva. Sui rettilinei, invece, la vettura non è la più veloce. Questo significa che, complessivamente, non possiamo essere dominanti come su altri tracciati”, ha chiosato la sua analisi sul weekend brianzolo il team principal papaya.
La MCL39 è infatti in grado di generare un carico aerodinamico superiore, utile nelle curve ma penalizzante sui rettilinei per Lando Norris e Oscar Piastri. Proprio in queste condizioni, Max Verstappen – complice una RB21 che nei circuiti a basso carico trova il suo sweet spot – ha costruito a Monza un margine di 20 secondi sul britannico. Una situazione che potrebbe ripetersi anche questo fine settimana a Baku: un circuito con 20 curve, molte delle quali lente e a 90°, ma caratterizzato da lunghi e velocissimi rettifili.
La McLaren dovrà quindi lavorare molto sull’assetto per bilanciare il proprio punto di forza – il carico extra – da sfruttare nelle curve, cercando al tempo stesso di recuperare sul dritto. Ma, a differenza di Monza, a Baku ci sarà un fattore che potrebbe aiutare la scuderia di Woking. In Italia, infatti, l’usura delle gomme è stata praticamente nulla: Esteban Ocon, ad esempio, ha completato 51 giri sullo stesso set di hard. Questo ha neutralizzato le strategie, rendendo meno incisivo uno dei punti forti della McLaren, ovvero la capacità di preservare le mescole.
A Monza, Pirelli aveva scelto un set conservativo (C3 hard, C4 medium e C5 soft), facilitando strategie a una sola sosta. Il degrado quasi nullo ha permesso a Verstappen di spingere senza limiti, trasformando il carico extra della McLaren in un handicap. A Baku lo scenario sarà diverso: Pirelli porterà la terna più morbida della gamma 2025, uno step più soft rispetto al 2024. Torna la C6 come Soft (già vista a Imola, Monaco e Montreal), affiancata da C5 come Medium e C4 come Hard. Su un cittadino dove grip e usura sono bassi, mantenere la selezione del 2024 avrebbe probabilmente portato a una sola sosta; con questa scelta, invece, si apre la possibilità di strategie a due pit stop.
Un elemento cruciale sarà la particolare variabilità termica delle gomme a Baku. Nel tratto tortuoso della città vecchia gli pneumatici raggiungono temperature elevate, per poi raffreddarsi drasticamente sul lunghissimo rettilineo che dall’uscita di curva 16 porta alla prima staccata, percorso quasi interamente a pieno gas. L’asse anteriore, ad esempio, può passare da circa 90 °C a cali anche di 40 °C, imponendo grande attenzione in frenata, sia in qualifica che in gara, soprattutto nelle ripartenze dopo una safety car.
A questo si aggiungono due fattori tipici del tracciato azero: l’ombra proiettata dai palazzi che circondano gran parte del circuito e il vento, capace di abbassare sensibilmente la temperatura dell’aria. Variabili che potrebbero riportare la McLaren in una zona di vantaggio, sfruttando la propria abilità nel preservare le gomme in condizioni così particolari.
Tutti questi aspetti potrebbero consentire alla McLaren di lottare per la vittoria a Baku, anche se il tracciato non si adatta perfettamente alle caratteristiche della MCL39. Bisognerà capire come gestiranno, invece, il weekend Red Bull e Ferrari. A Monza la RB21 ha evidenziato che con una configurazione scarica della vettura, con un’ala posteriore aggressiva – richiesta anche dal layout dell’Azerbaijan – riesce ad avere una maggiore efficienza. Max Verstappen, dunque, potrebbe replicare, forse con minore vantaggio, la vittoria brianzola.
Anche la SF-25 si è mostrata più performante, ma le qualifiche qui sono essenziali e il giro secco è da due anni a questa parte un deficit della Rossa. Potrebbe entrare in gioco il “fattore Charles Leclerc”: il monegasco, infatti, qui a Baku ha conquistato la pole lo scorso anno e in passato ha sempre mostrato un ottimo ritmo. Più complicata la situazione per Lewis Hamilton, non ancora pienamente a suo agio con la vettura di Maranello. Questo potrebbe rivelarsi un potenziale handicap in qualifica, visto che il margine d’errore in un tracciato cittadino è minimo e una sbavatura può essere pagata a caro prezzo.