Nuova Mini John Cooper Works: la più potente mai costruita

Nuova Mini John Cooper Works: la più potente mai costruita
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La Mini John Cooper Works si presenta al pubblico con un nuovo design ma soprattutto con un nuovo propulsore 2.0 litri turbo benzina da 231 CV
11 dicembre 2014

Il brand del Gruppo BMW allarga la famiglia Mini con la nuova variante John Cooper Works, la più sportiva e attesa da tutti gli appassionati.

 

Anticipata dalla John Cooper Works concept mostrata al Salone di Detroit lo scorso gennaio, la nuova versione si distingue ad un primo sguardo per una serie di modifiche estetiche di sostanza. Il frontale per esempio mette in mostra ampie prese d’aria che prendono il posto dei fendinebbia che invece avremmo trovato su una tradizionale Mini. Lo stesso schema viene ripreso al posteriore, dove si fa notare un vistoso diffusore e gli immancabili terminali di scarico centrali, oltre ad uno spoiler piuttosto elaborato.

 

Altri dettagli che identificano in maniera unica questa ambita versione sono senza dubbio i passaruota più scolpiti, una diversa griglia del radiatore e i classici loghi John Cooper Works posizionati sia davanti che sul portellone posteriore.

Più potente che mai

La nuova John Cooper Works è spinta dal motore più potente mai visto su una Mini di serie. Si tratta di un quattro cilindri da 2.0 litri con tecnologia di sovralimentazione TwinPower Turbo in grado di erogare 231 CV e 320 Nm di coppia, disponibile peraltro in maniera costante tra 1.250 e 4.800 giri/min.

 

Rispetto al modello di precedente generazione la potenza del motore è cresciuta del 10%, mentre il picco di coppia addirittura del 23%. Questa unità di origine BMW è abbinata ad un classico manuale a sei rapporti oppure ad un più sofisticato automatico sempre a sei velocità.

 

Secondo la Casa lo scatto da 0 a 100 km/h viene coperto in 6,3 secondi con il manuale e in 6,1 secondi con l’automatico. I consumi dichiarati invece parlano di un valore medio di 5,7 l/100 km e di emissioni pari a 133 g/km nel ciclo di omologazione europeo.

In via opzionale anche gli ammortizzatori regolabili

Il costruttore ha rivisto completamente le sospensioni e ha sviluppato un nuovo impianto frenante firmato Brembo abbinato a cerchi in lega leggera da 17 pollici. Fanno parte dell’equipaggiamento di serie poi un servosterzo elettromeccanico con Servotronic, ma anche un sistema di bloccaggio elettronico del differenziale (EDLC) e un controllo dinamico della stabilità con diverse tarature a seconda delle esigenze. A richiesta invece si possono avere gli ammortizzatori regolabili.

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