BMW M550d xDrive

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Emiliano Perucca Orfei
Touring o berlina la nuova proposta dell'Elica rientra nel nuovo filone di vetture siglate M Performance. Realizzata dalla M sfrutta il potenziale del superdiesel da 381 CV e la trazione integrale xDrive. I prezzi vanno da 87.200 euro a 89.900 euro
6 giugno 2012
A fronte dell'esponenziale richiesta di pacchetti di personalizzazione M Sport fatto registrare nel 2011 - 201.172 nel 2011, +45% - in BMW devono aver pensato che fosse arrivato il momento per ampliare gli orizzonti del "reparto corse" con l'introduzione di una nuova gamma di prodotti in grado di colmare il gap tra i modelli BMW tradizionali e quelli prodotti dalla M.
 
Il primo risultato di questa nuova strategia è il debutto del nuovo motore 50d da 381 CV (arriverà anche su Serie 7 restyling) sotto al cofano di vetture, come X6 M50d, X5 M50d o M550d, che sotto alcuni punti di vista sono più vicine alle loro estreme declinazioni M che ai modelli standard dotati di kit M Sport pur conservando aspetti di fruibilità quotidiana che sono tipiche dei modelli tradizionali. Modelli che rientrano sotto il cappello della sigla M Performance, che presto accoglierà anche modelli di fascia inferiore come la M135i nell'attesa di capire quale sarà il futuro della Serie 3...
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Alcuni tocchi esclusivi, come il doppio scarico trapezoidale, fanno immediatamente capire che siamo di fronte alla M550d xDrive

E' l'anello mancante

Anello di congiunzione tra le due linee di prodotto, quello della versatilità di utilizzo è dunque il focus primario dell'inedita linea di prodotti, evidemente pensata per intercettare tutti quei clienti che una M l'avrebbero anche comprata se non ci fosse stato da scendere a patti gli estremi tipici delle M: tralasciando X5M ed X6M, che consumi a parte sono già relativamente vicine ai concetti di M Performance, M550d propone elementi come la trazione integrale di serie o la disponibilità della carrozzeria Touring che M5 non ha. Tutto questo assicurando consumi molto contenuti - a tutto vantaggio dell'autonomia e delle minori soste/"stress" che questo valore comporta - senza rinunciare a nulla in termini di prestazioni.

57S: evoluzione del sei cilindri

Un Uovo di Colombo che BMW ha creato partendo da quello che sa fare meglio, ovvero i motori: senza la forza del nuovo motore 50d, infatti, le M Performance di alta gamma non avrebbero avuto senso. 381 CV e 740 Nm di coppia massima, il nuovo sei cilindri in linea dell'Elica deriva dai sei cilindri di potenza inferiore pur vantando notevoli modifiche a livello strutturale e meccanico.
 
Modifiche, quelle apportate al "n57S", che principalmente mirano a rendere più rigida e compatta la struttura per contrastare le elevate pressioni di esercizio alle quali lavora (200 bar in camera di combustione): da qui l'esigenza di modificare i punti di fissaggio tra testata e cilindri e di introdurre un nuovo processo costruttivo (HiPen) per il basamento, che attraverso lavorazioni ad elevate temperature mira a chiudere tutti i pori della fusione rendendo più efficiente ed in linea con le esigenze di alte prestazioni le pareti lo compongono.
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Nella sua ultima evoluzione, siglata N57S, il sei cilindri in linea BMW eroga la bellezza di 127 CV/litro. Un valore reso possibile anche dall'adozione di tre turbocompressori

Soffiato da tre turbine

La particolarità del nuovo motore, alimentato per mezzo di un sistema di iniezione diretta common rail (2.200 bar), è però la presenza di una combinazione di tre turbine di cui due piccole ed una più grande. Le piccole, ad alta pressione ed a geometria variabile, hanno il vantaggio di muoversi subito ma, per ragioni fisiche, ad alti regimi strozzano il passaggio dell'aria limitando la prestazone. La grande, a geometria fissa, è invece più lenta "nell'innesco" ma in grado di assicurare maggior portata d'aria, anche ad alti regimi, e quindi maggior prestazione.
 
In BMW hanno così deciso di realizzare un sistema che prevede una turbina piccola e la grande in serie, affiancate in un condotto parallelo dalla turbina di piccola dimensione rimanente. Andando con ordine la turbina piccola del condotto principale spinge da subito e poi, salendo di giri (1.700 circa) inizia a muoversi anche la turbina grossa, passando più aria. Ad un certo punto, quando il condotto principale arriva a saturazione, l'elettronica interviene aprendo anche il condotto parallelo che fa lavorare la terza turbina con lo scopo di aumentare la pressione finale complessiva.

M550d xDrive accelera da 0 a 100 km /h in 4,7 secondi (4,9 la Touring) assicurando una velocità massima di 250 km/h. Bassisimi i consumi: BMW dichiara che per percorrere 100 km bastano mediamente 6,3 litri di gasolio

381 CV ma consumo di 6,3 l/100 km

Il risultato è un motore diesel, di 3 litri, dalle caratteristiche eccezionali se solo si pensa il livello prestazionale del diesel di pochi anni fa: 127 CV litro, per un totale di 381 CV (a 4.000 giri) e 740 Nm di coppia (costanti tra i 2.000 ed i 3.000), spingono la M550d xDrive da 0 a 100 km /h in 4,7 secondi (4,9 la Touring) assicurando una velocità massima di 250 km/h. Bassisimi i consumi: BMW dichiara che per percorrere 100 km bastano mediamente 6,3 litri di gasolio. L'omologazione antinquinamento è Euro6 mentre il livello di emissione di CO2 è pari a 165 g/km per la berlina e 169 g/km per la Touring.
 
Il cambio, come sulle altre sei cilindri di ultima generazione, è lo ZF ad otto rapporti: compatibile con la funzione auto start stop, di serie, la trasmissione è pilotabile attraverso i paddles + o - sul volante e lavora in abbinamento alla trazione integrale xDrive a controllo elettronico: il sistema è in grado di compensare, se possibile, la tendenza al sottosterzo spostando la ripartizione della coppia tra gli assi. 
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Il fascione anteriore ricorda molto da vicino quello della M5

Operazione di tuning firmata M

L'assetto delle M550d xDrive, dotato di ponte posteriore autolivellante pneumatico sulla Touring), è stato rivisto e corretto dai tecnici M: nuove sono le combinazioni molla/ammortizzatore, le barre stabilizzatrici e la taratura del servosterzo. Lo sterzo idraulico Servotronic ha avuto una specifica taratura, mentre il Dynamic Damper Control, il controllo elettronico delle sospensioni, è optional.
 
Tra gli elementi degni di nota si fanno notare l'impianto frenante composto da dischi autoventilanti da 374 mm davanti e 345 dietro e la presenza di specifici Driving Mode per la definizione del miglior assetto di guida in relazione alla strada che si sta percorrendo: non manca la modalità Eco Pro, introdotta per prima su Serie 6 ed a cascata su Serie 1 e Serie 3, che permette una interessante riduzione dei consumi a fronte di una riduzione degli assorbimenti da parte degli organi accessori ed una rimodulazione dell'erogazione del motore e del rapporto tra pressione sull'acceleratore ed "apertura" effettiva del gas.
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I cerchi da 19" gommati 245/40 sono proposti di serie. In alternativa BMW propone i 20"

Cosa cambia dalla Serie 5

In termini di estetica la nuova M550d xDrive introduce un inedito fascione con presa d'aria tripartita (la centrale più generosa e le laterali studiate per raffreddare i freni), gli specchi bicolore, - volendo a contrasto - ma anche il doppio scarico con uscita trapezoidale di colore brunito. A differenza della M5 la M550d mantiene il doppio rene cromato della Serie 5 in luogo di quello brunito.
 
Cerchi da 19" gommati 245/40r19 (20" opzionali), minigonne ed inedito paraurti posteriore con diffusore brunito in contrasto con il colore della carrozzeria completano il look degli esterni.
 
Il logo M c'è ma è posizionato solo posteriormente a differenza di quanto accade internamente dove sono numerosi i particolari griffati dal reparto corse: il selettore di marcia, il volante in pelle con paddles, il poggiapiede lato guidatore, il battitacco, rendono molto sportivo un interno in cui spiccano materiali pregiati come l'Alcantara rifinito cuciture decorative (anch'esse con logo M stampato...). In opzione gratuita è disponibile il rivestimento in pelle Dakota, anch'esso con cuciture M.

E' una M Performance, ovvero una vettura che si caratterizza per la presenza di una combinazione di dettagli sportivi e la necessaria dose di understatement che è indispensabile per una vettura che non nasce per essere (quasi) una seconda auto come la M5

Dal vivo: com'è fuori

Non è una Serie 5 dotata di kit M Sport ma nemmeno una M5. E' una M Performance, ovvero una vettura che si caratterizza per la presenza di una combinazione di dettagli sportivi - alcuni dei quali esclusivi come gli scarichi trapezoidali bruniti - e la necessaria dose di understatement che è indispensabile per una vettura che non nasce per essere quasi una seconda auto come la M5.

Dal vivo: com'è dentro

Gli interni, invece, sono tendenzialmente più aggressivi: le cuciture M con logo in rilievo sono il segno tangibile di una forte attenzione per il dettaglio pregiato ed anche la combinazione di materiali, tra cui l'Alcantara, il rivestimento del tetto BMW Individual di colore antracite e le modanature della plancia in alluminio Hexagon svolgono egregiamente il loro compito, che è poi quello di avvicinare la Serie 5 alla M5 senza perderne i pregi "lato confort e versatilità".
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Nell'abitacolo sono numerosi i riferimenti al reparto corse M
Di difetti, in questi interni, ce ne sono davvero pochi: il design è moderno, la fruibilità dei comandi è di alto livello e anche l'i-Drive, nelle sue ultime versioni, è diventato facile da utilizzare. Non mancano le possibilità di integrazione con smartphone e lettori MP3 mentre chi cerca nella M Performance l'M5 noterà immediatamente la mancanza dei pulsantini M1 ed M2 sul volante, che sulle M permettono di richiamare velocemente le impostazioni personalizzate della vettura (magari in base al percorso). Un peccato veniale...soprattutto nel contesto di un arredamento molto ben costruito sia in termini di assemblaggi che di materiali plastici.

A bordo: posizione di guida eccellente

La posizione di guida è sostanzialmente perfetta per i piloti di ogni taglia, grazie soprattutto alla possibilità di regolare il volante in altezza e profondità. Lo spazio a bordo è abbondante per chi siede davanti ma anche per chi prende posto dietro e, soprattutto nella versione SW, non manca spazio per bagagli o oggetti di lunghe dimensioni: abbattendo gli schienali è possibile ospitare un paio di sci o uno snowboard anche nella versione berlina.
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La plancia della M550d xDrive si fa notare per la finitura in alluminio Hexagon. Il sound del sei cilindri passa nell'abitacolo attraverso una eccezionale riproduzione digitale

Come va il motore da 127 CV/litro

Il pezzo forte della M550d, però, non è l'estetica: come ogni buona BMW che si rispetti è il motore che in questo caso si presenta con una potenza CV/litro da bridivo: 127 CV/litro. Silenzioso, è assolutamente privo di vibrazioni da fermo, il sei cilindri in linea triturbo della Casa di Monaco non farebbe sentire la propria voce nemmeno agli alti regimi talmente è ben insonorizzato l'abitacolo: per fare in modo che questo avvenga - è pur sempre una M - in BMW hanno prelevato direttamente dalla M5 il Sound Design che, sulla base dei dati provenienti dalla centralina ed in relazione al driving mode inserito (diventa quasi aggressivo in Sport+), "passa" il rumore del motore utilizzando il sofisticato sistema audio della vettura. Si tratta di un sistema davvero ben fatto, studiato per arrivare allo stesso modo a tutti gli occupanti, che sfidiamo chiunque a riconoscere da un sistema "naturale": noi, come altri, ne abbiamo scoperto l'esistenza sulla M5, sempre a Misano, consultando la cartella stampa a qualche ora dopo la prova...

Bello da sentire dentro, sibilante ma con molto garbo fuori (in accelerazione), il triturbo stupisce per qualità di erogazione: la spinta è molto forte già a partire dai 1.500 giri ma è tra i 2.500 ed i 3.800 che il motore dà il meglio di sé. Si può spingere senza troppi cali di allungo anche a 4.400 giri, anche se è preferibile passare al rapporto successivo già a 4.000

 
Bello da sentire dentro, sibilante ma con molto garbo fuori (in accelerazione), il triturbo stupisce per qualità di erogazione: la spinta è molto forte già a partire dai 1.500 giri ma è tra i 2.500 ed i 3.800 che il motore dà il meglio di sé. Si può spingere senza troppi cali di allungo anche a 4.400 giri, anche se è preferibile passare al rapporto successivo già a 4.000. Per chi desidera provare allunghi da benzina sappia che si può forzare sino a 5.000: oltre tale soglia, sino a cui è comunque inutile spingersi, interviene il limitatore.

Come va in pista

Come tutte le piste moderne l'autodromo di Misano non è in alcun modo paragonabile ad una strada e, per quanto vi siano delle zone tecniche, le sensazioni legate alle prestazioni sono molto "ovattate". Di certo, per chi conosce il tracciato dedicato a Marco Simoncelli, un parametro importante per capire quanto vada forte quest'auto lo si ritrova nel tempo sul giro (abbiamo girato in 2'07, appena 6 secondi più lenti che con la M6 Cabrio) e nella velocità di approccio al Curvone dopo l'accelerazione in uscita dal Tramonto: dove con la M550d abbiamo visto i 190 km/h con la M6 Cabrio si arrivava a 205. Poca, anzi, pochissima la differenza vista la differenza di cavalleria.
 
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Il cambio automatico ad otto rapporti è molto performante, anche in pista. La modalità manuale sfrutta due paddles posti dietro al volante
Gran parte di questa performance va attribuita all'efficacia del cambio ZF ad otto rapporti, veramente a punto anche in pista nella guida manuale, ma soprattutto alla trazione integrale che scarica a terra con grande efficacia l'immensa coppia disponibile senza quei ritardi che, nelle trazioni integrali di precedente generazione, innescavano fastidiosi fenomeni di sottosterzo. Tutt'altro: sembra quasi di guidare una trazione posteriore senza i cavalli necessari per farla derapare in uscita di curva. In poche parole "efficace e sicura".

Non è l'anti-M5 ma c'è di che divertirsi

Un valore, quest'ultimo, che si manifesta anche quando si disattivano tutti i controlli (DSC compreso) e si forza un po' l'andatura: la vettura rimane comunque stabile, con reazioni a dir poco "telefonate" e ben gestibili attraverso uno sterzo molto preciso, come da tradizione BMW. La vettura è precisa anche in frenata e non si scompone mai in modo improvviso o imprevedibile nemmeno arrivando a staccare nel bel mezzo di un appoggio. Certo, in alcuni passaggi è evidente che la vettura si affida molto alla gomma e potrebbe fare di più: l'M5, provata sulla stessa pista, ha dimostrato di saper fare molto di più nei cambi di direzione, in inserimento ed in frenata. Ma la M Performance non nasce per essere l'anti-M5.

In conclusione

La M550d xDrive è un'auto totale. Va forte, consuma poco, è confortevole e caratterizzata da un look in grado di far capire cosa "bolle in pentola" pur senza lasciare a bocca aperta come una M5. Una vettura perfetta, insomma, per tutte quelle persone - presumiamo la totalità - che acquisteranno questa vettura per fare molta autostrada, per andare al mare con la famiglia d'estate o, sfruttando l'xDrive (con gomme invernali), per arrivare molto meglio che con altre vetture sino ai bordi delle piste da sci d'inverno. Peccato che in proporzione costi molto più che una 535d, ma l'esclusività, non solo in BMW, si paga cara.
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  • Prezzo da 66.800
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    a 2.230 Kg
  • Segmento Tre volumi
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