CIR 2014, Rally del Friuli. Andreucci: «Vorrei tanto vincere davanti al pubblico di Anna»

CIR 2014, Rally del Friuli. Andreucci: «Vorrei tanto vincere davanti al pubblico di Anna»
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Il Briefing del Campione alla vigilia del 50° Rally Friuli Venezia Giulia. Qualche cambiamento nella corsa, qualcosa che rimane in… sospeso, e la certezza di un’”arma” come la Peugeot 208 T16 sempre più performante
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
29 agosto 2014

La lunga pausa è finita, il largo canale del tempo tra il San Marino e il Friuli, quasi due mesi, è colmato, e si torna al volante in un Rally che condensa vari aspetti tecnici ed emotivi. Non è così?
Paolo Andreucci: «Sì, è così. Dopo quasi due mesi di inattività “ufficiale”, siamo di nuovo dentro l’abitacolo della 208 T16, pronti a sferrare l’attacco al Rally del Friuli. Prima degli aspetti tecnici, però, che seguono un loro corso piuttosto lineare nel rapporto tra lo sviluppo della macchina e le caratteristiche della corsa, è vero, c’è un aspetto emotivo abbastanza forte. Il fatto, cioè, di correre nella Terra di Anna e nel Rally di Casa sua. Per Anna, e di conseguenza anche per me, il Friuli è una gara emozionante, nella quale confluisce tutta la storia della sua passione per i Rally. Su queste strade seguiva da spettatrice lo spettacolo del Rally di casa, e da navigatrice è ora dall’altra parte, ed assicurare con me l’impegno di fare una bella gara con la quale restituire alla gente della sua Terra il favore di una grande affezione».

peugeot 208 t16 r5 51
In ottica campionato il Rally del Friuli si rivela una gara chiave per Ucci-Ussi

 

Solo per questo è una bella gara?
«Anche solo per questo sarebbe una gara magnifica, ma naturalmente non è solo per questo. In verità il Friuli è sempre una bella gara, una delle più belle. È sempre organizzata molto bene e da gente non solo eccezionalmente competente ma molto appassionata. Il connubio è vincente. In più si tratta di una edizione “anniversary” del Rally, la cinquantesima, il cinquantesimo capitolo di una grande storia di Sport, ed è chiaro che anche questo aspetto avrà emotivamente il suo peso sugli stimoli e sull’impegno, non solo nostro»

 

Intanto la gara ha un “format” leggermente diverso. Due prove speciali il venerdì, da ripetersi due volte ciascuna, più la prova-spettacolo cittadina di Udine alla sera, e “tre per due” sabato. È un aspetto importante per la prevedibilità del suo sviluppo agonistico?
«Non direi. Diciamo, piuttosto, che il Rally avrà un “bilanciamento” diverso, con un “baricentro” più spostato sulla giornata finale. Potremmo dire che sarà un grande “prologo” venerdì, e che sabato, invece, sarà la “giornata della classifica”, nella quale cioè il peso agonistico e tecnico si farà sentire maggiormente. Venerdì, infatti, percorreremo 50 chilometri circa di Prove Speciali. Sabato più speciali, sei, più chilometri, il doppio, e soprattutto un coefficiente tecnico più elevato».

Sulla nuova 208 T16, come su tutte le macchine, si lavora sempre. Anche sulla nuova Peugeot e anche se la vettura è ormai sui binari di una progressione di sviluppo costante

 

Tutto questo sulle “misure caratteristiche” della Prova Friulana?
«Sì, misure che conosciamo e che si ripresentano puntualmente. Sappiamo che le prove, soprattutto quelle di sabato, sono più tecniche, ma sappiamo anche che dovremo prestare la massima attenzione al fondo delle strade, dal grip molto variabile e sempre critico per l’usura degli pneumatici, in più di una occasione fondamentali in condizioni come quelle che affronteremo».

 

Un Rally che conoscete bene, Pilota e Navigatrice, ma che la Macchina affronta per la prima volta. Avete lavorato anche su questo aspetto del “problema”, immagino…

«Sulla nuova 208 T16, come su tutte le macchine, si lavora sempre. Anche sulla nuova Peugeot e anche se la vettura è ormai sui binari di una progressione di sviluppo costante. Piccoli, continui avanzamenti che, nel tempo e con l’esperienza agonistica che la macchina acquisisce, portano a prestazioni sempre migliori. Le misure fondamentali le abbiamo ormai prese, e nel caso specifico abbiamo lavorato ulteriormente sull’assetto per adattarla alle condizioni che sappiamo di doverci aspettare».

andreucci andreussi (15)
Per Anna Andreussi (sulla destra) si tratta del rally di casa

 

Dal Punto di vista tattico ci sono “avvertenze” particolari? Sarà una gara d’attacco?
«Nessuna “avvertenza” che non sia meno che evidente. La gara è molto tecnica, impegnativa, forse un po’ più di altre delicata in funzione dell’asfalto e della potenziale variabilità meteo. Gli avversari diretti nella corsa al Titolo sono tutti lì davanti. L’equazione si risolve, quindi, abbastanza facilmente. Dando per assunto che non ci si presenta mai al via per una passeggiata, ci sarà come sempre e più di sempre da prestare la massima attenzione a non commettere errori. Dopo di che, vista la “convenienza” in termini di punti per il Campionato e il desiderio di fare una bella figura di fronte al pubblico di casa di Anna, direi che non vale la pena di nascondersi dietro un dito: una vittoria ci starebbe tutta!»

 

Quali sono, se vogliamo restare nel compito di matematica, gli elementi forti del teorema che ti autorizza a parlare di successo?
«Facile. La Peugeot 208 T16, una grande macchina, una Grande Squadra, gomme performanti e… una Navigatrice locale».

 

A proposito di strategie, ti disturba il fatto che la giustizia sportiva abbia preso così seriamente l’impegno di andare in vacanza, e che non sia riuscita in quasi due mesi ad emettere una sentenza sul “Caso San Marino-Scandola”?
«No, non mi disturba. Sono cose a cui non penso più di tanto. Preferisco emettere personalmente i miei verdetti, non in un’aula apatica e viziata dall’aria condizionata, ma dentro l’abitacolo della nostra macchina che corre sospinta dal calore di un grande pubblico».
 

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