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La leggenda potrebbe prendere una strada diversa da quella immaginata. Il futuro della Nissan GT-R, l'iconica supercar giapponese che per decenni ha fatto tremare i polsi agli appassionati di tutto il mondo, si trova oggi a un bivio cruciale che nessuno si aspettava. Dopo aver fatto sognare milioni di petrolhead con il concept Hyper Force nel 2023, Nissan sta riconsiderando drasticamente i piani per quella che dovrebbe essere la R36, l'erede di una dinastia che ha riscritto le regole del gioco nel mondo delle supercar.
Guillaume Cartier, product boss di Nissan, ha confermato ciò che molti temevano e speravano al tempo stesso: la casa giapponese sta "esplorando percorsi diversi" per il futuro di Godzilla. Non si tratta di un semplice aggiustamento di rotta, ma di un ripensamento profondo che potrebbe cambiare radicalmente la natura stessa di un'auto che ha conquistato il cuore di generazioni di appassionati. La notizia arriva in un momento particolare, proprio nel 2025, anno in cui la gloriosa R35 ha concluso la sua straordinaria carriera dopo diciassette anni di onorato servizio, lasciando un vuoto che sembra sempre più difficile da colmare.
Il concept Hyper Force, descritto dalla stessa Nissan come un "sogno lucido tangibile", aveva acceso le fantasie più sfrenate degli appassionati. Con i suoi 1341 cavalli di potenza, la trazione integrale e le rivoluzionarie batterie allo stato solido, rappresentava una visione brutalmente futuristica di cosa potesse diventare la GT-R nell'era elettrica. Era il 2023 e i piani parlavano chiaro: produzione entro il 2030, successore totalmente elettrico della V6 aspirata che aveva reso immortale la R35. Sembrava tutto scritto, inevitabile, la naturale evoluzione di una stirpe leggendaria. Eppure oggi quella certezza si è dissolta come nebbia al sole.
Cartier non nasconde il suo attaccamento personale al progetto, ricordando di essere stato lui stesso responsabile del lancio della GT-R in Europa, ma ammette con onestà disarmante che "non c'è un piano chiaro" per lanciare una nuova supercar. Le parole pesano come macigni per chi ha amato la GT-R, ma rivelano anche una verità scomoda che sta investendo l'intero settore delle sportive di lusso: il mercato delle supercar elettriche non sta decollando come previsto, e i costruttori stanno correndo ai ripari.
Il fenomeno non riguarda solo Nissan. Maserati ha cancellato quest'anno i piani per una versione elettrica della MC20, Lotus ha rimandato il lancio dell'equivalente elettrico della Emira, Porsche ha prolungato la vita della 718 a benzina e Polestar ha messo in standby la sua roadster elettrica 6. È un effetto domino che sta travolgendo il settore, una realtà che nessuno voleva ammettere ma che oggi è impossibile ignorare. La domanda globale di auto elettriche nei segmenti premium e sportivi è debole, molto più debole di quanto i costruttori sperassero, e questo sta costringendo tutti a ripensare strategie che sembravano scolpite nella pietra.
Cartier offre anche una lucida analisi dei mercati: "Ci sono tre grandi mercati per le auto sportive in Europa ovvero Regno Unito, Svizzera e Germania e il resto le apprezza ma non ha un vero mercato". La GT-R, in altre parole, non sarebbe mai stata un prodotto ad alto volume a livello globale, e questo rende ancora più delicato il suo posizionamento strategico. Eppure il responsabile prodotto di Nissan lascia una porta aperta, forse la più importante: "L'impatto e la considerazione del brand sono importanti, quindi è qualcosa che stiamo valutando". Tradotto dal linguaggio aziendale, significa che la GT-R potrebbe sopravvivere non come generatore di profitti, ma come "halo product", come simbolo vivente dell'eccellenza tecnica e sportiva di Nissan.
Ed è proprio qui che la storia diventa affascinante. Perché se la GT-R dovesse rinascere non per vendere migliaia di unità, ma per tenere vivo lo spirito combattivo del marchio, allora forse potrebbe permettersi di essere ciò che i fan desiderano davvero: non necessariamente un mostro elettrico da 1300 cavalli, ma l'evoluzione naturale di quella filosofia che ha reso grande la R35. Un motore che canta, una meccanica raffinata, prestazioni da capogiro e quel carattere giapponese inconfondibile che ha fatto innamorare milioni di persone in tutto il mondo.
Il futuro di Godzilla è incerto, questo è innegabile. Ma forse proprio questa incertezza rappresenta un'opportunità unica: quella di ascoltare davvero cosa vogliono gli appassionati, di rispettare un'eredità che non può essere tradita in nome del progresso a tutti i costi. La R36, se e quando arriverà, dovrà fare i conti con il peso della storia, con l'amore viscerale di chi ha visto nella GT-R molto più di una semplice auto sportiva. Sarà elettrica? Ibrida? O manterrà un cuore termico? Nissan sta esplorando, pensando, valutando. E noi, nel frattempo, continuiamo a sperare che la leggenda non muoia mai.
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