Ferrari Elettrica, svelati i primi segreti: la rivoluzione comincia a Maranello

Ferrari Elettrica, svelati i primi segreti: la rivoluzione comincia a Maranello
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A Maranello arrivano le prime informazioni ufficiali sulla nuova Ferrari elettrica: due parole forti da leggere una accanto all’altra, ma ciò che emerge non è uno strappo col passato bensì un perfetto equilibrio tra sviluppo, ricerca e tecnologia — da sempre nel DNA del Cavallino Rampante
9 ottobre 2025

La storia della prima Ferrari 100% elettrica affonda le sue radici in Formula 1. L’elettrificazione della casa d Maranello, dopotutto, partì nel 2009 con il KERS, il sistema di recupero dell’energia cinetica di cui era dotata la F60. Poi fu la volta del prototipo HY-KERS, del 2010, della LaFerrari, la prima ibrida di produzione del Cavallino risalente al 2013, e della SF-90 Stradale, la prima ibrida PHEV. Il percorso di elettrificazione della gamma portato avanti dalla casa di Maranello culmina con la prima elettrica della sua storia, di cui sono stati diffusi i primi dettagli in occasione del Capital Markets Day 2025.

Per la prima elettrica della sua storia, la Ferrari ha optato per una presentazione in tre fasi che culminerà, entro la prima metà del 2026, con la première delle forme e del nome della vettura. Abbiamo avuto modo di scoprirne le tecnologie presso l’innovativo E-Building di Maranello, il cui nome potrebbe trarre in inganno. Quella “e”, infatti, non vuole indicare che si tratti di uno stabilimento in cui verranno prodotte solo vetture elettriche, bensì i tre valori cardine su cui si fonda il progetto. Evolution, energy, environment: queste sono le parole chiave.

D’altronde, come ha voluto sottolineare il CEO di Ferrari, Benedetto Vigna, la casa di Maranello crede nella neutralità tecnologica per il futuro. La prima Ferrari 100% elettrica, quindi, non è un’indicazione di un avvenire a senso unico della Rossa, ma un modo per illustrare come sia possibile sfruttare ogni tecnologia per soddisfare i clienti, attirandone anche di nuovi. Per un’azienda che ha fatto del piacere di guida un vero e proprio credo, ha spiegato Vigna, deve esserci la volontà di sfruttare ogni tecnologia per perseguire questo obiettivo.

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La prima Ferrari elettrica della storia del Cavallino rampante è una vettura che apre a una clientela che non necessariamente acquisterebbe un altro modello del marchio. La Rossa ha studiato con grande attenzione quale potesse essere il segmento migliore per accogliere l’elettrico con la tecnologia disponibile ad oggi, puntando sul miglior equilibrio tra l’usabilità e la dinamica di guida. Anche se la Ferrari non si è sbilanciata sui dettagli del bodywork, che verrà presentato più avanti, non si tratterà di una biposto, ma di una vettura quattro porte sullo stesso piano di modelli come la GTC4Lusso e la Purosangue. È questo l’ambito che secondo la Ferrari beneficia maggiormente dell’utilizzo dell’elettrico.

Ferrari aveva promesso di portare sul mercato un’elettrica solo nel momento in cui sarebbe stato possibile garantire non solo prestazioni elevate, ma anche un’esperienza di guida in linea con il blasone del Cavallino rampante. Forte di 60 soluzioni brevettate, la prima Ferrari elettrica vanta un telaio e una scocca realizzati al 75% in alluminio riciclato, oltre a sbalzi ridotti, una posizione di guida avanzata vicina all’asse anteriore e un’integrazione totale della batteria nel pianale. La dinamica di guida è al centro del posizionamento dei moduli, installati tra l’assale anteriore e quello posteriore e posizionati più un basso possibile.

La prima Ferrari 100% elettrica presenta una novità assoluta per il Cavallino al posteriore. Si tratta di un sottotelaio meccanico smorzato, progettato per ridurre rumore e vibrazioni all’interno dell’abitacolo, senza sacrificare nulla in termini di rigidità e dinamica di guida. La vettura, inoltre, vanta la terza generazione della sospensione attiva a 48 Volt introdotta sul SUV Purosangue e ulteriormente affinata per la F80, con una distribuzione ancora più efficiente delle forze in curva. I due assali elettrici della prima Ferrari elettrica sono dotati entrambi di due motori sincroni a magneti permanenti e rotori Halbach, derivati dalla tecnologia F1 e industrializzati per la produzione di serie.

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L’assale anteriore sviluppa una densità di potenza di 3,23 kW/kg con un’efficienza del 93% alla massima potenza, mentre quello posteriore raggiunge i 4,87 kW/kg con gli stessi valori di efficienza. L’inverter anteriore, completamente integrato nell’assale, genera una potenza di 300 kW e pesa solo 9 kg. La batteria della Ferrari elettrica, progettata e assemblata a Maranello, vanta una densità energetica di quasi 195 Wh/kg, oltre a un sistema di raffreddamento in grado di ottimizzare la distribuzione termica e le prestazioni.

L’assale anteriore, che ha una potenza totale di 210 kW, può essere disconnesso a qualsiasi velocità, trasformando la vettura in una trazione posteriore e massimizzando efficienza e consumi quando le condizioni di guida non richiedono la presenza delle quattro ruote motrici. In massima spinta è capace di erogare oltre 3500 Nm di coppia in uscita verso le ruote. Tra l’assale anteriore e quello posteriore è presente un “effetto scala”: il posteriore raggiunge i 620 kW, un totale di 4,8 kW/kg con il 93% di efficienza alla potenza massima. La coppia massima totale erogabile a terra raggiunge gli 8000 Nm in condizioni di Performance Launch.

La prima Ferrari elettrica prevede tre modalità di guida – Range, Tour e Performance – in grado di intervenire sulla strategia energetica, la potenza disponibile e la trazione. I paddle al volante permettono di modulare coppia e potenza su cinque livelli progressivi, offrendo una sensazione di accelerazione graduale e coinvolgente. La vettura è equipaggiata con una Vehicle Control Unit in grado di aggiornare i parametri dinamici 200 volte al secondo e gestendo così in maniera predittiva sospensioni, trazione e sterzo.

Ma che sound avrà la Ferrari elettrica? Da Maranello assicurano che il suono è stato sviluppato “valorizzando le caratteristiche uniche del propulsore elettrico”. Il tutto grazie a un sensore ad alta precisione in grado di catturare le vibrazioni meccaniche dei componenti e di amplificarle, in modo tale da comunicare la dinamica di guida. Per saperne di più sulla Ferrari elettrica bisognerà attendere il prossimo anno, con una presentazione che si articolerà su più fasi. Inizialmente la casa di Maranello mostrerà gli interni e le tecnologie a loro collegate. Poi, entro la metà del prossimo anno, sarà la volta dello svelamento del nome e delle forme esterne di questo modello tanto atteso.

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