CIR 2015. Anna Andreussi: «La Targa Florio è un rally emozionante!»

CIR 2015. Anna Andreussi: «La Targa Florio è un rally emozionante!»
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Il CIR torna sulle Madonie per la 99ma edizione della corsa più antica del mondo. Il fascino dell’evento si fonde con gli obiettivi. Per la Peugeot 208 T16 e per l’equipaggio Campione d’Italia non sarà un Targa facile, parola di Anna Andreussi
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
28 maggio 2015

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Campofelice di Roccella, 30 Aprile. Quarta prova dell’Italiano Rally. Dopo l’Adriatico si torna sull’asfalto e, soprattutto, dopo un anno si torna al Targa Florio per correre la 99ma edizione della gara automobilistica più antica. Tre quarti del “plotone” del CIR risponde presente, l’ultimo quarto decide di saltare la lunga trasferta e rimanda il confronto al prossimo Rally di San Marino. 

 

Naturalmente non sa cosa si perde, anzi lo sa ma i tempi sono duri. Il Rally siciliano è, senza dubbio, qualcosa di più, e si potrebbe pensare anche che questa edizione sia la prova generale di quella del centenario che verrà disputata il prossimo anno. Può anche non essere così, ma questo non toglie che il Rally come sempre esercita un grande fascino. 

 

Anna Andreussi: «Eh sì, l’atmosfera del Targa è sempre molto speciale. Il Targa è sempre il Targa. La gara più antica del Mondo, e anche a dire che l’abbiamo vinta otto volte ci si sente ancora un po’ piccoli. Se si pensa che l’hanno vinta “mostri” come Jacky Ickx o Nino Vaccarella, allora viene da pensare che le nostre vittorie valgono la metà. A parte questo venire a correre in Sicilia è sempre straordinario, perché il pubblico siciliano ama questa corsa, e i siciliani ormai ci conoscono. Molti conoscono Paolo e ovunque andiamo è sempre riconosciuto. È un Rally dal fascino molto particolare». 

cir 2014 targa florio (14)
Paolo Andreucci festeggia la vittoria alla Targa Florio 2014 indossando la tipica "coppola" siciliana


Più che un Rally è proprio… il Targa Florio. Che novità vi aspettate?
«Sì, è così. Beh, dal punto di vista organizzativo le novità sono state d’obbligo, a causa dell’autostrada a Scillato che è venuta giù ma non solo, anche delle frane che hanno interessato altre strade della zona del Rally. Anche la gara, di conseguenza, è cambiata parecchio. Per esempio, la mitica strada della Prova che da il nome al Rally, la Targa, già era difficile, ma ora è quasi impraticabile. Diciamo che questi problemi hanno fato sì che quest’anno la gara è spostata più ad Est. Del Targa mitico resta quasi soltanto la prova di Lascari».

 

Ha piovuto prima delle ricognizioni. Che tempo troverete, avete un’idea?
«Pare che il tempo sarà buono. Sì, ha piovuto, e proprio per questo le prime ricognizioni sono andate deserte. Era inutile girare sul percorso con il bagnato. C’erano 14 gradi, non aveva molto senso».

 

Ci sono molte novità dal punto di vista dell’”asfalto”?
«In generale non ci sono molte novità di percorso. Diciamo che, con tutte le edizioni che abbiamo corso, il Targa Florio non presenta più moltissime incognite. Magari una prova è parzialmente ripetuta, o la facciamo nell’altro senso, ma le strade le conosciamo tutti».

 

Siete legati alla Targa Florio da ricordi particolari?
«Diciamo che la Targa è la gara che ci ha dato emozioni davvero contrapposte. Ci è andata molto bene in molte edizioni, ma anche molto male in altre. In ogni caso c’è il ricordo, sempre particolare, di soppesare il trofeo, pesantissimo, di ottone. È un peso fisico e anche molto emotivo, che ogni volta che vinci te lo ricordi. Non sono Trofei comuni, sono pezzi unici forgiati per i Campioni del Targa, e li conserviamo gelosamente a casa, tutti. Fanno parte dell’attaccamento affettivo, e rappresentano molto bene il carico di emozioni e il prestigio di questa gara». 

Ci è andata molto bene in molte edizioni, ma anche molto male in altre. In ogni caso c’è il ricordo, sempre particolare, di soppesare il trofeo, pesantissimo, di ottone. Non sono Trofei comuni, sono pezzi unici forgiati per i Campioni del Targa, e li conserviamo gelosamente a casa, tutti

 

Paolo è pronto a vincere? Si è portato la coppola anche quest’anno per salutare il “vostro” pubblico?
«Spero che gliel’abbiamo preparata per l’eventualità. Credo che lo scorso anno l’abbia regalata. È una gara che a noi è andata molto bene o molto male, non ci sono mezze misure. È una gara abbastanza anomala per quanto riguarda il fondo, spesso molto sconnesso a causa degli smottamenti, veloce e molto bella ma difficile. Le prove sono veloci, ma le ondulazioni del terreno cambiano ogni anno e possono diventare dei veri e propri trabocchetti. Quindi ogni anno devi essere molto attento a non subire questo genere di “novità”. Sai, quando arrivi a 150 all’ora su uno di questi dossi devi sapere che c’è, altrimenti…».


La Peugeot 208 T16 Campione d’Italia sarà preparata apposta con un set up particolare?
«Sì, useremo dei settings più morbidi. Per l’assetto delle sospensioni e per le gomme, perché non c’è molto grip e la macchina deve essere pronta ad assorbire questo genere di sconnesso».


Periodo di super lavoro, questo. Subito dopo il Targa partite per la Sardegna, per il vostro… regalo di compleanno.
«Sì, esatto. Peugeot Sport Italia ci ha fatto questo bellissimo regalo di compleanno, iscrivendoci alla prova del Mondiale in Italia. Per il momento restiamo più concentrati sulla gara dell’Italiano, poi penseremo al Mondiale. È un bel regalo e vorremmo portare a termine la gara, questa è la priorità, e allo stesso tempo cercare di “staccare” qualche buon tempo e prepararci anche per il San Marino. Sono tre obiettivi che ci danno molto lavoro». 

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