F1. Hamilton vuole una Ferrari su misura nel 2026. D’Ambrosio frena: "Loïc Serra non farà eccezioni, prima la prestazione, poi i piloti"

F1. Hamilton vuole una Ferrari su misura nel 2026. D’Ambrosio frena: "Loïc Serra non farà eccezioni, prima la prestazione, poi i piloti"
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Hamilton lavora già al 2026 con Loïc Serra per avere una Ferrari modellata sul suo stile, ma da Maranello arriva un messaggio chiaro: "Conta la prestazione, non il pilota", avverte d’Ambrosio
20 luglio 2025

Il nuovo fondo e il nuovo estrattore posteriore della SF-25 sono funzionali all’arrivo della nuova sospensione posteriore, attesa per Spa-Francorchamps. Un cambiamento significativo, esattamente come questo primo anno in Ferrari per Lewis Hamilton: una stagione di prime volte per il sette volte campione del mondo, che sta prendendo le misure con l’ambiente di Maranello in vista del 2026. In quell’anno debutterà non solo un nuovo regolamento tecnico, ma anche la prima vettura firmata da Loïc Serra per la Scuderia. Il #44 spera che la squadra scelga di seguire il suo approccio.

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Lo scorso 6 marzo, la Rossa si è presentata in grande stile davanti al proprio pubblico in Piazza Castello, a Milano. Si è parlato di ambizioni, speranze… e titoli. Tutte parole che, almeno per ora, sono volate via con il vento. La realtà, fin dal debutto in Australia, è arrivata come una doccia fredda, e gli appuntamenti successivi non hanno fatto altro che confermare i timori. La SF-25, nata sotto la direzione tecnica di Enrico Cardile – ora passato in Aston Martin – e sviluppata poi da Loïc Serra – arrivato a Maranello nel mese di ottobre –, si è rivelata una monoposto molto complicata da gestire.

Tutto il duro lavoro svolto da Lewis Hamilton durante la pausa invernale per ambientarsi al meglio con la Ferrari non è bastato. A sette mesi dal suo arrivo a Maranello e con dodici Gran Premi già disputati, il feeling del #44 con la SF-25 resta precario, con Hamilton non si sente a proprio agio con la tendenza della vettura al sovrasterzo. La reale causa del problema non è ancora del tutto chiara. Si ipotizza che l’idroguida non supporti adeguatamente né lui né Charles Leclerc nelle fasi di qualifica, quando si spinge al massimo. Ma a influenzare negativamente le prestazioni è anche il retrotreno nervoso della vettura. Per risolvere questa criticità, la Ferrari sta lavorando su due fronti.

In Austria sono stati introdotti un nuovo fondo e un nuovo estrattore posteriore, propedeutici all’arrivo della nuova sospensione posteriore. Un primo test è stato effettuato in settimana al Mugello, durante l’ultimo filming day: Hamilton e Leclerc si sono alternati al volante della SF-25 per un totale di 200 km. Un’occasione preziosa per provare gli ultimi aggiornamenti prima della pausa estiva e prepararsi a un weekend con format Sprint in Belgio – con una sola sessione di prove libere a disposizione. Solo allora arriveranno le prime risposte: sarà stato risolto il problema della sensibilità da terra della monoposto, costretta a viaggiare a un’altezza superiore rispetto alla finestra ideale di utilizzo e dunque con meno carico aerodinamico? In caso di risposta affermativa, i due alfieri della Rossa potranno davvero puntare alla vittoria di un Gran Premio – obiettivo ancora sfuggito –, così come al primo podio in rosso per Hamilton, mentre Leclerc è già a quota quattro nel 2025.

Le speranze di Lewis Hamilton, però, sono rivolte soprattutto al prossimo anno, quando entrerà in vigore il nuovo regolamento tecnico, che dovrebbe riportarlo a uno stile di guida più naturale, perso con l’avvento delle monoposto ad effetto suolo nel 2022. La vettura del 2026, inoltre, sarà la prima completamente progettata e sviluppata sotto la direzione di Loïc Serra. Il sette volte campione del mondo ha confermato di essere già al lavoro con il team principal Frédéric Vasseur e con il direttore tecnico Serra per "implementare cambiamenti e miglioramenti che ci portino al successo nel lungo termine". In particolare, Hamilton si sta concentrando sulle sospensioni anteriori e posteriori della monoposto 2026, cercando di eliminare il sottosterzo e imparare dagli errori degli ultimi anni: “Così che il 2026 sia il miglior anno di sempre. Questa è la mia priorità principale”.

A raffreddare gli entusiasmi del #44 ci ha pensato però Jérôme D’Ambrosio, deputy team principal della Rossa, che ha messo in guardia Hamilton dal riporre troppe aspettative in Serra: “Bisogna sempre fare attenzione quando si dice che un’auto è stata costruita seguendo una direzione precisa”, ha spiegato D’Ambrosio ai colleghi di Auto Motor und Sport. “La priorità, nello sviluppo, è sempre la massima prestazione. Loïc e il suo team vogliono semplicemente costruire la monoposto più veloce possibile. E per farlo devono attenersi a determinati parametri oggettivi”.

D’Ambrosio ha poi sottolineato che i tecnici iniziano a considerare le esigenze dei piloti solo in una fase successiva dello sviluppo: “Solo nella seconda fase si valuta ciò di cui i piloti potrebbero aver bisogno. Ci sono molti strumenti che si possono mettere a disposizione per permettere loro di adattare la macchina al proprio stile. In quel momento si lavora di fino su regolazioni e bilanciamento”. Nonostante le due fasi non siano completamente separate, d’Ambrosio – ex braccio destro di Toto Wolff in Mercedes – ha precisato che il dialogo con i piloti è costante.

Non a caso, sia Leclerc che Hamilton hanno confermato di aver già iniziato il lavoro al simulatore con la vettura del 2026: “Per noi è importante sederci più volte l’anno con entrambi i piloti e mettere tutto sul tavolo. Discutiamo di ciò che gli serve e di come trasformare quelle esigenze in performance. Ascoltandoli, si capisce che spesso i loro desideri sono molto simili”. Infine, D’Ambrosio ha voluto precisare che:“Il fatto che Loïc abbia lavorato per tanti anni con Lewis alla Mercedes aiuta sicuramente nella comunicazione. Ma ha anche un ottimo rapporto con Charles”.

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