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Ieri mattina, alla vigilia dell’ultimo appuntamento del mondiale, il Gran Premio di Abu Dhabi 2025, Haas ha ufficializzato Toyota come nuovo title partner a partire dalla prossima stagione di Formula 1, consolidando una collaborazione che, secondo Ayao Komatsu, team principal della squadra statunitense, va ben oltre la semplice sponsorizzazione. Ma potrebbe essere anche un primo passo verso un ritorno del marchio nipponico nella griglia del Circus con un proprio team e power unit?
"Si tratta di un’estensione della partnership giù esistente”, ha spiegato Komatsu ai nostri microfoni a Yas Marina. "Abbiamo avuto un ottimo anno da quando abbiamo annunciato la collaborazione, quindi il prossimo passo è solo un approfondimento. La differenza principale è che tutto sarà più strutturato: dal programma di sviluppo piloti alle attività in pista, ogni aspetto sarà più coordinato”. Uno dei punti chiave del rinnovamento sarà il simulatore, elemento strategico per il futuro del team. "Abbiamo accesso a un simulatore Ferrari a Maranello, ma la logistica era difficile", ha precisato Komatsu. "Con la partnership Toyota installeremo un simulatore sofisticato a Banbury entro maggio-giugno, pronto per il lavoro di set-up e per supportare la nuova regolamentazione”.
Il team ha dimostrato resilienza anche nella stagione in corso. "Abbiamo iniziato male, ma la reazione dopo il disastro di Melbourne fino agli aggiornamenti di Suzuka è stata incredibile", ha proseguito Komatsu. "Abbiamo sviluppato l’auto a Silverstone e poi a Austin, dimostrando che possiamo affrontare qualsiasi sfida se restiamo uniti. Certo, abbiamo perso punti a metà stagione per ragioni operative, ma il bilancio è molto positivo: per due anni consecutivi abbiamo mostrato di poter sviluppare la macchina durante l’anno”. Il team ha inoltre registrato una crescita significativa in termini di risorse e personale, passando da 230 a 380 membri. "Non è solo questione di numeri, ma di capire dove servono più risorse e migliorare gradualmente”, ha sottolineato Komatsu. "La collaborazione con Toyota accelera questo percorso, ma non cambia la direzione: l’obiettivo resta rendere Haas competitiva”.
Komatsu ha parlato anche dello sviluppo dei piloti, con particolare riferimento a Oliver Bearman che, nel suo primo anno in Formula 1, ha impressionato per la gestione della pressione, soprattutto in gare come il GP del Messico. "La sua velocità è chiara da sempre, ma la sua capacità di mantenere calma e precisione sotto pressione è straordinaria. Stiamo lavorando con lui per costruire un approccio corretto sia dal lato pilota sia dal lato team”. Infine, Komatsu ha chiarito il ruolo di Toyota nel lungo termine: "Non stiamo parlando di creare un team ufficiale Toyota o di costruire motori. L’obiettivo è far crescere le persone, sviluppare competenze e costruire un’organizzazione competitiva. Il title partner accelera questo processo, ma non cambia la sostanza”.
Con questa partnership, Haas punta a rafforzare le proprie basi e a consolidare la crescita del team in vista della nuova era regolamentare del 2026. Per Komatsu, la ricetta è chiara: gradualità, coesione e sviluppo continuo, per trasformare il piccolo team americano in una presenza sempre più competitiva in Formula 1. Gené Haas non è intenzionato a vendere la squadra, ma Toyota sta ampliando sempre di più la sua presenza nel Circus. Un chiaro indizio che questo potrebbe essere l’ennesimo passo verso il grande ritorno nella massima categoria a ruote scoperte del motorsport è anche il passaggio di Kalle Rovanpera dal WRC al mondo delle monoposto, sempre con il patrocinio della famiglia nipponica, che debutterà in Super Formula il prossimo anno.