Supercondensatore da 4 Kg raddoppia la potenza delle auto ibride: la svolta di Allotrope Energy

Supercondensatore da 4 Kg raddoppia la potenza delle auto ibride: la svolta di Allotrope Energy
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Una piccola azienda britannica ha appena svelato la tecnologia che potrebbe cambiare per sempre le auto ibride: un supercondensatore rivoluzionario che pesa meno di una bottiglia d'acqua ma sprigiona una potenza incredibile.
5 novembre 2025

Dimenticatevi tutto quello che sapete sui sistemi ibridi tradizionali. Dalla cittadina di Basingstoke, nel Regno Unito, arriva una tecnologia che promette di mandare in soffitta le pesanti batterie al litio e di trasformare ogni auto familiare in una belva dell'accelerazione. Il protagonista? Un dispositivo chiamato Lignavolt, sviluppato da Allotrope Energy, che in soli 4 chilogrammi racchiude abbastanza potenza da raddoppiare le prestazioni di un SUV medio.

Lignavolt
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Il Santo Graal dell'elettrificazione

I supercondensatori sono da sempre il sogno proibito dell'ingegneria automobilistica. A differenza delle batterie, che accumulano energia attraverso reazioni chimiche lente e complesse, i supercondensatori funzionano come sprint elettrici: si caricano in un lampo, scaricano potenza istantanea e possono ripetere il ciclo milioni di volte senza degradarsi.

Il problema? Fino ad oggi avevano una densità energetica troppo bassa per applicazioni pratiche. Solo supercar come la Lamborghini Sián potevano permettersi di integrarli, più come statement tecnologico che come soluzione pratica. Ma tutto sta per cambiare.

La magia della lignina: tecnologia verde ad alte prestazioni

Il segreto del Lignavolt sta in un materiale tanto semplice quanto geniale: la lignina, un sottoprodotto dell'industria cartaria ricavato dalla polpa di legno. Quello che fino a ieri era considerato uno scarto industriale diventa oggi il cuore pulsante di una svolta energetica che non ha precedenti. I numeri parlano chiaro e sono sbalorditivi: la densità energetica è stata raddoppiata, passando dai miseri 7-8 Wh/kg dei supercondensatori tradizionali a una forbice impressionante di 4-15 Wh/kg. Ma è sulla potenza specifica che il Lignavolt stupisce davvero: un solo chilogrammo di questo materiale può generare 75 cavalli, una cifra 50 volte superiore a quella di una batteria al litio di peso equivalente. Come se non bastasse, Allotrope parla di costi che rappresentano "una frazione" del prezzo attuale, il tutto utilizzando un materiale base proveniente da fonti rinnovabili e scarti industriali. È la perfetta sintesi tra prestazioni estreme e sostenibilità ambientale.

Gli ingredienti
Gli ingredienti Allotrope Energy

Perché le batterie non bastano

Ecco il problema: durante una frenata anche moderata, un'auto genera un'enorme quantità di energia. Catturarla tutta con una batteria al litio richiederebbe un pacco batterie talmente grande da essere fisicamente impraticabile e proibitivo dal punto di vista economico.

I supercondensatori Lignavolt cambiano completamente l'equazione. Possono assorbire il 100% dell'energia rigenerativa in frenata e restituirla istantaneamente in accelerazione, senza sprechi e senza i limiti chimici delle batterie tradizionali.

Il matrimonio perfetto: supercondensatori e batterie al litio

Ma attenzione: chi pensa che i supercondensatori possano sostituire completamente le batterie sta guardando solo metà del quadro. La vera rivoluzione sta nella sinergia tra le due tecnologie, ciascuna a fare quello che sa fare meglio. Facciamo i conti: ammettiamo che ogni chilogrammo di Lignavolt può erogare circa 50 kW di potenza, ma solo per un secondo. Tradotto in termini pratici, significa una spinta esplosiva perfetta per superare un'auto in autostrada o scattare da un semaforo, ma del tutto inadeguata per affrontare, ad esempio, una lunga salita di montagna.

È qui che entra in gioco la batteria al litio. Mentre il supercondensatore gestisce i picchi transitori di potenza, quegli sprint fulminei in cui serve tutta l'energia possibile in un istante, la batteria fornisce un'assistenza costante e prolungata, ideale per mantenere velocità in salita o per una guida urbana continua. C'è poi un altro aspetto tecnico fondamentale: i supercondensatori soffrono di dispersioni elettriche e perdono carica quando l'auto è ferma. Niente di drammatico in un sistema ibrido dove il recupero dell'energia in frenata li ricarica continuamente, ma un problema serio se fossero l'unico sistema di accumulo.

Il vero genio dell'approccio Lignavolt sta proprio nel riconoscere questa complementarietà: il supercondensatore come muscolo scattante per le accelerazioni, la batteria come cuore resistente per lo sforzo prolungato.

Laboratori Allotrope Energy
Laboratori Allotrope Energy Allotrope Energy

La formula del futuro

L'approccio di Allotrope è brillante nella sua semplicità: se il motore elettrico può fornire tutta la potenza necessaria per le accelerazioni grazie ai supercondensatori, e la batteria si occupa dell'assistenza continua, il motore a combustione può diventare più piccolo, fungendo principalmente da generatore per la velocità di crociera.

Il risultato? Emissioni ridotte, consumi abbattuti, prestazioni raddoppiate. Tutto in un pacchetto da 4 kg di supercondensatori più una batteria al litio compatta che insieme pesano meno di un tradizionale pacco batterie ibrido sovradimensionato.

Allotrope Energy

25 anni dopo, Honda aveva ragione

È curioso notare come Honda, con la sua FCX FCEV lanciata 25 anni fa, avesse già intuito il potenziale dei supercondensatori. Ma l'industria automobilistica ha preferito investire miliardi nelle batterie, rincorrendo l'autonomia elettrica pura.

Oggi, con il mercato che si sta orientando verso ibridi più efficienti piuttosto che verso EV puri costosi e con problemi di autonomia, la visione originale di Honda torna prepotentemente d'attualità. E questa volta con una tecnologia matura e accessibile.

Honda FCX FCEV
Honda FCX FCEV Honda

Da Basingstoke alle strade di tutto il mondo

Allotrope Energy non ha ancora annunciato partnership con costruttori automobilistici, ma è difficile immaginare che una tecnologia così possa rimanere a lungo nei laboratori di Basingstoke.

Immaginate la vostra tranquilla auto familiare trasformata grazie a una scatola da 4 kg. Immaginate SUV con le prestazioni migliorate ma con i consumi di una city car. Immaginate un'industria automobilistica che finalmente può offrire il meglio di entrambi i mondi senza compromessi impossibili.

Il futuro delle auto ibride non sarà deciso a Detroit, Stoccarda o Tokyo. Si sta scrivendo proprio ora, in una piccola città britannica, dentro una scatola da 4 chilogrammi.

E la cosa più bella? È fatto con gli scarti del legno. A volte il cambiamento nasce proprio dove meno te lo aspetti.

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