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C'era una volta un'azienda americana che dominava incontrastata il mercato europeo delle auto elettriche. Poi è arrivato il dragone cinese, e la favola di Elon Musk ha iniziato a sgretolarsi più velocemente di una promessa elettorale. BYD non sta semplicemente crescendo in Europa: sta letteralmente divorando quote di mercato con una voracità che farebbe impallidire qualsiasi strategia commerciale occidentale.
I numeri del Regno Unito parlano chiaro, anzi gridano. Lo scorso ottobre BYD ha immatricolato quasi sette volte più auto nuove rispetto a Tesla. Sette volte. Non è un errore di battitura, è la fotografia spietata di un'azienda cinese che ha capito come conquistare gli automobilisti britannici mentre il patron di Tesla era troppo occupato a twittare e rivoluzionare l'universo conosciuto.
Da inizio anno, le vendite di BYD nel Regno Unito sono schizzate in alto con un incremento superiore al 600%, mentre Tesla ha visto le proprie immatricolazioni scendere del 4,5%. Il contrasto non potrebbe essere più stridente.
Ma la vera notizia che dovrebbe far suonare tutti gli allarmi a Palo Alto arriva dalla Germania, il cuore pulsante dell'automotive europeo. Qui BYD ha registrato a ottobre un numero di immatricolazioni quattro volte superiore a quello di Tesla. E nei primi dieci mesi dell'anno il gap si è ridotto a sole 424 auto. Praticamente nulla, considerando i volumi in gioco.
L'ascesa di BYD nei due principali mercati europei per i veicoli elettrici è stata fulminea al punto da sembrare irreale. Pensate che appena lo scorso anno l'azienda cinese aveva immatricolato solamente 8.788 auto nel Regno Unito. Tesla vendeva quasi sei volte tanto, con un vantaggio che appariva incolmabile.
Dodici mesi dopo, la situazione è stata ribaltata come un calzino. Il Regno Unito è diventato il primo mercato europeo di BYD per i veicoli elettrici a batteria, mentre in Germania le vendite sono aumentate di sette volte rispetto all'anno precedente.
La strategia di BYD si basa su un mix esplosivo di prezzi competitivi, tecnologia all'avanguardia e un'offensiva commerciale senza precedenti. L'azienda di Shenzhen continua a espandersi all'estero nonostante il rallentamento dello slancio nel mercato domestico cinese, dove le autorità hanno stretto i cordoni sugli sconti eccessivi che stavano cannibalizzando i margini di profitto dell'intera industria automobilistica locale.
Ma BYD ha imparato la lezione e ha spostato il proprio focus verso mercati più redditizi, dove i consumatori sono disposti a pagare di più per un'auto elettrica di qualità.
Tesla, al contrario, sta attraversando un periodo che definire complicato sarebbe un eufemismo. L'azienda di Musk sta lottando su tutti i fronti europei, stretta nella morsa di una concorrenza sempre più agguerrita e delle crescenti reazioni negative nei confronti del suo patron.
Le dichiarazioni politiche sempre più polarizzanti di Elon Musk, il suo coinvolgimento in questioni sociali controverse e le sue continue provocazioni sui social media stanno iniziando a pesare come macigni sulle vendite. In Germania le immatricolazioni di Tesla sono crollate del 54% solo a ottobre, e nell'arco dell'ultimo anno sono calate della metà rispetto ai dodici mesi precedenti.
L'Europa, storicamente roccaforte dell'industria automobilistica tradizionale, si trova ora nel mezzo di una trasformazione epocale. I costruttori locali come Volkswagen, Stellantis e Renault stanno correndo ai ripari con massicci investimenti nell'elettrico, ma devono fare i conti non solo con Tesla ma anche con l'inarrestabile avanzata dei produttori cinesi.
BYD è solo la punta dell'iceberg: dietro di lei c'è un esercito di aziende cinesi pronte a conquistare quote di mercato con prodotti sempre più competitivi.
Il caso BYD-Tesla dovrebbe servire da campanello d'allarme per l'intera industria automobilistica occidentale. Non basta più essere stati i primi o avere una storia centenaria alle spalle. Quello che conta oggi è la capacità di innovare rapidamente, produrre in modo efficiente e offrire ai consumatori ciò che realmente desiderano.
BYD lo ha capito perfettamente, e i risultati parlano da soli. Tesla, dal canto suo, dovrà decidere se vuole continuare a essere guidata dalle follie social del suo fondatore o tornare a concentrarsi su ciò che l'ha resa grande: costruire ottime auto elettriche e venderle al mondo intero.
La partita è appena iniziata, ma i primi round sono andati decisamente a favore del dragone cinese. E qualcosa ci dice che questa storia è destinata a riservare ancora molte sorprese nei prossimi mesi.
Byd
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