Cinque lustri fa, Confronto: Fiat Tipo Sedicivalvole Vs Renault 19 16v

Cinque lustri fa, Confronto: Fiat Tipo Sedicivalvole Vs Renault 19 16v
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Parallelo tra due “medie” in voga fino a metà anni Novanta, nelle rispettive versioni sportiveggianti: l’italiana e la francese con motori 16v da oltre 200 Km/h
5 febbraio 2018

Dal passato automobilistico, mettiamo a confronto due vetture oggi non certo reputate tra le più iconiche, almeno per i giovani odierni, ma che erano molto popolari per le strade europee e non solo, venticinque anni addietro; pensando però alle loro versioni più cattive, quelle che più hanno dato emozione ai possessori di inizio anni Novanta, quelle che facevano girare sì lo sguardo, ai ragazzi del tempo. Classiche berline due volumi europee nel periodo adatte a un’ampia utenza, genericamente di pacato uso familiare o lavorativo, non lussuose, ma che non hanno disdegnato queste varianti spinte almeno nella motorizzazione e nelle finiture estetiche. Entrambe con trazione e motori anteriori, aspirati benzina 16v prossimi ai 140 CV: Fiat Tipo (160) Sedicivalvole e Renault R 19 16v.

Stile & Immagine

TIPO 16V ***. Oggi la si ricorda come una fin troppo “scatolosa” vecchia auto italiana, nata a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, ma ebbe un discreto appeal la vecchia Tipo modello Fiat serie 160 (quella moderna è 198, ndr) almeno in questa sua variante cattiva. Più solida della rivale, visivamente, anch’essa proposta con tre o cinque porte, con la prima dalla vetratura posteriore in pezzo unico, aveva tagli netti e profili plastici in evidenza. Il possessore di una Sedicivalvole notava tutte le differenze a suo favore, come i profili rossi, richiamati dalla scritta in stampatello sopra la targa: SEDICIVALVOLE e i cerchi che qui erano in lega, da quindici pollici. Sobria e volutamente pulita (scritta citata prima a parte) non filante quanto la più bassa (di 3 cm) rivale però, per il suo target da modello base.

R19 16V ****. Vera auto francese, ultima a portare la storica denominazione a numero per Renault, da fuori si faceva riconoscere rispetto alle auto italiane ritenute più “ordinarie” oltre che popolari sulle strade nazionali. Il suo profilo più tagliente, con muso più basso, la faceva apparire più sportiva specie nella versione in oggetto, con cerchi in lega 15’’ come per Tipo e spoiler posteriore a differenziarla dalle sorelle di gamma. Esisteva in più configurazioni, inclusa una berlina tre volumi quattro porte discretamente apprezzata in alcuni mercati e una sfiziosa aperta, ma francamente non è tanto più moderna della Tipo nell’insieme che, più compatta in lunghezza per ben 20 centimetri, ne era certo distante in quanto a gusto estetico di chi la scegliesse. Gusti a parte, tra squadrato tricolore e più filante longitudinalmente (anche nei gruppi ottici) ma più ingombrante francese, la R 19 16v al cui design hanno contribuito anche mani italiane, usa maggiori superfici in tinta e vanta una migliore penetrazione aerodinamica.

Medesimo periodo storico ma interpretazioni diverse, per lo stile di Tipo (160) ed R19
Medesimo periodo storico ma interpretazioni diverse, per lo stile di Tipo (160) ed R19

Ergonomia & Vivibilità

TIPO 16V ****. Indubbiamente ariosa e luminosa, rapportata alla rivale e al tempo, la Tipo Sedicivalvole è superiore per spaziosità in proporzione all’ingombro, elemento non da poco. La posizione guida è adatta a movimenti equilibrati, senza particolari sforzi o pecche, pensando alle economie dovute per il suo modello base. Semplici e razionali i comandi, con leva cambio poco più arretrata rispetto a R 19 e qualche informazione da leggere portando lo sguardo a centro plancia.

R19 16V ****. Considerando la versione di R19 16v con carrozzeria due volumi cinque porte, la francese offre qualcosa in più di vano bagagli, rispetto a Fiat Tipo 160, specie in caso di abbattimento sedili, grazie a una capacità record al tempo per il segmento (386/1200 litri). In quanto a spazio per gli occupanti invece paga qualcosa alla più ampia rivale italiana, rapportandosi al maggiore ingombro. La posizione di guida e i comandi, sono qui poco più personali ma anche meno equilibrati rispetto alla Tipo Sedicivalvole, con volante anche qui tre razze ma lievi disassamenti o inclinazioni rispetto al conducente, che possono piacere o meno, secondo gusti. I sedili anteriori leggermente più contenitivi.

La nostrana Tipo (160) era più uniforme nei comandi e nella strumentazione
La nostrana Tipo (160) era più uniforme nei comandi e nella strumentazione

Tecnica

TIPO 16V ***. Un telaio abbastanza solido e rigido, accoppiato a componenti non troppo raffinate rispetto alla media Fiat del tempo, fanno della Tipo Sedicivalvole una semplice edizione dal motore più prestante della gamma generalista Fiat in quel tempo. Non certo avanzata nei dettagli, ma usava con anticipo alla sua base un pianale poi condiviso con vetture di prestazioni anche considerevoli: Lancia Dedra e Nuova Delta, ma soprattutto Alfa Romeo 155, 145/146, Spider e GTV, oltre che Fiat Coupé. Motore e trazione anteriori, con soluzione classica di sospensioni e i quattro freni a disco (nelle ultime versioni anche ABS). In prima edizione usava motore quattro cilindri 1800, aspirato, per crescere poi con la seconda versione a cubatura 2000, dotata in questo caso di gestione motore Marelli IAW P8, tra le prime che correggeva il titolo miscela in modo autoadattivo, con microprocessori e schede delle medesime famiglie al tempo in uso sui motori sovralimentati di medesima cubatura, nelle mitiche Delta, Coupè o 155 Q4. La Tipo Sedicivalvole vantava un piccolo vantaggio nel rapporto peso/potenza, rispetto alla rivale.

R19 16V ***. Anch’essa figlia del tempo senza grosse innovazioni, la Renault 19 (X53) 16V ha il suo pregio nel motore, condiviso con Clio 16, un quattro cilindri 1764cc che eroga tra i 135 e i 140 CV secondo le varianti, con trasmissione anche qui manuale, a cinque rapporti. Poca la differenza di potenza e coppia a suo sfavore, oltretutto variabile negli anni in cui le motorizzazioni attraversavano piccoli cambiamenti di taratura e impianto iniezione per soddisfare le prime norme antinquinamento europee. Compensava minimamente sulla carta con la minore massa (1115 Vs 1180 Kg) però il suo motore è sempre rimasto il 1.8 F7P, di cubatura inferiore, mentre Tipo 16v dopo aggiornamenti di gamma passò al 2.0. Anche qui sospensioni McPherson anteriormente (dietro asse torcente) e freni a disco su entrambi gli assi. Prodotta in Europa ma anche Argentina, Colombia e Turchia.

Dotazioni & Finiture

TIPO 16V **. La Sedicivalvole Tipo si distanziava minimamente dalle sorelle, dotandosi di sedili profilati sportivi, manometro e termometro dell'olio, oltre il check-panel; ma anche cinture regolabili in altezza, vetri elettrici anteriori, servosterzo, volante e pomello cambio in pelle, vetri atermici, chiusura centralizzata e fendinebbia. Insomma, non male per una generalista anche se non superiore alla francese. Poteva dotarsi di un piccolo spoiler posteriore, gradevole come il tetto in vetro parzialmente apribile e alcuni optional negati al resto di gamma Tipo.

R19 16V ***. La francese è minimamente avvantaggiata, per qualità generalmente percepita in abitacolo e alcune dotazioni. Non più “avanti” per soluzioni specifiche (è tutto manuale o analogico) ma con qualche materiale e finitura alla lunga più comoda, o resistente. Dalla sua anche alcuni optional, come il telecomando a distanza o la selleria in pelle, anche se secondo le annate Clima, ABS o Airbag erano da pagare anch’essi a parte, quanto per Tipo Sedicivalvole.

Come andavano

TIPO 16V ***. L’aspetto guida vede un impatto da vettura abbastanza semplice e generalista, non certo sportiva vera, specie pensando ai giorni nostri, ma il motore 1995cc con i suoi 145 CV spinge vigorosamente dai 4000 giri e ci si divertiva abbastanza, complice un cambio più che dignitoso e limite giri, spesso modificato grazie a interventi sulle centraline motore, prossimo ai settemila. Accelerazione 0-100 Km/h in 8,2 sec. e velocità massima 208 Km/h la avvantaggiano di poco rispetto alla concorrente francese, secondo annate ed edizioni (Fase di rispetto antinquinamento variabile in quegli anni). La frenata a ritmi molto sostenuti purtroppo non è il suo forte. Nonostante non poco meno di 1,2 tonnellate (poco più della rivale) la Tipo Sedicivalvole si fa guidare agevolmente e non è mai auto stressante.

R19 16V ***. Ai tempi si permetteva di impensierire ogni rivale di segmento, inclusa la Golf GTi, era spesso giudicata migliore della concorrente italiana durante vari test internazionali, per la precisione di guida e la stabilità. Medesimo passo ruota, prossimo ai 255 cm, ma ingombro maggiore in lunghezza, non la avvantaggiano nei parcheggi, come nella visibilità posteriore; al contrario la R 19 cinque porte poteva essere più lineare da condurre nei viaggi. I dati dichiarati per accelerazione, ripresa e velocità massima (qui addirittura 216 Km/h) possono vederla più o meno vicina alla Sedicivalvole tricolore, ma molto dipende dallo stato della meccanica e dell’impianto gestione motore (come detto soggetto a varie tarature e correzioni per entrambe, o addirittura tuning da usate) con sostanziale equilibrio. Autonomia solo discreta, pensando a lunghi viaggi, quanto la Fiat Tipo Sedicivalvole, con rifornimento a medesimo lato: destro.

Economia di Acquisto, Manutenzione e Rivendita

TIPO 16V **. Costava nuova, al tempo, circa 25 milioni di lire. Oggi purtroppo le Fiat Tipo serie 160 sono andate quasi totalmente perse, non apprezzate troppo da usate e non significative per gli amatori dei modelli datati a lungo termine. Senza ambizioni da collezionismo, salvo appunto delle Sedicivalvole ben tenute. I consumi non erano dalla sua parte, ma poco contava, mentre le manutenzioni al contrario vedevano molte parti in comune ad altri modelli di gamma Fiat, con buona economia di scala e facilità di esecuzione, ovunque. Pur ben affidabile, paga, o meglio pagò, in alcuni limitati casi delle piccole inefficienze tecniche con manutenzioni straordinarie (comunque non esose) alla rivale francese.

R19 16V ***. Prezzo di listino al tempo molto vicino alla rivale italiana, anche se il mezzo milione comunque faceva differenza e con gli anni alcune versioni potevano variare dotazione. Dalla sua alcune dotazioni appunto e i consumi, allora poco rilevanti specie per questo target, con però almeno 1 l/100km di risparmio in ciclo misto dichiarato. A livello di manutenzione, proprio come Tipo 16v e altre vetture concepite al tempo, non riservava alcuna sorpresa, con le poche parti di impianto elettronico (es. parti dell’iniezione Bendix) facilmente reperibili e sostituibili con poca spesa. Affidabilità anch’essa buona, con soluzioni collaudate e alcune tutele alla francese (come l’alloggiamento batteria) ma con quel piccolo gap da recuperare sulla nostrana Tipo per economicità e rapidità di manutenzioni, in caso, straordinarie. Alla lunga, oggi, con il suo quasi doppio volume di produzione, offre potenziale maggiore recuperabilità per i propri ricambi.

Ruoli, Ricordi e Advertising

TIPO 16V ***. Almeno in Italia, la Fiat Tipo 16v mantiene per molti over40 un ruolo discreto, nei ricordi automobilistici. Non tutti rammentano che nel 1989 proprio la Tipo fu eletta Auto dell’anno in Europa e che il pianale che ha debuttato con quella squadrata auto generalista, venne a lungo usato per modelli che hanno riempito di lavoro la nostra filiera, oltre che le strade: Tempra e Coupé, stando in casa Fiat, Lancia Dedra e nuova Delta, oltre che Alfa Romeo 155, 145, 146, Spider e GTV. La Sedicivalvole capace di far sentire a bordo di un’auto più prestante delle sorelle “normali” anche se la differenza non era troppa, meritò grande diffusione. Presente in alcuni manifesti e film della commedia italiana, i suoi vari spot la vedevano protagonista tendenzialmente simpatica, nelle versioni generiche. Tra i testimonial indiretti o chi ne ha usato il nome anche attori e cantanti, mentre tra gli utilizzatori ovviamente anche alcuni corpi militari dello Stato. Discretamente apprezzata poi, più a lungo che in madre patria, in alcuni Paesi esteri dove ha vissuto ed è anche stata prodotta, come Brasile ma anche Turchia.

R19 16v **. E’ meno popolare nel Bel Paese, salvo per gli amanti della sportività Renault di quegli anni (in chiave simile alla sorella piccola Clio) ma ha avuto un buon ruolo altrove, più di quello della rivale a livello internazionale, grazie alle sue molte varianti indubbiamente più particolari e anche prestanti della meno ricca e diffusa Fiat Tipo 160. Ruoli importanti di certo nelle memorie dei cittadini francesi, che la hanno molto usata in strada e in pista, ma anche in alcune produzioni mediatiche, pur senza il carico di simpatia e aneddoti più frequenti, per noi italiani, della nostrana Tipo. I suoi spot puntavano più al contenuto di prodotto, con riserve alla simpatia legata comunque alla vettura, nei primi anni (es. lo Squalo e Christophe Lambert). Premiata varie volte ma solo a livello nazionale.

In sintesi

La sommatoria delle valutazioni qui considerate, porta a un piccolo vantaggio per la sportiveggiante francese, oltretutto più popolare a livello internazionale. Rivali sia nella gamma sia in queste specifiche varianti sportive, le due vetture europee non sono purtroppo risultate entrambe amatissime e vincenti a lungo termine, specie l’italiana che in questo periodo festeggia il trentennale; ma con il senno di poi, oggi, per gli over40 soprattutto, queste due 16v hanno un "loro perché" gradevole da ricordare e volendo accessibile dagli amatori. A questo link, sullo strumento di confronto Automoto.it, le due schede modello affiancate.

Vantaggi - Tipo 16v Vs R19 16v

Pro

  • TIPO 16V: Sapore tricolore, Economia, Facilità di manutenzione
  • R19 16V: Stile, Dotazioni, Dinamica guida

 

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