Novità eclatanti mancate in gamma, Mercedes: 5 belle concept-car che pochi ricordano

Novità eclatanti mancate in gamma, Mercedes: 5 belle concept-car che pochi ricordano
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Avrebbero "inventato l'auto" e molti modelli di successo duraturo, ma queste le abbandonarono lasciandole nei musei. Ecco alcuni tra i modelli più particolari mai visti, con logo della Stella. Niente a che fare con SUV connessi alla spina, ma quante soluzioni interessanti!
7 maggio 2022

Questa volta la nostra rubrica del fine settimana dedicata ai prototipi del passato, tocca un marchio che ne ha “inventate” molte di auto, pare anche la prima: Mercedes. Alcune di quelle realizzate per essere esperimento di soluzioni avanzate però, o studio di stile e modularità, non hanno poi trovato applicazione diretta nella serie, salvo che per alcuni aspetti.

Di fronte alla tendenza attuale, comune a molti, di svelare concept-car sostanzialmente anticipatrici di un modello preciso poi messo su listino prezzi, ecco invece una piccola raccolta dal passato: alcune vetture Mercedes che sono state prototipo in senso pienamente sperimentale, non replicate in serie. Ma con una loro storia, non sempre nota a tutti e una certa appetibilità (per palati "raffinati"). Dalle incredibili C-111 alla piccola SLA passando per VRC.

Un raro trio di C111
Un raro trio di C111

C-111 (1969)

Negli anni Settanta Mercedes non mostrava certo le infinite concept car elettriche di oggi, ma nemmeno dei soli prototipi di stile su classici telai e motori di serie, come facevano altri. La Casa ha sfornato una piccola famiglia di prototipi davvero particolare, nata con la C-111 del 1969, per testare le varietà motoristiche più particolari, come Wankel e la progettazione digitale.

Auto sportiva compatta, con strutture di acciaio e alluminio, ma parti di carenatura in plastica e fibra di vetro, la C-111 parte con intenti anche pistaioli, almeno per i collaudi. Un esempio storico che mescola soluzioni forti e non sempre applicabili alla produzione, sperimentando dove altri non potevano ancora. Porte ad ala, interni lussuosi alla Mercedes e quel motore, non comune, posteriore a tre rotori: capace di 280 CV. Proprio sull’asse posteriore la C-111 si differenziava dalle auto normali: dietro ai due serbatoi laterali e ai due soli passeggeri, le sospensioni erano a geometria “racing” con bracci e puntoni che sotto quel vestito la facevano sembrare quasi una derivata delle monoposto.

Una C-111 II, per molti la più forte della serie
Una C-111 II, per molti la più forte della serie

Con gli sviluppi, il Wankel a 4 rotori arrivò a spingere 350CV e portare la velocità massima vicino ai 300 km/h. Per gli amanti della SLK come chi scrive, il gusto di sapere che parte delle intenzioni che spingevano il progetto, ambivano a sfornare un modello di serie sportivo più compatto ed economico della SL… Anche se non avvenne.

Con le successive edizioni della C-111, fino alla quarta, in realtà il modello si è molto arricchito ed ha abbandonato il Wankel provando motori benzina (V8) e soprattutto diesel (5 cilindri) alla scoperta di nuovi potenziali per il gasolio e alla caccia di nuovi record. L’aerodinamica e il cronometro presero il sopravvento, rispetto alle potenzialità commerciali (che pure per una certa nicchia esistevano). Delle varie C-111, la più apprezzabile è la II.

Auto 2000, aerodinamica quando le Mercedes non lo erano troppo
Auto 2000, aerodinamica quando le Mercedes non lo erano troppo

Auto 2000 (1981)

A inizio anni Ottanta circola con intento di sviluppare quanto in piccola parte si vide solo venti anni dopo, la “Auto 2000” Mercedes. In effetti tempi e nome coincidono, pesando che era il 1981 mentre una relativa erede di produzione è la CLS. Vettura quattro porte, non bella ma aerodinamica, volta a ridurre quello che oggi è il tanto perseguito impatto energetico grazie alla efficienza dei flussi d’aria. Un coefficiente da nuova nativa elettrica anni Venti, 0.28,  pur partendo da quell’evidente frontale da Classe E (al tempo W124).

Tra le chicche il cofano ad apertura laterale e il lunotto apribile in vetro. Meno “apribili” i vetri laterali, ma la tecnica non era meno particolare: tre motori diversi in gara tra loro, per ridurre i consumi al massimo contenendo la massa vettura (risparmio tra i 15 e i 20 Km/litro) e accaparrarsi i ricchi finanziamenti dello Stato tedesco: un V8 3.8 benzina, capace già di disattivare i propri cilindri, un sei cilindri diesel a V, biturbo e un motore a turbina a gas. Ovviamente il modello rimase a uso sperimentale, non però alcune soluzioni testate sui termici.

Il Kit per avere 4 modelli di auto in una: Mercedes VRC
Il Kit per avere 4 modelli di auto in una: Mercedes VRC

VRC (1995)

Crossover SUV, Cabrio, Berlina e pure Pick-up? Questo era Mercedes VRC, una specie di poker-concept il cui nome indica: Variable Research Car. Prodotto nel 1995 e portato a Ginevra l'anno dopo sbalordì per la sua modularità. Mai vista per una Mercedes almeno: con una piccola opera manuale da meno di un quarto d’ora, il VRC è sia un Crossover sia una convertibile. O addirittura un Van Pick-Up.

Quando è “chiuso” resta una berlina. Sono sempre due le portiere, con elementi di plastica rinforzata in fibra di carbonio. Esibito ma non prodotto, aveva il concetto azzeccato, per il futuro, di voler essere un modello teoricamente da condividere, con più utilizzatori di stile differente. Magari anche noleggiare.

All’interno di Mercedes VRC non solo fantasie ma alcuni elementi di sviluppo poi usati davvero, nei modelli di serie Mercedes a fine anni Novanta e anche oltre. La trasmissione abbinata alla trazione anteriore? Meno comune per i tedeschi, un CVT (per ora non ci sono “arrivati").

F200 Imagination (1996)

Figlia dei mitici anni Novanta, la F 200 Imagination anticipa varie soluzioni digitali del nostro secolo, dentro forme morbide e solo parzialmente futuriste, in parte riprese anch’esse dalle berline Mercedes.

La grande coupé con ampia superfice vetrata, si guidava con ben due joystick, volendo. Quello non ha ancora trovato spazio in serie, troppo aeronautico, ma F200 usava drive by wire e steer by wire, con parecchia sensoristica ed elettronica in sostituzione a meccanica e idraulica. Persino il freno di stazionamento, anticipasa le soluzioni odierne: elettrico.

La F200 Imagination poi, portava nel 1996 qualcosa che oggi vediamo ovunque: i grandi display a sviluppo orizzontale che integrano funzioni dash e infotainment. Certo, non è l’MBUX ma l’idea univa ben otto schermi con alcune delle funzioni effettivamente oggi volute (telefono con riconoscimento vocale, navigazione, musica e informativa guida).

La bella SLA Mercedes, era fuori misura ma con quasi tutto al posto giusto e molto originale
La bella SLA Mercedes, era fuori misura ma con quasi tutto al posto giusto e molto originale

Vision SLA (2000)

Per inizio secolo, nel 2000, Mercedes svela la Vision SLA. Bella ma piccola roadster ispirata in parte a SL, basata su Classe A, che a qualcuno pare giustamente un’anticipazione parziale di R171 (SLK del 2004).

La due posti misura solo 3,77 metri e propone linee accattivanti, evolute dalla tradizione delle roadster Stellate, con “il muso” a punta che è stato reso celebre dalla supersportiva SLR McLaren e non solo. Questo prototipo un po’ troppo “mini” per Mercedes, aveva tutto e pure messo al posto giusto, senza eccessi: 125CV per superare i 205 km/h, con una discreta dotazione di elettronica rispetto ai modelli di serie del tempo, in quel segmento.

Curata nella meccanica e nei materiali, leggeri, la SLA resta sotto la tonnellata di peso. Non trascura però la sicurezza, con predisposizione agli assorbimenti urto (anche del motore, rispetto all’abitacolo) e strutture per eventuali ribaltamenti. SLA anticipava poi una fanaleria tutta a LED, almeno nel posteriore, usando anteriormente Xeno.

In abitacolo poco spazio ma ordine e senso di modernità, con materiali leggeri, superfici metalliche misto pelle (solo dove serve) e tecnologia minimalista, per i dati forniti (velocità, giri motore, pressione dell'olio e livello carburante). Un prodotto troppo di nicchia, pur carino, che non fu degno del listino Marcedes al tempo, pur potendoci stare.

L'abitacolo, con display centrale, del VRC Mercedes anni Novanta
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