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Il GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) sta vivendo una rinascita nel mercato automobilistico italiano, con Dacia che guida questa tendenza facendo registrare cifre impressionanti con il 43% dell'immatricolato. Questa guida completa esplora tutti gli aspetti di questa alimentazione alternativa, dai veicoli disponibili sul mercato ai vantaggi economici e ambientali, fino alle risposte ai dubbi più comuni.
Giusto per ricordare quello che probabilmente tutti sanno, ma non si può mai dire: il GPL si fa con il petrolio, è una miscela di idrocarburi, principalmente propano e butano, che si ottengono durante la raffinazione del greggio oppure durante la sua estrazione con la separazione criogenica degli idrocarburi leggeri come metano, etano, propano, butano. A temperatura ambiente è allo stato gassoso, ma viene liquefatto mediante compressione per facilitarne il trasporto e lo stoccaggio.
Il mercato delle auto a GPL si è ridotto negli ultimi anni, ma rimangono diverse opzioni interessanti. Dacia domina indiscutibilmente questo segmento con la sua gamma completa che include la Sandero, il modello più venduto in Europa che offre un eccellente rapporto qualità-prezzo, il SUV compatto Duster che unisce praticità e convenienza, e la versatile Jogger, una station wagon che può ospitare fino a 7 persone mantenendo costi di gestione contenuti. A questi si è aggiunta di recente la Bigster, una C-suv che punta sulla spaziosità e sulla praticità, con un abitacolo progettato per ospitare comodamente cinque persone.
Renault, appartenente allo stesso gruppo di Dacia, propone la Clio in versione GPL, un'auto compatta elegante e ben rifinita, e la crossover Captur che coniuga design accattivante e praticità quotidiana, entrambi equipaggiati con motori bifuel efficienti.
Un caso interessante è rappresentato da DR Automobiles, il gruppo italiano che commercializza veicoli di origine cinese con impianti GPL installati in Italia. La loro gamma include la SUV compatta DR 5.0, la più spazioso DR 6.0 e i vari modelli della linea economica EVO, tutti caratterizzati da un buon rapporto dotazione/prezzo e dalla presenza dell'impianto GPL di serie.
Nel panorama asiatico, Hyundai offre la city car i10, la i20 e il suv compatto Bayon con alimentazione bifuel, tutte apprezzate per l'affidabilità e la qualità costruttiva. Anche KIA, parte dello stesso gruppo coreano, propone la piccola Picanto, il crossover compatto Stonic e la Sportage in versione GPL, veicoli che uniscono design moderno e tecnologia all'avanguardia.
Il principale punto di forza delle auto a GPL è indubbiamente il considerevole risparmio economico sul carburante, con prezzi alla pompa che si attestano intorno al 40-50% in meno rispetto alla benzina. Questo si traduce in un costo per chilometro significativamente inferiore, anche considerando i consumi leggermente superiori di circa un terzo. La combustione più pulita offerta dal GPL contribuisce inoltre a ridurre l'usura del motore, abbassando i costi di manutenzione ordinaria e prolungando la vita delle componenti meccaniche come candele, valvole e sistemi di scarico.
Dal punto di vista fiscale, i possessori di auto a GPL possono beneficiare di agevolazioni, con molte regioni italiane che prevedono esenzioni o riduzioni del bollo auto per periodi variabili, rendendo ancora più conveniente la scelta di questa alimentazione. Un altro vantaggio concreto consiste nell'assenza di restrizioni alla circolazione durante i blocchi del traffico per inquinamento, permettendo ai proprietari di veicoli GPL di muoversi liberamente anche nelle giornate critiche per la qualità dell'aria.
Sul fronte ambientale, il GPL rappresenta una scelta più ecologica rispetto ai carburanti tradizionali, in particolare il diesel: le emissioni di CO2 sono inferiori del 10-15% rispetto alla benzina, mentre le polveri sottili risultano praticamente assenti, così come gli ossidi di azoto vengono ridotti significativamente. Anche la rumorosità dei motori alimentati a GPL è generalmente più contenuta, contribuendo a diminuire l'inquinamento acustico, specialmente nei contesti urbani. Questi benefici ambientali, uniti ai vantaggi economici, rendono il GPL una soluzione ottimale per chi desidera ridurre sia le spese che l'impatto ecologico della propria mobilità quotidiana.
Nonostante i numerosi vantaggi, l'alimentazione a GPL presenta anche alcuni aspetti meno favorevoli che è importante considerare prima dell'acquisto. Il primo aspetto riguarda le prestazioni: si registra generalmente un calo di potenza che può variare dal 5% al 10% rispetto all'alimentazione a benzina. Sebbene nella guida quotidiana questa differenza sia spesso impercettibile, durante le accelerazioni intense o a pieno carico il minor rendimento può farsi sentire, specialmente nei veicoli di piccola cilindrata o già non particolarmente brillanti.
Un altro inconveniente è legato all'autonomia e alla frequenza dei rifornimenti: il serbatoio GPL, per ragioni di sicurezza e di spazio, ha una capacità limitata che si traduce in un'autonomia inferiore rispetto all'alimentazione tradizionale. Questo comporta soste più frequenti dal benzinaio, anche se l'auto dispone comunque del serbatoio di benzina come backup. Lo spazio occupato dalla bombola, generalmente posizionata nel vano della ruota di scorta, riduce inoltre la capacità di carico del bagagliaio, un fattore da considerare per chi necessita di ampi spazi di stivaggio.
Dal punto di vista economico, l'acquisto iniziale richiede un investimento superiore di circa 1.000-2.000€ rispetto alla versione a benzina, cifra che poi verrà ammortizzata con l'utilizzo. Non va dimenticata inoltre la necessità di sottoporre la bombola a revisione ogni 10 anni, con un costo che si aggira intorno ai 200-300€. Questo aspetto è particolarmente rilevante per chi acquista un'auto usata, poiché potrebbe trovarsi a dover affrontare questa spesa in tempi relativamente brevi se la bombola è prossima alla scadenza della revisione. Meglio informarsi bene.
L'analisi economica dell'utilizzo del GPL rappresenta uno degli aspetti più interessanti per chi sta valutando questa alimentazione. Attualmente, a maggio 2025, il prezzo medio del GPL in Italia si attesta tra i 0,70 e 0,80 € al litro, mentre la benzina oscilla tra 1,80 e 1,90 € al litro. Questa notevole differenza di prezzo costituisce la base del risparmio offerto dal GPL, anche considerando i consumi mediamente superiori di questa alimentazione.
In termini di consumi, un'auto a GPL richiede generalmente tra gli 8 e i 10 litri per percorrere 100 km, mentre la stessa vettura alimentata a benzina consuma indicativamente tra i 6 e gli 8 litri sulla medesima distanza e questo è dovuto al diverso potere calorifico dei due carburanti in termini di volume. Nonostante questa differenza, il risparmio economico rimane significativo: considerando un consumo medio di 9 litri/100 km per il GPL a 0,75€/litro e di 7 litri/100 km per la benzina a 1,85 €/litro, il costo per percorrere 100 km sarebbe di 6,75 € con il GPL contro i 12,95€ della benzina, con un risparmio di oltre il 47%.
Per quanto riguarda il break-even point, ovvero il punto di pareggio dell'investimento iniziale, per un impianto GPL aftermarket dal costo di 1.500€, considerando un risparmio di circa 6,20 € ogni 100 km, sarebbero necessari circa 24.200 km per ammortizzare la spesa. Questo significa che per un automobilista che percorre mediamente 15.000 km all'anno, l'investimento verrebbe recuperato in poco più di un anno e mezzo, dopodiché il risparmio diventerebbe un guadagno netto. Per le auto già equipaggiate con impianto GPL di serie, dove il sovrapprezzo iniziale è generalmente inferiore, il punto di pareggio si raggiungerebbe ancora prima, rendendo l'investimento ancora più vantaggioso nel lungo periodo.
Il GPL e la sua bombola sono pericolosi in caso di incidente?
FALSO. Le bombole GPL moderne sono dotate di valvole di sicurezza multifunzione che impediscono perdite di gas in caso di incidente. Questi dispositivi includono una valvola di sovrapressione che si attiva in caso di temperature elevate, rilasciando il gas in modo controllato, e un sistema di blocco del flusso in caso di rottura della tubazione. I serbatoi sono costruiti con acciai speciali ad alta resistenza e sottoposti a severi test di resistenza agli urti, al fuoco e alla pressione. Gli impianti GPL installati in Italia seguono la normativa europea R67-01 che impone standard di sicurezza molto elevati. Statisticamente, gli incidenti legati specificamente al GPL sono estremamente rari, e il rischio non è superiore a quello delle auto a benzina.
FALSO. Il GPL è un carburante che brucia in modo più pulito rispetto alla benzina, producendo meno residui carboniosi e meno contaminanti nell'olio motore. Questo comporta una minore usura delle componenti interne del motore, in particolare pistoni, fasce elastiche e cilindri. La vita delle candele è generalmente più lunga e l'olio motore si degrada più lentamente. È vero che nei motori più datati non specificamente progettati per il GPL, le valvole e le relative sedi possono subire un'usura maggiore per la mancanza di lubrificazione data dalla benzina, ma questo problema è stato risolto nei moderni impianti con sistemi di lubrificazione dedicati o con l'utilizzo di materiali specifici per le valvole. Nei motori predisposti dal costruttore per l'alimentazione a GPL, questa problematica è assente.
PARZIALMENTE VERO. Si registra effettivamente una perdita di potenza che varia tra il 5% e il 10% rispetto all'alimentazione a benzina. Questo calo è dovuto al minor potere calorifico del GPL (circa il 15% inferiore a quello della benzina) e alla conseguente minore energia sviluppata durante la combustione. Tuttavia, questa differenza è spesso impercettibile nella guida quotidiana, soprattutto nella fascia bassa e media dei regimi motore. Inoltre, gli impianti moderni con iniezione sequenziale e mappature ottimizzate hanno notevolmente ridotto questo divario. In alcuni casi, la coppia motrice a regimi medio-bassi può risultare addirittura migliore con il GPL, garantendo una guidabilità più fluida. I costruttori che offrono modelli bi-fuel di fabbrica ottimizzano i parametri del motore per entrambi i carburanti, riducendo ulteriormente il gap prestazionale.
FALSO. Dal 2006, in seguito alla circolare del Ministero dell'Interno n. 29 del 11/03/2006, le auto alimentate a GPL dotate di impianti con valvola di sicurezza conforme al regolamento ECE/ONU 67-01 possono accedere ai piani interrati dei parcheggi multipiano fino a -1. Il divieto rimane in vigore solo per i veicoli non dotati di tale dispositivo, ovvero quelli con impianti installati prima del 2001. Tutti i veicoli omologati dopo tale data sono equipaggiati con questa valvola di sicurezza. Il problema è che molti parcheggi non hanno aggiornato la loro cartellonistica e mantengono divieti generici per tutti i veicoli GPL, creando confusione. In caso di contestazioni, è utile fare riferimento alla normativa vigente. Per quanto riguarda i piani più profondamente interrati (dal -2 in giù), il divieto permane per questioni di sicurezza legate alla maggiore difficoltà di evacuazione dei gas in caso di perdite.
FALSO. In Italia sono presenti oltre 4.000 distributori di GPL, ben distribuiti su tutto il territorio nazionale, con una concentrazione maggiore nelle regioni del Nord e del Centro (la campionessa fra le Regioni è tradizionalmente l'Emilia-Romagna). La rete è sufficientemente capillare da garantire rifornimenti regolari senza particolari difficoltà, soprattutto nelle aree urbane e lungo le principali arterie stradali. Nelle zone rurali o montane la distribuzione è meno densa, ma comunque adeguata. Esistono numerose applicazioni per smartphone come "Ecomotori" o "iGPL" che permettono di localizzare facilmente i distributori di GPL più vicini, con informazioni aggiornate sui prezzi. Anche all'estero, soprattutto nell'Europa occidentale e centrale, la rete di distribuzione è ben sviluppata, rendendo possibili viaggi internazionali senza problemi di rifornimento.
FALSO. Il prezzo contenuto del GPL non è assolutamente legato alla qualità del prodotto, ma principalmente alla diversa tassazione applicata dallo stato italiano. L'accisa sul GPL è significativamente inferiore rispetto a quella applicata sulla benzina e sul gasolio, come politica di incentivazione per un combustibile meno inquinante. Il GPL, come detto, è un prodotto derivato dalla raffinazione del petrolio o dal gas naturale e segue rigorosi standard qualitativi europei. La composizione del GPL può variare leggermente in base alla stagione (più propano in inverno per una migliore vaporizzazione alle basse temperature), ma sempre nel rispetto di specifiche tecniche precise. La qualità del GPL distribuito in Italia è controllata e certificata, garantendo prestazioni costanti e affidabili per i veicoli che lo utilizzano.
In Italia, il rifornimento di GPL deve essere effettuato esclusivamente da personale qualificato secondo quanto stabilito dal Decreto del Ministero dell'Interno del 24/05/2002 e successive modifiche. Questa normativa è stata implementata per garantire la massima sicurezza durante l'operazione di rifornimento, che richiede l'utilizzo di un connettore specifico e procedure precise per evitare dispersioni di gas. Gli operatori sono formati per gestire correttamente l'attrezzatura e riconoscere eventuali anomalie. In altri paesi europei, come Francia, Belgio e Olanda, il self-service è consentito grazie all'adozione di pistole di erogazione con sistemi di sicurezza avanzati che includono dispositivi anti-strappo, connessioni ermetiche e pulsanti di emergenza facilmente accessibili. Inoltre, in questi paesi sono state implementate campagne informative per educare gli utenti alle corrette procedure. L'Italia potrebbe in futuro allinearsi a questi standard, ma al momento prevale un approccio più cautelativo. L'intervento dell'operatore comporta spesso un sovrapprezzo sul costo del carburante, contribuendo al fenomeno delle "pompe bianche" che offrono prezzi più competitivi grazie a costi di gestione ridotti.
Quanto costa installare un impianto GPL aftermarket?
L'installazione di un impianto GPL su un'auto a benzina costa mediamente tra 1.500€ e 2.500€, variabile in base alla complessità del motore e alla qualità dell'impianto scelto.
Ogni quanto va fatta la manutenzione dell'impianto GPL?
Si consiglia un controllo annuale dell'impianto, da effettuare insieme al tagliando. Il filtro GPL va sostituito ogni 15.000-20.000 km, mentre la bombola deve essere revisionata ogni 10 anni.
Si può convertire qualsiasi auto a benzina a GPL?
Teoricamente sì, ma è sconsigliabile per auto molto vecchie o con chilometraggio elevato. Inoltre, alcuni motori moderni (come quelli a iniezione diretta) richiedono impianti specifici più costosi.
Qual è l'autonomia di un'auto a GPL?
Mediamente, un'auto a GPL ha un'autonomia di 350-450 km con il solo serbatoio GPL, a cui si aggiungono i chilometri garantiti dal serbatoio di benzina.
Conviene ancora acquistare un'auto a GPL rispetto a un'elettrica?
Dipende dalle esigenze personali. Il GPL rappresenta ancora una soluzione conveniente per chi percorre molti chilometri e non ha possibilità di ricarica domiciliare. Il costo d'acquisto è notevolmente inferiore rispetto a un'elettrica, ma sul lungo periodo le elettriche potrebbero risultare più economiche.
Come si comporta un'auto a GPL d'inverno?
Con temperature molto basse, l'avviamento avviene sempre a benzina e il passaggio al GPL potrebbe richiedere più tempo. Le prestazioni invernali sono comunque buone, con differenze minime rispetto alla stagione calda.
Il GPL rappresenta ancora una valida alternativa nel panorama delle alimentazioni automobilistiche, offrendo un compromesso interessante tra costi contenuti e ridotto impatto ambientale. Il successo delle Dacia a GPL dimostra che esiste ancora un mercato significativo per questa tecnologia, soprattutto in Italia dove la rete distributiva è ben sviluppata e la tradizione del GPL è consolidata.
Dacia
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